Ringrazio innanzi tutto per il link.
Ho dato un'occhiata veloce a quanto dice questo rapporto.
Da quel che ho visto c'è stato un innalzamento dei tumori alla tiroide (circa 6000 casi) nei giovani residenti nella zona di Cernobyl, e questo il prof. Battaglia non lo ha detto.
Però non vuol dire che siano 6.000 morti, dato che il tumore alla tiroide da quel che ho letto, concede buone possibilità di guarigione.
E' comunque una cosa grave.
Il medesimo rapporto però continua dicendo:
"Apart from this increase, there is no evidence of a major public health impact attributable to radiation exposure two decades after the accident. There is no scientific evidence of increases in overall cancer incidence or mortality rates or in rates of non-malignant disorders that could be related to radiation exposure. The incidence of leukaemia in the general population, one of the main concerns owing to the shorter time expected between exposure and its occurrence compared with solid cancers, does not appear to be elevated. Although those most highly exposed individuals are at an increased risk of radiation-associated effects, the great majority of the population is not likely to experience serious health consequences as a result of radiation from the Chernobyl accident. Many other health problems have been noted in the populations that are not related to radiation exposure."
Il che coinciderebbe sostanzialmente con quanto affermato da Battaglia.
Ma quel che a me premeva sottolineare all'origine di questa discussione non è chi avesse ragione o torto e neppure quanti siano le vittime di Cernobyl o se il nucleare sia buono o cattivo (ho detto chiaramente che non lo so, e sono blandamente nuclearista ma solo per necessità), quel che mi premeva evidenziare era come fosse non corretto confutare le tesi di uno scienziato di livello internazionale tacciandolo di follia, ignoranza, e ora anche malafede, senza avere delle conoscenze specifiche della materia,ma solo sulla base di una serie di informazioni di tipo giornalistico e per di più assolutamente partigiane.
Se, che so, Rubbia (che è un antinuclearista convinto) discutesse con Battaglia e ne confutasse le tesi, beh allora la questione sarebbe diversa.
E' una questione di metodo insomma, non tanto e non solo di contenuto.
Il che non significa che non si possa dire che avesse ragione Bonelli e torto Battaglia, ma non tacciarlo di follia malafede ecc,ecc.
Ritengo , nello specifico, che Battaglia sia incorso in un errore dialettico nel minimizzare eccessivamente gli effetti di Cernobyl per contrastare il catastrofismo di altri interlocutori (che hanno maggior presa sul pubblico in genere).
I catastrofisti non mi hanno mai convinto......








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