
Originariamente Scritto da
Sfigatto
Penso dipenda da come si intende la questione, ovvero se come imposizione forzosa, ineluttabile o senso di appartenenza. Dialetticamente si presterebbe a lunghe disquisizioni, praticamente credo di no: in una dimensione pratica lo stato può tranquillamente andare a quel paese, lui ha i debiti, non io, lui fa schifo, non io. Nessuno di noi, eccezion fatta per i vari masochisti-patriottardi-legalitari-riformisti e compagnia cantante, ha alcun dovere nei confronti di uno stato infame, tanto meno il sentirsi parte del medesimo.