Fermati i genitori del neonato sparito
+ Sparisce bambino di due mesi I genitori: "E' morto"
La madre: ha battuto la testa, l'abbiamo sepolto. Ma c'è
il sospetto di violenza
Un altro giallo. Un altro dramma familiare a Folignano, il piccolo centro dell’Ascolano dove è stata uccisa Melania Rea. Ieri sera la madre di un neonato di 60 giorni - sparito da una ventina di giorni - ha confessato ai carabinieri di averlo sepolto in un bosco a Casteltrosino, alle porte di Ascoli. Ma le ricerche di carabinieri e vigili del fuoco, proseguite senza sosta fino a tarda notte, non hanno portato a nulla. La mamma, Catia Reginella, 25 anni, casalinga, nega di aver ucciso il piccino. «Lo giuro: io e mio marito non c'entriamo - ha detto tra le lacrime -. Nostro figlio è morto perché ha sbattuto la testa. È caduto dal letto, è stato un terribile incidente» ha spiegato ai militari agli ordini del colonnello Alessandro Patrizio. Ma c’è il timore che la donna non racconti la verità. Innanzitutto perché il neonato è sparito da quasi un mese, come segnalato dai servizi sociali che seguono la famiglia. Inoltre, un’intercettazione nell’auto inchioderebbe i genitori. Nel dialogo i due commentano: «Finalmente ce ne siamo sbarazzati, siamo davvero due menti criminali». La donna poi aggiunge: «Adesso io scrivo una lettera in cui fingo di ammazzarmi e invece scappo in Svizzera».
Per loro oggi si sono aperte le porte del carcere. Il fermo, ordinato da pm Carmine Pirozzoli, è scattato stamattina alle 5,20. Al momento, lui si trova nel penitenziario di Marino Del Tronto, dov’è rinchiuso anche Parolisi. Lei, invece, arrestata mentre stava cercando di scappare, è nella sezione femminile del carcere di Teramo.
Il bimbo è figlio di un operaio di Folignano di 30 anni, Denny Pruscino e della casalinga con una brutta denuncia per maltrattamenti alle spalle, che, dopo una serie di abusi in famiglia subiti da ragazza, ha vissuto in una casa famiglia da cui è scappata per sposare l'attuale marito. La coppia ha altri due figli di 3 e 5 anni, entrambi affidati ad altre famiglie. Tutti e due i bambini sono portatori di handicap fisici. E anche in questo caso i genitori sostengono che i gravi danni sono stati causati da incidenti avvenuti in casa. Il timore degli investigatori è invece che possano esser stati sottoposti a maltrattamenti talmente pesanti da costringere addirittura il più grande sulla carrozzina e la più piccola a perdere quasi la vista, ma in entrambi i casi il fascicolo era stato archiviato dalla Procura di Ascoli perché ritenuti proprio incidenti domestici. Nei giorni scorsi i due sono stati interrogati dai carabinieri della stazione di Folignano, dopo che le assistenti sociali avevano segnalato l'assenza del bimbo, che risulta scomparso da una ventina di giorni. I genitori avevano detto di averlo affidato ad altre persone, temendo che anche lui venisse portato via.
Ieri il loro legale, l'avvocato Francesco Ciabattoni, aveva annunciato che padre e madre erano disposti a dire dove si trovava il figlioletto, a patto di avere la certezza che non venisse loro sottratto. Gli investigatori stanno indagando a ritmo serrato. E il pm Carmine Pirozzoli ha interrogato fino a notte inoltrata prima la madre e poi il padre del neonato. L’inquietante interrogativo è: come è morto il bambino? Siamo davvero di fronte a una tragedia della sfortuna tra le mura domestiche? O si tratta di un atroce infanticidio? Due domande inquietanti a cui investigatori e inquirenti stanno cercando di dare una risposta. I genitori del neonato insistono con la versione dell’incidente domestico, ma le bugie raccontate finora sollevano un mare di dubbi. Perché non hanno denunciato subito la drammatica caduta del letto del bambino? Invece di farlo - ammesso che sia vero - hanno preferito raccontare che avevano nascosto il figlio per il terrore di perderlo com’era già accaduto per gli altri due dati in affidamento. Inoltre, durante gli interrogatori è emerso un iniziale contrasto tra i due coniugi perché pare che il neonato fosse figlio di una relazione clandestina. Il marito ha però ammesso che dopo l’iniziale sconcerto per questa notizia l’ha amato come se fosse suo.
La fotografia di questa coppia è implacabile: ci offre uno spaccato di condizioni infantili terribili. Sia per i due figli precedenti, sia per quest’ultimo morto chissà come.