onorato delle vs. quotatepur avendo dei gusti musicali abbastanza "rigidi" e poco "tolleranti"
non mi garba che chi dietro ad una tastiera o dall'alto di un articolo di giornale,sentenzi su un artista che conosce poco o niente...di cui tira in ballo aspetti della sua vita privata per sminuire quanto di pubblico ha dato. non è corretto... un artista...è un artista e basta. se riesce a trasmettere la sua arte agli altri,ha raggiunto il suo scopo. il resto non conta,sono (in questo caso...erano) affari suoi
sai cos'è?
spesso e volentieri,dietro le saccenti penne dei critici,si nascondono neanche troppo velati interessi commerciali...i buoni critici sono quelli che si limitano ad analizzare il "prodotto" (brutta definizione...ma non me ne veninvano di meglio) pubblicato in maniera "estranea",cioè...senza farsi coinvolgere dalle umane emozioni che l'arte ci provoca...ed è una cosa difficilissima perchè,essendo tutti umani,magari indirettamente elaboriamo pensieri dettati dalle ns. emozioni e da ns. gusti.
allora: o si prendono queste critiche in maniera costruttiva...dando il giusto peso e mantenendo sempre valida la ns.opinione,oppure è quasi meglio ignorarle completamente e fare di testa propria. tanto si parla di arte...è a noi che deve giovare personalmente. se poi è un fenomeno di massa,tanto meglio per l'artista...
tirare in ballo aspetti marginali come la tecnica musicale,la vita dell'artista...con i suoi pro e contro,i modi di esprimersi e tutto ciò che non riguarda le opere pubblicate,a me lascia il tempo che trova...cioè...nulla.
purtroppo molta gente è condizionata dalle cosiddette "fonti autorevoli"