Nel nostro Paese esiste il diritto di rifarsi una vita per chi ha sbagliato e vuole reinsersi nel tessuto sociale?
Un vecchio provvedimento gli impone il passaggio e la firma al commissariato di Corleone.
E lui ha preso un aereo. Anonimo e non riconosciuto all'arrivo al «Falcone e Borsellino». Poi, l'abbraccio con i cognati e i curvoni della strada ripercorsa dopo tanti anni, sempre zeppa di fossi e avallamenti, con o senza i Riina.
E adesso? Adesso che il sindaco di Corleone, appresa la notizia, la dichiara «persona non gradita»? Adesso che il governatore del Veneto chiede di non farla andare a Padova perché non vuole più «delinquenti importati da fuori»?
«Adesso, dopo 8 anni e 10 mesi sono un uomo libero.
Un uomo che ha studiato, si è diplomato, studia all'università e vuole vivere la sua vita da cittadino di questo Stato riprendendo a lavorare, come è diritto di chi ha pagato il suo conto, come vorrei ricordare a quanti richiamano sempre le regole e le norme della Costituzione».
Forse continuano a rimproverare a lei condannato per mafia e alla sua famiglia un conto aperto con lo Stato e il popolo italiano.
«Chi ha pagato ha diritto o no in questo Paese di rifarsi una vita, anzi a riprendersi quanto, a torto o a ragione, gli hanno tolto?».
Deve ancora pagare solo perchè si chiama Riina...?
E giusto che le colpe dei padri ricadano anche sui figli...?
La domanda è lecita.....chi sa rispondergli...?
«Dopo otto anni ho pagato il conto E ho il diritto di rifarmi una vita» - Corriere della Sera