Come al solito nel nostro paese le manifestazioni legate all’attualità trovano sempre una connotazione peculiare e del tutto originale (..a voler usare un’espressione volutamente ambigua..). In tutto il mondo si sono avuti movimenti collettivi volti a protestare contro l’impostazione attuale della società, a favore di una più equa ripartizione delle risorse, siano esse quelle economiche in senso stretto o quelle meramente naturali o legate all’ambiente, che potremmo definire “economiche” in senso potenziale.
Gli animatori e i partecipanti a questi movimenti di pensiero si sono definiti INDIGNADOS: la definizione è spagnola perché in Spagna per primo il movimento ha trovato un’articolazione e una embrionale forma di univocità delle rivendicazioni.
Bene. Anche in Italia, questo paese che ormai si muove all’interno del villaggio globale e di una realtà sempre meno nazionale e sempre più interconnessa con le altre realtà sovranazionali, abbiamo raccolto il testimone che ci arriva dai cugini iberici e abbiamo promosso l’INDIGNAZIONE.
Ovviamente, abbiamo promosso l’indignazione rivista e reinterpretata in chiave italiana: “originale”, per riprendere l’aggettivo menzionato all’inizio. Infatti da noi gli Indignati sono i connazionali frequentatori di Cortina (dato il periodo) che si sono, appunto, indignati per essere stati (poveretti!) oggetto di controlli verifiche incrociate da parte (di quei “cattivoni”) degli agenti del fisco. Levata di scudi! I sedicenti “VIP”, i Sindaci e rappresentanti delle onnipresenti “associazioni di categoria” che strepitano: “Stato di Polizia!”, “Controlli inauditi!”, “Lesa maestà!”, “Imbarbarimento del rapporto sociale!”, “La notte di Capodanno: ma per chi ci prendono?!?”. I politici romani subito si schierano, fosse anche per decidere il colore delle tende dell’asilo Mariuccia. Perfino i locali esponenti della Guardia di Finanza che lasciano trasparire il loro dissenso da questo “aberrante” modo di agire. Tutti rigorosamente INDIGNATI.
Peccato che poi i controlli fatti abbiano dato dei riscontri che suscitano sì lNDIGNAZIONE, ma da parte di ben altre persone, di ben altri cittadini, di quella categoria di persone da tali indignati snobbata e istituzionalmente identificata come “contribuenti”. Sì: contribuenti. Quelli che le tasse le pagano fino all’ultima lira e sono guardati dall’alto in basso dagli originali INDIGNATI DE NOANTRI.