
Originariamente Scritto da
macheamico6
Non soffro particolarmente il freddo.
Ma una volta, veramente, per qualche minuto, provai un freddo inimmaginabile.
Circa 20 anni fa.
Ero andato a Courmayeur a sciare per un we lungo. Ero con un amico. Decidemmo di andare a La Thuile, dove non eravamo mai stati, per un giorno.
Ebbene, eravamo sulla seggiovia che dal Colle del Piccolo San Bernardo conduce ai 2700 m del Belvedere: l'impianto improvvisamente si fermò.
Eravamo in Marzo ed eravamo prossimi al mezzogiorno di una giornata di pieno sole (e meno male per sté tre cose, senno'...), ma il freddo era inenarrabile. Inoltre, trovandoci su di un passo ben oltre i 2.000 m, eravamo in una galleria del vento naturale e quindi pienamente esposti ad un gran vento gelido che faceva percepire una temperatura ben più bassa di quella che in effetti c'era.
Tra l'altrom il fatto di stare appesi su una seggiovia non ci dava assolutamente scampo, ovvero non potevamo proteggerci in nassun modo e non potevamo neanche muoverci per cercare di scaldarci.
L'impianto era semideserto.
Ora, non sò quanto l'impianto rimase fermo: non tantissimo ma neanche poco, nel senso che non fu una di quelle interruzioni di alcuni secondi. Potrà essere stato un tempo compreso tra i 5 e i 10 minuti, probabilmente per un problema tecnico, il quale andava a sommarsi al tempo della risalita di circa 7 minuti. Ma a noi parve un'eternità.
Ricordo perfettamente che in quei minuti provai il freddo più estremo mai provato in vita mia, nonostante un abbigliamento al top. A quei tempi avevo la barba, e ad ad ogni folata di vento mi si ghiacciava all'istante. Nonostante i guanti le mani divennero ben presto quasi insensibili, evidentemente per un principio di congelamento, fino a quando provammo a mettercele in mezzo alle gambe ben strette, evitando così guai peggiori.
Ad un certo punto pensammo anche di aprire la seggiovia e lanciarci giù, dato che in quel punto non stavamo per niente alti e il manto di neve era molto spesso; alcune "sedie" più innanzi a noi alcuni lo avevano fatto, ma nel punto dove si trovavano loro l'impianto passava quasi radente a una piccola collinetta.
Ad un certo punto con nostro incredibile sollievo la seggiovia ripartì, dapprima lentissima poi a regime normale.
Appena arrivati in cima cercammo la prima baita, dove mandammo giù un numero imprecisato di grappe.
Il mio amico Perry, che nonostante fosse un pescatore abituato al freddo intenso della notte in mare aveva sofferto questa cosa più di me,
praticamente non spiccicò più parola per almeno un paio d'ore.Quel giorno sciammo ancora, ma rimanemmo alla larga dalle seggiovie: ai visto mai che ......
Tornai a sciare lì dopo alcuni anni, e quella seggiovia era stata rinnovata con una ben più moderna e, soprattutto, con la possibilità di diventare all'occorrenza coperta.
Ovviamente non ho mai saputo a quale temperatura rimanemmo esposti senza alcuna possibilità di difenderci quel giorno: certamente stavamo tanti ma tanti gradi sotto lo zero, e poi quelle folate di vento glaciale ............



A volte mi viene da pensare come lo sci riesca ad essere uno sport assolutamente per masochisti, sia fisicamente che per il portafoglio ghghghghghgh .................