In genere queste cose succedono quando ci sono di mezzo due famiglie o ruggine tra parenti e compagna/o. In caso contrario penso che nulla osti al fatto che la persona convivente o un amico assista un infermo consenziente. Se si trattasse di sconosciuti, per i medici potrebbe persino esserci il dubbio che possano esser fatte firmare ultime volontà all'ultimo momento. Sicuramente in certe situazioni bisogna andarci con i piedi di piombo.