«Cari giornalisti stranieri, ora che è tornata libera una cittadina americana accusata e condannata senza prove per omicidio molti di voi, salvo la gossipara pazza Barbie Nadeau, si sono resi conto che qualcosa di serio non funziona nella giustizia italiana, e nei media italiani».

Comincia così l'editoriale del direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, che oggi ha deciso di aprire il suo quotidiano in inglese, con un editoriale rivolto ai giornalisti stranieri che parlano dell'Italia.

«Siete dovuti venire da fuori, dagli Stati Uniti e da mezzo mondo, per rendervi conto personalmente che non tutti si comportano in Italia come Cyrus Vance Jr., quello che ha fatto cadere l’accusa contro Strauss-Kahn in assenza di prove, anzi spesso la giustizia fa il contrario, condanna prima di avere le prove e senza prove. Meglio tardi che mai», spiega Ferrara, lanciandosi in uno spericolato parallelo tra il caso Berlusconi e il caso Knox.

Il succo del discorso di Ferrara è: «Il nostro spread giuridico è a mille, siamo il paese in cui la moneta dell'imparzialità vale pressapoco zero».

Stamattina, Ferrara ha dichiarato ad Agorà, su Raitre: «Ho sentito Berlusconi ed è molto di cattivo umore. Minaccia di andarsene lasciandoci in balia della sorte e non di un alternativa concreta. La responsabilità di Berlusconi in politica e la tragedia è di non aver affrontato la questione della crescita quando doveva farlo e quando lo ha annunciato a gennaio dello scorso anno. Questo è il fallimento recente di Berlusconi. Speriamo che ora faccia una dieta di sangue di tigre e bistecche di leone». E parlando del ministro dell'Economia Giulio Tremonti lo ha definito come «un tributarista di genio e per metà un bambino capriccioso e un colossale imbroglione».

«A me risulta che Berlusconi stia sondando la base del Pdl per capire se c'è la possibilità di fare un partito di supporto»- ha poi detto Ferrara riferendosi alla notizia riportata dal quotidiano «La Repubblica» sulla nascita di un partito denominato «Forza Silvio».