sarà OT, ma qui(e con il lavoro che faccio ne vedo tanti), ci sono un sacco di "poveri" che fanno fatica a arrivare a fine mese o non ci arrivano, che piangono per pagare i libri scolastici dei figli e magari cassa o ex cassaintegrati o proprio a casa che poi hanno il rid Sky da 80 euro-mese, che fanno pos in negozi di cui io nemmeno posso guardare le vetrine o che arrivano con colore e messa in piega tutte le settimane...
dire che uno, per essere povero, debba essere nullatenente nel senso che proprio non possa avere nemmeno un mezzo di trasporto o una tv forse no, ma tanti "poveri", di fatto, lo sono solo perchè non sanno dare importanza alle giuste cose, imho.
The Mad Hatter
perché nonostante le difficoltà si poteva coltivare la speranza che un giorno, forse, qualcosa sarebbe potuto cambiare. Speranza che ti aiutava a combattere le avversità.
Oggi non solo ti tolgono il presente, ma ti impediscono perfino di immaginare un futuro, non dico roseo ma solo bianco.
La tua sensazione è più che fondata, secondo me
Tanti discorsi, tante verità.
In certi casi, si potrebbe -forse- tirare un pò le somme...
Ci provo a modo mio.
Per quanto riguarda l'argomento divorzi (per quanto bellamente OT): il vantaggio della moglie nel 99% dei casi è dato dai figli, che nel 99% dei casi vengono affidati alla madre.
Poichè il padre ha comunque (giustamente, a mio parere) dei doveri, il mantenimento dei figli diventa un costo non indifferente, SOPRATTUTTO se devi contemporaneamente cambiare casa, pagare avvocati, dividere in due il malloppetto familiare.
Che poi in Italia il divorzio sia DI FATTO malvisto e ostacolato, per ovvi motivi, è altro paio di brache.
Tornando OT, il concetto di definire chi o cosa sia un povero è da sempre questione spinosa.
Credo che ognuno di noi sappia riconoscere un povero quando lo vede, però definirli come categoria è indubbiamente più complicato.
Gli esempi da voi citati sono -del resto- illuminanti: da chi è povero perchè (magari pur con discreto reddito) spende più di quel che può, a volte NON POTENDONE fare a meno (vedi appunto divorzi); a chi, UFFICIALMENTE nullatenente, ha invece capacità di spesa enormi (e qui siamo a valutare l'ENORME problema dell'evasione fiscale, per cui gli "aiuti ai poveri" in Italia diventano spesso "aiuti agli evasori"); a chi (autorità) deve definire CHI è povero e CHI non lo è.
A proposito di quest'ultima categoria, mi sovviene un aneddoto.
Qualche anno fa (credo ai tempi della presidenza Bush padre, ma potrei sbagliare), si registrò negli USA una netta diminuzione del numero dei "poveri" negli States.
Come arrivarono a tale risultato?
Semplicemente, l'ente che compilava tali statistiche considerava come "poveri" coloro che ricevevano alcuni sussidi.
Avendo le varie amministrazioni reso più difficile l'accesso agli stessi, ne venivano erogati meno, ergo i "poveri" diminuivano.
Facile facile ed economico.
Morale della favola: a MIO parere, l'UNICO concreto aiuto che si può dare ai VERI "poveri" è una società che permetta A TUTTI l'accesso a forme di vita comunque MINIMAMENTE dignitose.
Il che significa la STATALIZZAZIONE delle necessità di base dell'individuo: i due pasti (minimi e del cazzo fin che si vuole) al giorno, un tetto dove dormire, SOPRATTUTTO la sanità e la gestione STATALE delle pensioni, non farli gestire da banche dei miei coglioni che dopo 50 anni di versamenti ti dicono "scusateci tanto, siamo falliti...".
Ecco perchè, come dice giustamente Intrip, una volta c'era più serenità, perchè c'era più sicurezza sul quotidiano, oltre che (ma qui si fa lunga e complessa) uno sguardo ottimista sul futuro.
Miei 2 cents.
Ultima modifica di Don Zauker; 19/10/2011 alle 22:21
possibile che non ci sia una definizione oggettiva di "povero"?????????
insomma sembra di discutere del concetto di "normalità"...
può essere considerato povero quindi chi guadagna meno di quello che deve spendere per soddisfare i bisogni comunemente riconosciuti come primari?
oppure non si può perchè chi ha un lavoro non viene considerato tale?
Bisogni primari: Sono tutti quelli la cui soddisfazione è indispensabile per la sopravvivenza come mangiare,bere,dormire sono bisogni avvertiti da tutti gli esseri viventi.
Bisogni secondari: Sono tutti quelli la cui soddisfazione non è indispensabile per la sopravvivenza per l'uomo come andare al cinema,ballare,leggere sono bisogni che avvertono dopo aver soddisfatto i bisogni primari.
IMHO può essere considerato povero chi non ha i mezzi per soddisfare i bisogni primari:un lavoro,un mezzo per andare al lavoro(non necessariamente deve essere l'auto/moto),ecc...
se si pensa che in India con 40 cent non si è considerati poveri,il nostro autore non ha sparato poi una grossa cavolata a mio modo di vedere.
Ai giorni nostri con la perdita progressiva dei valori anche i nostri bisogni non hanno più un valore preciso e perdere di vista ciò che è importante nella nostra vita è un attimo...i i"poveri" con il telefono da 400€ sono un paradosso del nostro tempo...
"se corri come un fulmine,ti schianti come un tuono"
Le "mie" Langhe. Capitolo 2-3 (pag 4)
La GaveSpeed!
Thomas Sowell?...un genio...
vorrei vedere una persona con in mano un microonde se è in mezzo ad una strada (non dovrebbe avere nient'altro giusto?) dove attacca la spina,cosa ci cucina (senza corrente e senza cibo e senza casa) ecc ...indubbiamente un ricco
idem per il lettore dvd (che ormai è vecchio anche lui)
idem per la macchina
la storia insegna che l'uomo ha dei bisogni primari...(riparo-cibo-ecc) soddisfatti quelli inizia la povertà o la ricchezza...
quoto...
(bella la definizione di "Ipoveri"...ma tragicamente vera
)
Ultima modifica di Stinit; 20/10/2011 alle 07:28 Motivo: UnionePost automatica