I problemi sono diversi e mi spiego: se fai parte della P.A. statale allora direi che c'è poco da ingrassarsi. Per quanto riguarda le assunzioni al Sud non sono d'accordo, perché con il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego credo che concorsi non se ne facciano molti. Personalmente conosco due persone siciliane che appena qualche giorno fa hanno preso servizio presso una Pubblica Amministrazione e precisamente a Milano. Ma non conosco le situazioni delle regioni del Sud, ma da quello che sò molti sperano di vincere un concorso pubblico ovunque sia la destinazione.
Per quanto riguarda la Sicilia, situazione che conosco piuttosto benino, confermo che non si fanno da anni concorsi nella amministrazione regionale. Neppure uno. Ma, poiché in Sicilia siamo a statuto speciale, si è fatto quello che non è ancora successo in nessun'altra regione italiana (e che costiuisce l'annientamento della regola del pubblico concorso per lavorare nella P.A.), in barba a qualunque regola di equità, trasparenza, pari dignità nell'accesso al lavoro: sono stati assunti, con contratto di diritto privato nell'amministrazione regionale molte migliaia di persone che già vivevano di sussidio regionale in quanto lavoratori o ex lavoratori socialmente pubblici (di qualunque categoria e tipo). Per le cose siccome da noi o si fanno male o non si fanno, sono stati assunti solo coloro che dipendevano dall'amministrazione regionale. Le migliaia e migliaia che invece dipendono dgli enti locali (comuni, province, S.p.A. pubbliche) sono rimaste al palo anzi sono incazzatissimi perché vedono a rischio il posto di lavoro.
Ma i lavoratori di cui parlo sono stati assunti con contratto di diritto privato e non svolgono ruoli di funzionari e tantomeno di dirigenti; sono la fascia bassa dei dipendenti.
Per quanto riguarda infine i Dipendenti della p.A. Regionale, quelli entrati per concorso quando ciò avveniva, direi che la situazione è drammaticamente diversa. Hanno stipendi (base + contratto integrativo di funzione + premio di funzione etc) che se lo sapesse un povero dirigente statale (anzi lo saprà e gli rode il fegato) resterebbe di stucco.
Per costoro concordo che è una situazione vergognosa, scandalosa e offensiva per tutti i lavoratori. Non avete idea di che cosa sono stati capaci questi malfattori di politici, con il beneplacito dei sindacati di categoria.
E' uno schifo: gente da 5000/8000/10000 euro netti mensili. Dirigenti da 200.000,00 euro annui. Dirigenti generali (presi in alcuni casi fuori dai quadri della P.A. o addiritttura provenienti da altre regioni) con contratti premio da 300.000, euro annui. Se non addirittura di più.
E' notorio il caso di un alto dirigente regionale che percepisce una miserabile pensione di 400.000,00 euro annui.
Dimenticavo, da noi si può andare in pensione dall'amministrazione regionale con 20 anni di servizio. Conosco persone che sono andate in pensione (con il 110% dell'ultimo stipendio) a 45 anni.
Piena solidarietà ai lavoratori del pubblico impiego che campano con quello che lo stato gli dà (poi se lavorano o meno non lo stabilisco io), Ma vergogna a tutte quelle situazioni come quella della mia regione dove si rispetta rigorosamente il detto "CU SPARTI AVI A MEGGHIU PARTI" cioè "chi divide ha sempre la fetta migliore" e siccome da noi chi ha fatto queste regole non ha dovuto dare conto al brunetta di turno ecco il risultato.