Si ma matrimonio o no... se ci sono dei figli, quello è il problema.
Ho alcuni amici in questa situazione ed è un vivere di mexda, con 5K€ divorzi, ma i figli sono un casino da gestire, soprattutto per loro.
Si ma matrimonio o no... se ci sono dei figli, quello è il problema.
Ho alcuni amici in questa situazione ed è un vivere di mexda, con 5K€ divorzi, ma i figli sono un casino da gestire, soprattutto per loro.
io già je l'ho detto alla mia lei di rassegnarsi..
la sposerò a 70 anni, o ad 80..quando avrò capito ,avendola ancora accanto, (speriamo) che sarà stata lei la donna della mia vita ed io l'uomo della sua.
tutti vedono il matrimonio come un punto di partenza.. per me sarà semmai solo un punto di arrivo, il coronamento di una vita passata insieme.
il matrimonio con me si conquista, nn si pretende![]()
" ..stamo a marcià alla grande regà!.." SEZIONE ROMANA TRIUNZ
beh, io mi sposo sabato, convivo da 2 anni, siamo insieme da 10 e insieme abbiamo aperto una birreria da 3 anni, e sinceramente sono felice di questa vita, ognuno ha le sue passioni e le sue amicizie e altre le abbiamo in comune (birra, moto...), l'importante è essere sempre sinceri su qualsiasi cosa, esempi ce ne sono ancora tanti per fortuna!
Il problema è quando scegli una Speed bianca e dopo un po' di tempo ti accorgi che è diventata una Goldwing color oro
O forse che evolvendo dal punto di vista culturale e sociale il concetto di matrimonio come contratto firmato col sangue e messo per sempre in cassaforte non funziona più. I matrimoni dovrebbero essere alimentati, coltivati giorno per giorno se no lentamente avvizziscono e muoiono
Ecco, l'amore serve nel matrimonio
Hai dimenticato una cosa che non si dice tanto ma è la causa principale dei dissidi e delle crisi che portano ai divorzi. I maledetti, onnipresenti, indispensabili, fottuti soldi.
Vorrei fare gli auguri a tuo marito
Ho sempre creduto nel matrimonio come assunzione di responsabilità, prima di tutto, verso il coniuge e verso i figli. Ora, dopo 22 anni di matrimonio temo che invece che sia l'istituto che frega i rapporti. Quella cosa grazie alla quale tutto diviene scontato, dovuto, sancito per legge.
Un rapporto di fatto invece va alimentato, innafiato e fertilizzato giorno per giorno, perchè non è un contratto, ma un unione di intenti, che dura finchè gli intenti ci sono.
Il capitolo figli, da figlio di divorziati e da padre, è delicato, ovviao che il divorzio o la separazione minano le sicurezze dei figli, ma credo che peggio ancora siano litigi e tensione quotidiani. Meglio insegnare ai propri figli che le cose iniziano e finiscono prima o poi e che i problemi si affrontano e si risolvono al meglio possibile piuttosto che nasconderli.
Non so
se mi capisco
quando parlo
Secondo me il probema non sta nel matrimonio, inteso come contratto, ma nella disponibilita' al sacrificio delle persone.
Mi spiego: io ho sempre pensato che il matrimonio, sempre inteso come contratto, in se non sia fondamentale. Quello che e' fondamentale e' la dedizione all' altra persona, il progetto comune, la volonta' di superare gli ostacoli insieme.
Accettando questi punti, il matrimonio diventa esclusivamente un sistema per garantire una serie di diritti e di possibilita' ai figli.
Non accettando questi punti, concordo in pieno con chi ha detto che l' egoismo, il semplicismo e ( aggiungo ) la paura di assumersi responsabilita' e doveri la fanno da padrone e portano alle rotture del matrimonio e/o delle "storie" in genere.
Io ho alle spalle 7 anni di "fidanzamento", 12 di matrimonio ed una figlia di 10 anni.
Spesso e' capitato di avere dissapori, ma con il dialogo, il compromesso e la responsabilita' ( verso il partner e la figlia ) uniti alla volonta' di continuare il progetto comune, ci ha sempre permesso di continuare.
C'era una frase, credo dei baci perugina ( perle di saggezza direte voi ) che diceva ( piu' o meno ):
quando due persone credono di amarsi credono di vivere nello stesso mondo, quando invece due persone si amano davvero, sanno di vivere in mondi separati ma sono pronti ogni tanto a superare l' abisso che li separa.
Raramente ho trovato una verita' piu' vera.
Io sono uno di quelli che crede che il legame con un partner debba essere indissolubile ( matrimonio o no ), e che si debba con tutte le forze cercare di combattere per ottenere questo risultato.
Ieri ad esempio, dopo dieci anni di fermo, a seguito della nascita della figlia che non ci ha permesso di fare giri in moto, abbiamo finalmente fatto un giretto come si deve con mia moglie, sul Daytona.
200 km, niente di piu', ma vi assicuro che l' intesa nel seguire le curve, la pazienza nel sopportare questa mia passione, con le ginocchia ( ed il sedere ) doloranti, mi hanno ancora una volta ripagato della fiducia che ho riposto in lei.
Ci possono essere, per carita', dei casi in cui il legame si rompe, ma spesso questo accade per errate valutazioni iniziali, per troppa fretta, per egoismo o per scarsa attenzione all' altro.
Just my two cents.
Pigi
mi riallaccio un po' alle tue risposte per dire che la tradizione non riesce a vivere nell'evoluzione, é l'evoluzione che riesce a tener conto della tradizione, sempre che questa non diventi un dogma, una manetta ai polsi ... la nostra società é cambiata, i ruoli sono cambiati e anche gli interessi .... molte famiglie erano unite dalla tirannia, soprattutto dell'uomo verso la donna ... dal ricatto del forte verso il più debole ... di colui che aveva creato una vita basata sul lavoro, e perciò sull'indipendenza, su colei che era relegata a donna di casa, e perciò, dal punto di vista sociale, totalmente dipendente dal marito. Ci si metta anche la cultura, le dicerie ... oggi tutto questo é in via di cambiamento. Ci sono società dove il cambiamento é già avvenuto oltremodo, in altre non ancora, ma la via del cambiamento é segnata. La famiglia vecchio stampo non potrà che cedere, prima o poi, il campo a nuove forme di convivenza e di condivisione. Solo nella consapevolezza e nell'apertura si troveranno nuove forme che possano dare stabilità, altrimenti non si farà altro che cercare di salvare un ricordo, mietendo vittime innocenti: i nostri figli.
Le verre est un liquide lent
Ho visto di recente un film bellissimo che si intitola "le donne del sesto piano". Guardalo, è divertente e istruttivo.
Quel che dici è vero, ma molto dipende dal livello sociale delle coppie, se in generale le donne di casa erano relegate a quel ruolo e quindi dipendenti, negli strati sociali borghesi e le loro derivazioni attuali le cose sono un po' diverse. Ci sono donne che scelgono di "dipendere", perchè è comodo, altre che emulano gli uomini snaturandosi e rimescolando talmente i ruoli di renderli confusi, uomini che scelgono di vivere al di fuori della famiglia e anche della coppia piuttosto che affrontare nuove forme di convivenza. Così indipendentemente dalla volontà di buona riuscita ci si perde, ci si impoverisce e poi resta poco o nulla.
Però quando sento che il matrimonio è compromesso invece che scegliere insieme, è sacrificio invece che condivisione, e che i figli sono il problema invece che la ricchezza, bhe allora meglio non sposarsi!
Non so
se mi capisco
quando parlo
toc toc...
mi intrufolo nella discussione solo per dire una cosa: il mio matrimonio (il primo e unico), il mio meraviglioso matrimonio, è frutto del fallimento di quello precedente di mia moglie.
Della serie: non tutti i mali vengono per nuocere.