No...non funziona così...i cittadini eleggono i propri rappresentanti i quali a loro volta gestiscono lo stato in tutti suoi comparti...se loro sbagliano i loro sbagli si riflettono inesorabilmente su di noi...qualunque sia il proprio punto di vista...loro combinano guai in rappresentanza del popolo...
Appunto, direi che ciò conferma la non identificazione. In parole più terra terra lo stato è quella roba lì, distante e prevaricatrice, noi siamo noi (o, meglio, dovremmo essere noi, sviluppare un senso di appartenenza individuale prima ed esteso ad altri dopo). La rappresentanza è una truffa, ideologicamente e praticamente. Di conseguenza, se non si risolve questo problema non si cava un ragno dal buco.
Avventuroso ed avventurista membro del GdLP
RIVOLUZIONE.
L'unica via per cambiare aimè...
Uhm...
"La rivoluzione mira ad un'organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle "istituzioni" ... Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali, ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istituzioni nuove; la ribellione ci domanda di sollevarci o innalzarci."
e ancora
"Rivoluzione e Rivolta non devono essere presi per sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento dello stato di cose esistente, dello statuto dello Stato o della Società; essa è dunque un atto politico o sociale. La seconda, pur comportando inevitabilmente una trasformazione dell'ordine costituito, non ha in questa trasformazione il suo punto di partenza. Essa deriva dal fatto che gli uomini sono scontenti di se stessi e di ciò che li circonda. Essa non è una levata di scudi, ma un sollevamento di individui, una ribellione che non si preoccupa assolutamente delle istituzioni che potrà produrre. La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo. Essa non fa che liberare il mio Me dallo stato di cose esistente, il quale, dal momento in cui me ne congedo, viene meno e cade in putrefazione!"
(Max Stirner)
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Avventuroso ed avventurista membro del GdLP
...questa è una tua libera interpretazione dettata dal (giusto) senso di frustrazione nel vedere le tante magangne made in italy...comunque ciò non toglie che lo stato così come lo conosciamo con tutte le sue contraddizioni non è un ologramma ma una cosa reale ed è il frutto delle scelte elettorali e soprattutto del COLPEVOLE menefreghismo di tanta tanta gente che in tanti anni di (finta) democrazia ha preferito "demandare" "delegare" il proprio compito di cittadino dello stato ai vari politicanti...quando gli si è affidato pure il compito di pensare a posto nostro (non immaginando che avrebbero usato questa prerogativa per lavorare per i loro interessi e non per i nostri interessi) abbiamo raggiunto l'amplein
...cambiare questo sistema e sopratutto questo modo di pensare è un'impresa un pelo ardua...
Ultima modifica di Sfigatto; 20/07/2011 alle 11:57 Motivo: UnionePost automatica
Avventuroso ed avventurista membro del GdLP