il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio INGROIA, che va al Congresso dei COMUNISTI ITALIANI e si dichiara "PARTIGIANO E NON IMPARZIALE"
il Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio INGROIA, che va al Congresso dei COMUNISTI ITALIANI e si dichiara "PARTIGIANO E NON IMPARZIALE"
SI DICHIARA PARTIGIANO DELLA COSTITUZIONE per la precisione
e cmq un magistrato è un'uomo come gli altri con i suoi ideali,se ingroia è comunista sono problemi suoi,ed è libero di andare al raduno che meglio crede
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
Partigiano della Costituzione e imparziale verso chi la vuole violare. Bellissimo principio, una dichiarazione d'amore verso la nostra democrazia pronunciata da un magistrato.
Quoto.
Quoto un po' meno il fatto che un magistrato, che per definizione, per sua natura e funzione deve essere sopra le parti e, quindi,imparziale, dichiari tali indiscutibili ed ovviamente condivisibili principi in un congresso di partito che, a prescindere dal colore, (i colori, del resto, con il tempo si sono completamente sbiaditi) per definizione, per sua natura e funzione, è partigiano e parziale, anziché in un convegno di giudici.
Credo e magari mi sbaglio, che la pura e vera imparzialità debba essere garantita si dai Giudici, ma solo da quelli dell'organo giudicante, i pubblici ministeri, i famosi sostituti procuratori della repubblica sono organi inquirenti, quindi dediti alle indagini, anche preliminari, e in seguito quando è finita la fase d'indagine passano da quella della pubblica accusa al dibattimento processuale. E' ovvio che il PM ha un interesse affinchè il suo accusato venga condannato, mentre il Giudice ha solo l'interesse di capire e giudicare dove sta la verità,
Quindi il giudice deve essere imparziale, il pubblico ministero che lo sia o non lo sia non ha importanza lui accusa e non condanna.
Ultima modifica di Venanzio; 06/11/2011 alle 06:59
Quando l'acqua è poca la papera non galleggia!
Legionario domatore della Rocchia
http://www.forumtriumphchepassione.c...ia-bonnie.html
Non credo.
Ritengo che anche il pubblico ministero, quale organo del sistema giudiziario, nella sue essenziali funzioni e prerogative, debba agire sempre con imparzialità nell'unico interesse primario del rispetto delle leggi e della giustizia.
La sua imparzialità segna la distanza dal potere politico e maggioritario e, quindi, da quello esecutivo.
Egli è, infatti, “l'autorità incaricata di vigilare, a nome della società e nell’interesse generale, sull’applicazione della legge quando quest’ultima è sanzionata a livello penale, in considerazione da un lato dei diritti degli individui e d’altro lato della necessaria efficacia dell’ordinamento penale”.
Nel nostro paese, diversamente da altri, il PM ha una posizione di indipendenza simile a quella dei giudici.
Un buon PM, infatti, una volta accortosi che il suo accusato è innocente, deve chiedere, lui stesso, anche prima della stessa difesa, in nome di questa imparzialità, il suo proscioglimento.
Il segno inequivocabile di civiltà giuridica di un Paese è dato, quindi, dalla completa e totale imparzialità tra potere politico e potere giudiziario.
Né il potere giudiziario né tanto meno il potere politico devono collidere tra di loro: ciò può accadere soltanto quando sono tra essi contrapposti e non autonomi ed imparziali, così come invece stabilisce la nostra Costituzione.
Ultima modifica di oldbonnie; 06/11/2011 alle 07:17
Besconi ce l'ha sia coi pm che coi giudici allo stesso modo,
Lui sì che è imparziale![]()