A volte sì. A volte no. Dipende dal caso.
Ho conosciuto anch'io più volte il suicidio, ed è stato egoista, codardo e irresponsabile.
Detto questo, se penso a com'è morto mio nonno di tumore al cervello, se si fosse suicidato non l'avrei certo giudicato così.
Dipende da cosa "si scappa" (passatemi il termine assolutamente inadatto), insomma.
Può essere, ma nel valutare la possibilità di creare un organico atto al suicidio assistito, non andrei certo a dare come valore aggiunto la possibilità che ciò porti a modificare la propria volontà.
Ultima modifica di streetTux; 29/11/2011 alle 12:33 Motivo: UnionePost automatica
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Infatti non parlo di malattie terminali, in quel caso io per prima mi auguravo di vederlo finire presto, avrei io per prima messo fine alle sofferenze... però ecco, si è frutto delle proprie esperienze no? Le mie non sono state felici o consapevoli o serene...
Condivido pienamente.
Stamane ho letto con attenzione la notizia del suicidio assistito di un uomo di un certo valore che ha vissuto una vita piena e intensa e con un'integrità intellettuale rara.
E la sensazione che mi ha trasmesso è stata proprio quella che descrivi: decidere di morire per scelta, dopo tanti anni di depressione, conseguenza anche di quel modo intellettualmente onesto di approcciarsi alla vita. E farlo nel modo meno traumatico per gli amici intimi e i familiari che sapevano cosa stava andando a fare e attendevano riuniti la conferma.
Certo il dolore resta.
Ma io ci vedo anche molto rispetto e amore.
Credo che sia proprio da considerare in questo modo il suicidio, un atto egoistico e sopratutto da codardi.
Poi viviamo nella società del tutto è lecito perché io sono "libero" come essere umano e posso disporre come preferisco del mio corpo, quindi anche il suicidio diventa cosa lecita e normale, ma visto che si citano sempre gli animali come esempio di rettitudine si è mai sentito di un animale suicidarsi?
«Dice: “Mi ami?”. È proprio quando la gente fa domande del genere che perdi la luce dei riflettori. È così che poi ti ingabbiano in un ruolo di comparsa.»
Ho appena letto la notizia di Magri e sono rimasto basito quando nel leggerla ho appreso quale fossero le sue motivazioni. Ho ripensato a Monicelli che spesso incontravo sotto casa sua una decina di anni fa, sempre cordiale e curioso anche di quello che combinassero dei ragazzotti all'una di notte.
Il giornalista a mio avviso ha compiuto un atto egoista stante avesse una figlia e soprattutto una nipote. E' stato come dir loro non mi bastate per tenere duro, non siete ragione sufficiente per me perché io affronti il mio stato. Il regista no, soffriva e si sentiva un peso e da uomo coriaceo qual'era non ha accettato di dipendere dalla pietà, anche se amorosa, dei suoi cari, e non ha preavvisato nessuno, non ha tormentato gli altri con viaggi tentati e poi annullati in extremis.
No, sinceramente Magri non lo capisco e mi fa ribrezzo il come ed il perché anche se spero che in ultimo abbia trovato finalmente la sua pace.
Ultima modifica di kitesvara74; 29/11/2011 alle 12:38
Cit:Fermissimo "aggiungo (e sia da lezione per tutti noi) che Falcone e Borsellino avevano simpatie politiche diverse/opposte fra loro ma erano ottimi colleghi ed ottimi amici...a dimostrazione che viene prima la statura morale di una persona e poi tutto il resto...Cit:Obsolete:un'idea talmente scema che sicuramente la faremo nostra nel giro di un anno.
Quindi non sempre il suicidio è un atto egoistico di codardia, no?
Forse, per certi aspetti ed individui, sì. Poi sai, dipende.
Bisogna saper valutare le cose freddamente, e in maniera obiettiva.
Questo non sempre riesce, anzi. Ci si augura che riesca a chi prende le decisioni per tutti, in quel caso è indispensabile.
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era il fondatore del Manifesto
sono scelte obbligate a volte
a parte gli scherzi , è legittimo che ognuno decida quando voler lasciare la vita, ma dire che sia una scelta legittima non significa che sia una scelta giusta. Secondo me sono cose che si creano nel cervello senza nessun fondamento ed anche se ci fossero cause fondate, fa tutto parte della vita,tutto naturale, sono cose che si vivono in tutte le epoche storiche.
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...
Secondo me si fa un grave errore a giudicare chi si toglie la vita o a fare classifiche su quali sono i motivi legittimi e quali no per "giustificare" un suicidio.
Mi chiedo quanto coraggio ed altruismo ci sia nel giudicare una scelta simile e quanto invece ce ne voglia per superare il proprio dolore e provare almeno a comprendere.
cmq quoto Rafasnella e Miss Tiger
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...