Ma perché non è facile diamine. Ci sono molteplici fattori da considerare. Innanzitutto una cosa del genere non può farla un medico, poiché va (per certi aspetti) in contrasto con il Giuramento di Ippocrate. Vanno create delle strutture ad Hoc, ma a chi fa queste cose che preparazione si da?
Detto questo, archiviato il lato pratico della cosa, si passa al lato "umano". Come fai a decidere quanto sia attendibile la volontà di un individuo di farla finita, e quanto sia magari deviata da altri fattori derivanti dalla sua malattia? Per questo, in un malato terminale è un conto, nella depressione è un altro. La lucidità credo sia ben diversa nei due casi.
Vanno poi considerate la gravità e la curabilità del male in sè.
E non è tutto qua...
Al di là di tutto questo, mettila così. Supponi di essere il superpresidente Nazionale, tu puoi tutto e decidi tutto te. Ora, come legiferi in merito al suicidio assistito (partendo dal presupposto che vuoi fare una legge fatta bene, obiettiva e funzionale)?
Bravissimo
No, non è una cura. Assolutamente no.