Questo è un estratto dell'intervista a Carlo Luzzi responsabile dell'elettronica della Honda di Stoner che ha lavorato già con Edwards e Lorenzo.
Secondo me spiega bene la trasformazione di Stoner e le difficoltà dei piloti nel guidare una Ducati.
"Penso che le persone, non solo i piloti siano frutto di ciò che vivono. Casey arrivava da una lunga esperienza con una moto che non permette di guidare con tranquillità, per cui ha lottato come una tigre per dimostrare il suo talento, con risultati discontinui: questo ha portato stress addizionali molto determinanti. Per capirci: sulla Ducati di Stoner anche un pilota di esperienza come Rossi sta facendo fatica, guidando come è sempre stato abituato, è spesso caduto. E' stato costretto a fare un passo indietro e a studiare un nuovo modo per domare una moto estremamente difficile. Anche Stoner ha dovuto fare questo, senza però l'ausilio dell'esperienza. Era un giovanissimo pilota con tanta voglia di dimostrare il suo valore con una moto che permetteva di eccellere solo prendendo grandissimi rischi. Ora osservo che alla Honda è una persona diversa; un ragazzo simpatico, educato e molto preciso nelle sue richieste. Si è rilassato e ha trovato la dimensione giusta per esprimersi, non ha la fragilità che gli veniva attribuita."