
Originariamente Scritto da
Erikuccia
Se l'argomento non è strettamente attinente all'attualità politica mi scuso; l'ho postato qui perchè in effetti qualche "striatura" politica c'è
Dunque, come da titolo, l'oggetto è inerente il taglio avvenuto ai danni dell'istruzione. Taglio che parzialmente reputo "benefico"; ma per alcuni aspetti totalmente "malefico".
Ora, è pur vero che ognuno di noi si rende conto del problema quando realmente ci "sbatte" contro ed infatti la sottoscritta il prossimo anno si troverà a dover iscrivere la bambina alle scuole elementari.
Fortunatamente nel mio paese c'è un istituto pubblico che dovrebbe garantire il tempo pieno (dalle (8:00 alle 16:00) per la scuola primaria.
Sia io che mio marito lavoriamo full time e questa possibilità sarebbe caduta "a fagiolo". Avremmo tamponato le rimanenti 2 ore "ingaggiando" una persona con l'intento di recuperare la bambina e tenerla fino alle 18:00 - 18:30.
Ora pare che, a seguito dei tagli, la scuola sia costretta a decurtare 2 pomeriggi, mettendoci nelle condizioni di dover chiedere maggior disponibilità (con ovviamente maggiori costi) alla persona.
Nulla da aggiungere alle numerose critiche mosse nei confronti di questi tagli ed alla conseguente problematica scaraventata addosso ai genitori lavoratori.
Quel che invece mi sconcerta è l'assoluta rigidità dei comuni nel cercare di costituire una qualche "fattispecie" di associazione, che offra (chiaramente a pagamento) ai genitori lavoratori una sorta di doposcuola.
Così facendo si creerebbero posti di lavoro in regola, si eviterebbe ulteriore nero, ma soprattutto la spesa da affrontare sarebbe ben più modica.
Utopia o progetto non realizzabile per qualche svariato motivo?