bisogna integrarli.
"Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).
Il problema non è la tutela del cittadino Italiano, la questione è un' altra, ed ora cerco di spiegarla:
Allora, quando avviene un fatto reato che vede coinvolti dei cittadini stranieri, che siano o meno gli autori del reato essi davanti alla Legge Italiana hanno uguali diritti a un reo italiano;
I primi che effettuano le indagini come tutti sappiamo bene, sono le forze dell'ordine, esse sono tenute a non farsi mai farsi coinvolgere o parteggiare per una delle parti, ma devono avere un comportamento che deve essere improntato sull'imparzialità, quindi dimostrare di essere al disopra delle parti;
un buon tutore dell'ordine non deve mai stancarsi di cercare la verità, per cui deve sentire tutte le campane che suonano, compresi i testimoni, specie se vi sono dei punti oscuri nel fatto.
Poi gli indizi, le testimonianze raccolte, comprese le fonti di prova devono essere consegnate al magistrato inquirente per le opportune valutazioni.
La legge italiana non va a favore di nessuno, perché è scevra da ogni imparzialità che possa essere data per appartenenza religiosa, nazionale e cosi via.
Infine sarebbe ingiusto volere una o più giustizie a secondo dell'appartenenza nazionale, religiosa, sessuale, partitica, sportiva, etc.etc.
Spero vivamente che conveniate con me.
Quando l'acqua è poca la papera non galleggia!
Legionario domatore della Rocchia
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"...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".