“Ci sono voluti oltre quarant’anni per infrangere uno dei più granitici tabù del sistema musicale italiano: Fabrizio De André non è il mito che ci hanno fatto credere dopo la morte, ma un uomo pieno di contraddizioni, protagonista certo della scena cantautorale degli anni Settanta, ma tutto sommato con ben poca originalità. Un sopravvalutato, insomma”.
Il revisionismo per demolire De André | Emiliano Liuzzi | Il Fatto Quotidiano
Adesso da estimatore,magari poco imparziale e poco adatto a dare commenti tecnici sulla musica,tutto si può dire di faber,ma non credo una cazzata simile