Questi "poveracci" non hanno usato i cerotti


MILANO - L'allarme lanciato dal presidente Napolitano è stato quanto mai tempestivo. L' «emergenza della condizione disumana delle carceri e dei carcerati» è uno dei «limiti del nostro vivere civile» ha dichiarato il capo dello Stato nel discorso di fine anno. E nella notte di Capodanno si è avuto un crudele riscontro alle paole del presidente della Repubblica con due suicidi e un tentato suicidio nei penitenziari della Penisola.

TRANI - Un detenuto di 34 anni, di Lecce, è morto sabato nel carcere di Trani per cause in corso di accertamento. La notizia è stata resa nota dal vicesegretario generale nazionale dell'Osapp, Domenico Mastrulli. La scoperta è stata fatta dagli agenti della polizia penitenziaria nel corso di un giro di ispezione. I genitori dell'uomo, secondo i quali il loro congiunto non era in condizioni fisiche tali da poter sopportare il regime carcerario, chiedono che si faccia chiarezza sulle circostanze della morte. Il 34enne era detenuto per reati contro la persona e il patrimonio. «Nel carcere di Trani - sottolinea Mastrulli - ci sono circa 400 detenuti uomini e 39 donne contro una capienza regolamentare di 233 posti letto».

TORINO - Nelle stesse ore un detenuto nel carcere delle Vallette, a Torino, si è tolto la vita impiccandosi in cella con un lenzuolo. Il suicida è C.A., un romeno 37 anni in attesa di giudizio. Era recluso nella sezione «Rugby» del blocco E. «La polizia penitenziaria - commenta Leo Beneduci, segretario generale del sindacato Osapp - è sempre più sola nel fronteggiare questo tipo di emergenze e, purtroppo, sempre meno in grado di risolverle. Avremmo voluto che nel 2012 il governo avesse varato misure veramente risolutive, e non i palliativi che lasciano le cose come stanno. Comprese le morti nelle carceri».


Emergenza carceri: due suicidi a Capodanno - Corriere della Sera