Molto amaramente 'sto "fiutando" al lavoro un'aria già nota.
Complice la crisi, complice un grosso investimento aziendale e complice la probabile "mossa strategica" nelle menti dirigenziali, m'è venuta all'orecchio una dichiarazione parecchio credibile; ovvero quella per cui il costo degli impiegati indiretti sarebbe ingiustificato rispetto a quello degli impiegati diretti (dicesi anche operai).
Ora, senza nulla togliere alle due categorie, ritengo che l'operaio sia assolutamente necessario per produrre il bene che viene venduto; ma ritengo anche altrettanto necessaria la presenza di chi, pur non producendo, si occupa della vendita, degli aspetti burocratici e post vendita. A maggior ragione quando, come nel mio caso, l'impiegato addetto alle vendite funge anche da impiegato post vendita, interprete, coordinatore, ecc....sobbarcandosi anche oltre 9 ore di lavoro al giorno (straordinari non pagati, in quanto l'inquadramento è forfetario)
Tengo a precisare che le mansioni di cui sopra sono tra loro ben distinte, parecchio impegnative, con responsabilità poco chiare, indicazioni altrettanto poco chiare e con un continuo sopraggiungere di urgenze, che sovente lasciano pochissimo tempo anche solo per andar al bagno.
Venendo a noi: già in un'altra azienda nel lontano 2004 (altro momento di crisi ed altro momento in cui lavoravo come semplice impiegata esecutiva e forfetaria dalle 8 del mattino alle 19 di sera ININTERROTTAMENTE, con delle belle responsabilità nel far bandi d'appalto, lavorando anche da ammalata, con disponibilità a trasferte estere e con chiamate sul CELLULARE PERSONALE anche alle 21:00!!!!) mi son sentita recriminare che il mio stipendio era troppo alto (tzè 1350 €/mese netti) e che percepivo la bellezza di 50 € (RIPETO 50 €!!!!) in più rispetto la mia collega (che se ne usciva beatamente alle 18:00!!!! dopo aver fatto la sua dovuta pausa pranzo!!!!).
Ora, nell'attuale azienda, stanno emergendo dei presupposti che mi fanno temere la medesima "umiliazione".
A questo punto, mi sta balenando l'idea di "giocare in anticipo", proponendo alle "alte sfere" una rinegoziazione del mio stipendio al ribasso.
Il che si tradurrebbe nel ritornare al medesimo stipendio che percepivo al momento dell'assunzione, rinunciando così a 2 scatti di anzianità ed ad un aumento contrattuale.....totale 150 € /mese netti.
Certo, fan comodo e ritengo siano anche giustificati viste le mie mansioni sempre più crescenti, che DEVO svolgere senza tuttavia aver la dovuta qualifica, vista la disponibilità d'orario (9 ore continuate al giorno) ed alle trasferte, vista la flessibilità e visto il telefono aziendale che mi è stato appioppato senza nemmeno apparire in contratto (giusto per essere reperibile in caso d'urgenza).
Però, considerato che al momento non si trova dell'altro, ritengo che questa mossa possa darmi una certa serenità (se così si può chiamare) nel caso più disperato; nonché fungere da "paraculo" per diversi fattori.......... d'altronde, sempre più spesso, vedo che ad un maggior salario corrisponde anche una maggior propensità a criticare l'operato di chi lo riceve (frese tipica:....."con tutti i soldi che prende, potrebbe far di più", anche se a conti fatti questi "soldi in più" sono ben lontani da cifre astronomiche).
Vorrei quindi a questo punto sentire un po' di pareri; ma soprattutto se l'operazione sia "burocraticamente" fattibile.