Di Pietro: "Mio figlio non è il trota"
Lunedí 19.09.2011 12:26
"Mi e' stato chiesto di rendere conto delle ragioni per cui mio figlio Cristiano e' stato candidato alle elezioni regionali del Molise. Credo che, quando vengono poste domande del genere, un politico abbia il dovere di rispondere. Mi rivolgo in particolare, confermandogli tutto il mio affetto, agli iscritti al circolo IdV di Termoli, che hanno posto la questione". Lo afferma il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un videomessaggio pubblicato sul suo blog.
"A Montenero di Bisaccia abbiamo candidato Cristiano non perche' e' un figlio di papa' senza esperienza politica. Ha dovuto fare, e deve continuare a fare, la trafila come tutti gli altri iscritti all'IdV. Non si e' svegliato una mattina per trovarsi candidato. Quando abbiamo creato il partito, dieci anni fa, si e' rimboccato le maniche anche lui e ha contribuito, con me e con migliaia di altre persone, a costruirlo. Non e' andato a fare il 'trota' di turno con un'elezione sicura in Parlamento, o in qualche listino regionale o in qualche assessorato. Si e' candidato come consigliere comunale e l'ha fatto per cinque anni, senza diventare assessore nemmeno quando era in maggioranza. Poi si e' candidato al consiglio provinciale e ha fatto il consigliere provinciale per altri cinque anni. Adesso si candida per andare a fare il consigliere regionale, se i cittadini lo vorranno".
"Perche' sia chiaro: sono state e sono tutte elezioni in cui Cristiano deve chiedere la preferenza sul suo nome, non sul mio. Non va nel listino o nella lista bloccata. E' stato trattato come tutti. Ha fatto la trafila come tutti. Da dieci anni, e anche oggi, attacca manifesti e raccoglie firme per i referendum come tutti gli iscritti all'Italia dei Valori. Non e' che se una persona e' figlia di un leader politico perde i diritti politici. Non devono esserci favoritismi. Non devono esserci spintarelle o scorciatoie. Ma se comincia dal consiglio comunale e va avanti chiedendo il consenso degli elettori, non gli si puo' negare il diritto di partecipare. Per questo, amici di Termoli, vi chiedo di lavorare tutti insieme per liberare il Molise dal Berlusconi locale".
Nonostante le giustificazioni di Di Pietro su Facebook scoppia la polemica. Migliaia i sostenitori dell'Idv che lo accusano di usare il partito come una agenzia di collocamento senza tener conto del merito. Ecco alcune "voci" raccolte sulla Rete:
- Certo che suo figlio ha il diritto di presentarsi... ma è una questione di principio e io dal fondatore dell'Italia dei Valori non mi aspettavo una caduta di stile come questa... si è messo al livello di Bossi! Non credo che il partito da questo trarrà vantaggio!!! Il nepotismo vale per tutti non solo per il figlio di Bossi... ma secondo voi il Trota se non fosse stato figlio del Senatur lo avrebbero eletto!!!!!! Questo principio vele per tutti!!!
- Caro Antonio, questa volta mi hai deluso. Guarda che quello che dici tu e' esattamente quello che dicono tutti gli altri politici quando giustificano la discesa in campo dei propri figli. Io non dubito che tuo figlio abbia capacita' e possa dare il suo contributo, ma per il fatto che si chiama Di Pietro avra' una marcia in piu' anche in sede di votazione, e questo andra' comunque a svantaggio di chi non ha un cognome noto. Ecco perche' le cose non cambiano in questo paese, ecco perche' i cittadini diffidano della politica e dei politici. Se si deve dare un taglio a certi costumi, lo devono fare in primis i politici, e cercare di diversificarsi come stai facendo non cambia la sostanza. Da parte mia, che oggi come oggi davanti a una scheda elettorale avrei votato la tua formazione, sosterro' che allora ha ragione Beppe Grillo, e che bisogna fare un RESET di tutto, forse anche del tuo partito. E questo nuoce non solo a Di Pietro, ma anche all'IDV. Saluti.
- Il diritto di partecipare alla campagna elettorale con i soldi suoi o del partito? e a noi cittadini chi garantisce l'imparzialità di questa candidatura? "mi faccia il piacere"!!! direbbe qualcuno a lei noto
- Assolutamente sconveniente. è ora che i politici insegnino ai figli che bisogna trovarsi la propria strada, imparare un mestiere e poi semmai fare politica. se così giovane è già in politca da 10 anni vuol dire che siamo già in odore di carriera basata su quello. mi spiace di pietro, il diritto politico di votare e partecipare è un conto. candidarsi poteva essere evitato. si può fare il proprio dovere dalle retrovie, come tanti figli di nessuno e nel frattempo occuparsi a tempo pieno di altro.
IL CASO - "Di Pietro come Bossi e Berlusconi, accomunati dalla stessa concezione familistica e privatistica della politica". I componenti del circolo Idv di Termoli (Cb) abbandonano il partito per la candidatura alle regionali del Molise di Cristiano Di Pietro. In una nota si esprime "risentito dissenso a tale candidatura, figlia della stessa concezione familistica e/o privatistica che presumibilmente ha mosso il capo della Lega Nord, Umberto Bossi, a candidare e a far eleggere il figlio al consiglio regionale della Lombardia o il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi a candidare e a far eleggere Nicole Minetti nello stesso consiglio". "Per questa ragione - si legge nel comunicato - l'intero circolo decide, seduta stante, di interrompere la propria esperienza politica con l'Italia dei valori, riconfermando la loro appartenenza al centro Sinistra e con l'auspicio che le prossime elezioni regionali possano essere occasione di un reale cambiamento della politica nel Molise".
A far esplodere la protesta tra i dirigenti e gli iscritti termolesi non e' tanto la scesa in campo di Di Pietro junior, ma la composizione della lista con candidati ritenuti "deboli" proprio per favorire l'elezione del figlio del leader. "Avevano chiesto - dicono gli ex iscritti - di inserire personalita' che avrebbero portato voti e qualita'; ad esempio Vincenzo Greco, stimato notaio ed ex sindaco della citta'. Nessuno ci ha mai dato una risposta. Poi vediamo che si accolgono esponenti di altri partiti, come uno dei candidati alle primarie del Pd. Se il fosso lo saltano gli altri verso l'Idv per Di Pietro va bene, diversamente il partito mette veti e pregiudiziali. Questa visione strabica della politica non ci piace".