La mia ultima moto l'avevo scelta col cervello: comoda, affidabile, bellissima e italiana. Rossa, classicissima. E bicilindrica. Non sono più un ragazzo, mi sembrava la scelta più razionale. Poi (meglio tardi che mai) ho capito che, a qualsiasi età, a volte si deve dar retta alla pancia, al rombo, alle vibrazioni che la moto ti trasmette. Così ho guardato con occhi diversi agli occhioni della Speed, alle sue scomodità, alla sua cattiveria. Dal vivo, in concessionaria, ho visto la speed al mattino; lo stesso pomeriggio sono tornato per portarmela via.