direi che ci sono diversi aspetti del problema che sono stati un po' confusi:
1-possibilita' di aprire farmacie per chiunque sia laureato in farmacia(fine della pianta organica)
2-possibilita' per le parafarmacie (la cui apertura e' libera, e possibile anche per la grande distribuzione, a patto vi sia la presenza di un farmacista) di vendere farmaci di classe C , di cui ho postato la definizione
3-collegata alla 2, eventualita' della possibilita', ad oggi non sussistente, di praticare sconti sui farmaci di classe C e conseguenti
4-eventuali vantaggi per le tasche del cittadino
la "liberalizzazione" puo' avere un senso , in funzione dello "sviluppo", tenendo comunque conto che entrerebbero in campo in maggior forza le catene della grande distribuzione, mettendo una diversa, ma pur sempre consistente barriera alla singola libera iniziativa commerciale
cuntent ???
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