A separarci da quel mondo non sono solo l’America, i decenni e il tipo di droghe ma anche la perdita di romanticismo del mondo. Le riviste di musica stanno morendo e quando chiudono la realtà è che dopo le prime settimane di sconcerto e di dibattito, anche il lettore più affezionato se ne fa una ragione, arrendendosi alla fatalità del destino. Ed è a quel punto che una rivista di musica muore davvero: quando diventa materia di nostalgia, un affare per collezionisti. Ci sono ragioni e ragioni per cui una rivista chiude: non ci sono più idee, la redazione collassa per divergenze professionali, viene meno la voglia e il coraggio. Il motivo peggiore per cui una rivista chiude - ed è quello che sta accadendo al Mucchio - è quando non ci sono più i soldi per farla.
I tagli retroattivi del 15 percento al fondo per l’editoria e quelli del 50 percento decisi per l’anno a venire ci fanno temere il peggio.
Dobbiamo muoverci per farne a meno e dobbiamo farlo subito.
Se vuoi essere un vero amico sii onesto e sii spietato: se il Mucchio non ottiene 2000 ABBONAMENTI ENTRO FINE GENNAIO non andrà più in edicola e chiuderà entro il 2012.
Ci sono centinaia di ragioni per cui chiude una rivista: la peggiore è quando non ci sono i soldi, e si è costretti a cedere al ricatto delle circostanze e quando i lettori non hanno abbastanza fede e sangue da fare qualcosa per salvarla.
L’unico modo per riavvolgere la pellicola ed evitare di andare a un banchetto di antiquariato a vendere le copie del Mucchio di tuo fratello maggiore o di compiangerla nei forum è quello di sottoscrivere un abbonamento, soprattutto se già compri la rivista tutti i mesi. È un gesto che va oltre la copertina di questo o quel mese, le riviste arretrate che devi ancora smaltire, i viaggi in treno che non farai e quindi per questa volta passi. Compili un modulo e lo spedisci; se già lo hai fatto regali l’abbonamento a una persona che ti piace e che vorresti “indottrinare” né più né meno come se le facessi una musicassetta, cerchi di convincere qualche ragazzino che puoi anche farti le ossa nel mondo della musica ma che senza il Mucchio non è lo stesso. Che la nostalgia, per una volta, venga risparmiata per tutto il resto. E che almeno questa rivista non muoia.
Non si tratta di vendere più copie ma di poter contare su un’entrata immediata che ci permetta di affrontare la crisi determinata dai tagli retroattivi. Ci servirà per andare avanti nei prossimi due mesi, tempo sufficiente per recuperare risorse con dolorosi ma necessari sacrifici e rimetterci in marcia tutti insieme. In Almost Famous un immaginario Lester Bangs diceva che l’unica moneta di cambio, in questo miserevole mondo, è condividere la nostra sfiga. Questo è il nostro peggior momento di sempre. E abbiamo bisogno di te.