Il pianeta delle scimmie
pubblicata da L'Altra Medicina Magazine il giorno martedì 26 luglio 2011 alle ore 13.23
Lo scenario è terrificante ma purtroppo verosimile. Si tratta della possibilità, che sembra ora alla portata delle biotecnologie, di produrre "scimmie umanizzate", ibridi tra la scimmia e l'uomo.
Fantascienza? Non sembrerebbe proprio leggendo un report appena rilasciato dalla Academy of Medical Sciences, e firmato da un gruppo di esperti britannici che certamente non si scandalizza per la ricerca effettuata sugli animali. Questa, però, è troppo anche per loro.
E' già stato "prodotto" un topolino portatore di un gene umano, legato al linguaggio. Gli scienziati dicono che il topolino non parla ma emette dei suoni "strani". Nei laboratori vivono diverse "linee" di topi contenenti materiale genetico umano, a cui tutti si sono rapidamente assuefatti.
C'è una domanda però che angoscia gli esperti: che cosa potrebbe accadere se cellule embrionali umane venissero inserite nell'embrione di un primate, geneticamente più simile a noi? Per ora nessuno lo sa, ma la prospettiva non riempie d'entusiasmo.
«Il timore è che inserendo un gran numero di cellule cerebrali umane nel cervello di un primate, lo stesso primate possa trasformarsi in un essere che possiede delle capacità tipicamente umane, come il linguaggio, per esempio», dichiara Thomas Baldwin, membro del gruppo di esperti che ha lanciato l'allarme.
Che qualcuno ci stia pensando, e che si tratti di un'idea presente nell'aria, è dimostrato anche dal cinema. E' prevista infatti per il 5 agosto, l'uscita del film "Rise of the planet apes", ispirato al vecchio cult-movie. Nella nuova pellicola si narra la storia di uno scienziato impegnato nella ricerca contro la malattia di Alzheimer: per trovare una cura decide di creare in laboratorio una scimmia dotata di un'intelligenza simile a quella umana.
The Academy of Medical Sciences | Animals containing human material
Giuro, non ho parole!
Ma siamo a questi livelli di crudeltà?