Originariamente Scritto da
Luigi
Alle otto e mezza motori accesi si era detto, quindi, per non passare per il solito napoletano ritardatario, alle otto sono nella sala della colazione e…………………non trovo nessuno…………il deserto, nemmeno i camerieri . Allora penso : vuoi vedere che sono già tutti nel parcheggio, magari non con i motori accesi, ma tutti pronti che aspettano me incazzati e io faccio la figura del solito napoletano ritardatario ? Giro tutto il megacomplesso, guardo anche in fondo alla piscina ma non c’è anima viva e allora realizzo. Mi trovo nel profondo Sud accerchiato da siciliani e pugliesi e io ho frequentato troppi svizzeri ultimamente
Meglio che me ne torni a dormire prima che qualche sonnambulo mi possa scorgere e fare la figura del nordico puntuale, di quelli che ti danno appuntamento alle otto e diciassette.
Alle nove e mezza qualcuno incomincia a fare capolino circospetto , si guarda in giro furtivo, probabilmente sta pensando quello che ho pensato io un’ora prima.
Bisognerà aspettare le dieci perché il grosso della truppa si raduni nel parcheggio e ancora ci sono da stanare un paio di disertori.
Mentre aspettiamo vengo cazziato da Clarabella che ha notato che una borsa è inclinata di 10 gradi in più rispetto all’altra e questo è inammissibile oltre ad essere esteticamente inaccettabile (da notare che sto andando in giro con la leva della frizione spiattellata , il supporto della leva ripiegato su se stesso e le carenatura sbrindellata
)
Si parte alle undici , in perfetto orario sulla rigida tabella di marcia.
Ci fermiamo in un posto dove si intravedono dei trulli in lontananza ma per raggiungerli bisogna passare davanti a un bar per cui il mio giro turistico si interrompe immediatamente, solo che questa volta mi ritrovo in ottima compagnia !!!!
la banda al completo !!! nemmeno si sono accorti dei trulli
Durante una sosta la Speed di Clarabella, che è molto più saggia della padrona, decide che ne ha abbastanza e non ne vuole più sapere di ripartire , batteria andata. . Per metterla in moto Ushioeteroa (sempre in ciabatte, maglietta e bermuda ‘tacci sua
) e Anitriple fanno il circo, veri funambolismi,ma alla fine ci riescono.
Viene chiamato Vito, il meccanico di riferimento, il quale, malgrado sia domenica, apre apposta l’officina e anch’io ne approfitto per farmi sostituire la freccia. A Vito va davvero un ringraziamento particolare.
A causa di questo contrattempo saltiamo l’adunata pranzesca e ci si ritrova solo per i saluti e per ripartire insieme ai catanesi per raggiungere Napoli dove ci aspetta (ma non troppo) il traghetto.
Naturalmente, per evitare la Salerno-Reggio Calabria si va a prendere la Bari-Napoli che è una vera autostrada , a tratti anche divertente.
Alla testa della carovana, maestosa, la GS Adventure di Wolverine (credo che abbia anche l’aria condizionata ma non ha avuto il coraggio di ammetterlo)
Arrivati al molo, vedo la nave che ha già imbarcato tutti e penso “meno male appena in tempo” e come per inerzia seguo i catanesi. Un attimo prima di salire a bordo mi viene un dubbio del tipo : ma non è che i catanesi prendono il traghetto per Catania e non per Palermo ? L’ammiraglio sul ponte levatoio mi conferma il dubbio con un sorrisino tra il sarcastico e il compassionevole. Faccio dietrofront e trovo il mio tour operator che, non solo non mi aveva fatto capire una mazza sugli orari, i traghetti , chi andava chi partiva chi affogava
, me se ne stava lì placidamente osservando la scena senza intervenire, forse sperando che lo prendessi sul serio il traghetto per Catania
.
Guardo Napoli , la Certosa di San Martino lassù in alto, Castel San’Elmo ancora più su, un angolo del Palazzo Reale, un pezzettino del Maschio Angioino e mi sembra così buffo che mi trovi qui come uno straniero di passaggio, anzi, mi pare proprio ‘na strunzata ma tanto ormai………
Come al solito sono stanco e sudato e puzzo come un macaco della Guinea ma mi viene ugualmente, crudelmente intimato di andare a comprare acqua e panini (i bar sono lontani almeno 500metri). Mi avvio a passo svelto, ignoro il moto di repulsione della cassiera e aspetto che preparino i panini. Mentre aspetto mi viene intimato al telefono di fare in fretta perché la nave è arrivata per cui faccio la strada del ritorno a passo di carica, riguadagno il molo esausto e scopro con raccapriccio che mi aveva sadicamente mentito, la nave è ancora in alto mare. Consegno la preziosissima acqua conquistata con tanta fatica ma se la fa sfuggire di mano e schiatta la bottiglia per terra. La reazione di orrore mi porta ad urtare involontariamente la mia preziosissima bottiglia di tè conquistata con tanta fatica , che avevo poggiato per terra………..aperta…….che si rovescia tutta ed evapora in due secondi. Vengo cazziato perché è tutta colpa mia.
Mi accascio al suolo mentre Clarabella va a socializzare con un biemmevvuista
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