Citazione Originariamente Scritto da Ribellesenzacausa Visualizza Messaggio
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Mi immagino anche io un percorso intellettualmente onesto. Lo vedo appunto come la determinazione di un uomo che ha comunque un vissuto importante, una volontà integra anche nella non disconosciuta disperazione. Ma una scelta personale, di sostanza. In diverse culture in passato è stato riconosciuto valore anche al suicidio rituale, d'onore.

Una società dovrebbe preoccuparsi di più di chi si suicida impulsivamente e questo si riguarda spesso i più giovani a fronte di qualsiasi forma di grave delusione. Spesso giovani o malati però sono persone lasciate sole, o comunque non riconosciute come bisognose di estremo aiuto. In questo senso mi fa specie leggere considerazioni del tipo che se uno vuole uccidersi lo faccia da solo, tanto si sa come si fa, c'è pure internet d'aiuto.

Potrei non condividere fino in fondo le motivazioni di un uomo se le leggessi banalmente da un articolo ma la convinzione alla fine di un percorso di vita che si ritiene intellettualmente concluso, la determinazione anche nel cercare modo migliore per farlo, nel modo meno trumatico possibile per lui e per tutti, me lo fa cmq rispettare.
Non avrei saputo dirlo meglio


Citazione Originariamente Scritto da kitesvara74 Visualizza Messaggio
La soglia dell'inaccettabilità di una condizione è personale ed incontestabile. Io non riesco a spiegarmi, mio limite, ma voglio esprimere non la condanna del gesto ma la modalità.
Ho fatto il paragone con Monicelli perché le vicende sono simili ma divergono nella ricaduta sui restanti e sulla loro considerazione.
Il regista non ha preavvisato nessuno, non voleva essere un peso per i suoi cari ed ha compiuto una scelta liberatoria ritenuta tale per se e per gli altri.
Il giornalista aveva informato altri del suo disegno, aveva fatto tentativi precedenti, generato sicuramente uno strazio indicibile, creato tormenti ed anche instillato forse il dubbio, non fosse del tutto risoluto.
Ripeto la modalità mi è sgradita, non la possibilità del gesto.
Potrei obiettare che quello di Monicelli è stato un gesto impulsivo che non ha lasciato spazio all'opinione di nessuno, mentre quello di Magri magari è stato anche dibattuto in famiglia visto che era noto.

Allora Monicelli è un egoista mentre Magri è un brav'uomo?

Io, ripeto, non me la sento di giudicare nè i motivi del gesto nè le modalità, ma continuo a pensare che sarebbe una forma di grande civiltà non abbandonare a se stessi coloro che non se la sentono più di vivere, per malattie fisiche o per profondo mal di vivere.