Citazione Originariamente Scritto da rjng Visualizza Messaggio
E' discorso rafforzativo a quello di Angelik,che riporta in auge tesi già discusse in passato tanto remoto quanto recente.Son sicuro che se si volesse ripercorrere la storia dell'uomo troveremmo questa tesi almeno altre cento volte in tutti i paesi del mondo.
Vi sono razze che per loro natura hanno determinate caratteristiche uniche.
Vi sono esimi pensatori,che ritengono di poterle individuare da particolari quali aspetto fisico,regione di provenienza,ecc e da queste,tirandole come in filo di perle,arrivare a considerarle identificative di nefandezze da razza.
E' storia già vista e come vedo,sempre attuale.Del resto il cervello umano è rimasto immutato dal paleozoico e ne abbiamo prova tutti i giorni.
Forse è il caso che anche tu rilegga più volte quanto scritto da Angelik perché te ne è sfuggito il senso.
Bon, grazie del chiarimento, sai ieri pensavo di aver frainteso, ora è molto più chiaro..
Dunque a tuo avviso, razza, costituzione fisica e latitudine di nascita determinano inclinazioni comportamentali di genere:
la predisposizione al furto ed all'alcolismo etc. etc.
e non attitudinali come ad esempio un watusso che ha statisticamente più probabilità di giocare in NBA di un pigmeo..
???
Mah
Citi esimi studiosi di cui sono sicuro non puoi fare nomi che non facciano sorridere (per sdegno) la comunità scientifica tutta.
Le predisposizioni di cui parli hanno esclusivamente natura genetica ed evidenziano solo differenziazioni relative alla preponderanza di un certo tipo di fisicità e di sensibilità verso determinate patologie e quest'ultime più che altro legate agli stili di vita quali alimentazione ed attività fisica.
Al contrario di quanto affermi la comunità scientifica tutta propende per l'importanza della fase dell'imprinting quale principale fattore condizionante lo sviluppo comportamentale futuro dell'individuo.