
Originariamente Scritto da
macheamico6
Ti spiego la mia firma, che ti ho rivolto come augurio.
E' una motto che nella prima metà del secolo scorso era molto in voga presso l'ambiente degli alpinisti, in particolare di quelli dolomitici. Non saprei se si usa ancora al giorno d'oggi: io l'ho letto sui libri degli anni '30/'50.
Quando scali in cordata (quindi con almeno un compagno), nei tratti più ardui uno procede mentre l'altro è fermo per fare da assicurazione trattenendo le corde tese.
In questi frangenti è da mettere in conto un VOLO che, sia pure quasi sempre senza conseguenze fisiche (almeno serie), sovente invece lascia un "blocco psicologico" in chi ne è stato protagonista, a tal punto che a volte non è più neanche in grado di riprendere subito a scalare.
Ed è a questo punto che i compagni di scalata cercano di scuoterlo urlandogli questa frase, come se volessero festeggiare allegramente il suo VOLO.
In sostanza è come se gli dicessero che se è precipitato è perché ha avuto il coraggio di tentare una cosa evidentemente al limite delle sue possibilità.
E' un pò come quando uno impara a sciare. Io ho insegnato a tanti miei amici, e ti dico che chi non aveva paura di cadere dopo 10 giorni sugli sci era in grado di seguirmi su una pista nera, mentre chi non andava mai per terra era perché non rischiava nulla mantenendosi sempre ben al di sotto del proprio limite per cui, migliorando molto più lentamente, prima che lo conducessi su una "nera", magari, aveva bisogno del doppio del tempo.
Relativamente ad ambienti meno "montani", si può dire che chi rinuncia ad inseguire i propri sogni è destinato ad una vita, magari, più facile, ma indubbiamente piatta/monotona/scontata, per cui non sarà mai capace di emozionarsi oltre misura, perdendo le occasioni per ampliare le proprie conoscenze e mancando di cogliere appieno tutte le opportunità che la vita offre.
Se poi è il "vile" che ti ha messo sul chi và là, ritengo che sia richiesto da una semplice assonanza fonetica, tant'è che senza cambiarne il senso si potrebbe anche dire CHI VIVE VOLA, CHI VOLA VALE, CHI NON VOLA NON VIVE.
Ecco.
Tu mi hai scritto una riga e mi hai costretto a scrivere un poema per risponderti.
E pensare che volevo solo farti i complimenti per il tuo VOLO ..............