Ho fatto tutto il bene che ho potuto, e tutto il male che ho dovuto
... Voi credete in Dio ? ... Noi crediamo nella punizione ...
Quando tutti i mari sono nostri confratelli,
Perchè i venti e le onde si innalzano rumorosi ?
I militari, si é visto in più occasioni, possono sbagliare e a volte possono anche fare grossi danni, visto che sono armati.
Che ritornino a casa, ci mancherebbe, ma che prima di tutto sia fatta comunque giustizia ... nei loro come nei riguardi delle famiglie che hanno perso i loro cari (anche se umili pescatori).
Le verre est un liquide lent
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La Corte suprema del Kerala ha concesso la libertà su cauzione per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò detenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori. E' quanto riferisce la tv indiana Cnn-Ibn. Caute le autorità italiane: il sottosegretario de Mistura "non conferma nulla" finché non avrà visto i "dettagli". I due militari sono detenuti in India dal febbraio scorso. Tra le condizioni poste per la libertà, il deposito di 143mila euro per ognuno di loro e il divieto di lasciare lo Stato. Un legale spiega: i marò saranno liberi appena le condizioni verranno soddisfatte.
"Attendiamo la formalizzazione del provvedimento per poterlo esaminare nel modo più attento. Dobbiamo avere un aggiornamento domani". Così il ministro degli Esteri, Terzi, commenta l'annuncio del rilascio su cauzione dei marò detenuti in India. La strategia italiana, ha spiegato,è "sempre molto attenta al risultato finale: riportare i nostri uomini a casa". "Non ci sono comunque motivi di trionfalismi, perché si continua a violare la giurisdizione italiana", conclude.
fonte televideoRai
Dopo oltre 100 giorni qualcosa finalmente si muove.
E' ancora poco, ma almeno ci si smarca dall'impasse.
italiana: presumo che o il ministro o il giornalista abbiano preso un abbaglio, in quanto le leggi violate dall'India in questa vicenda sono quelle internazionali e non quelle italiane.
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
Non è esattamente un abbaglio, le leggi internazionali che l'India ignora stabiliscono che la giurisdizione per un evento avvenuto in acque internazionali sia di competenza dello stato di bandiera della nave sulla quale si è verificato il fatto.
Il punto controverso è fra l'altro quello di dove si sia verificato il fatto, sulla nave italiana al momento dello sparo (come sembra ragionevole) o al momento dell'impatto del proiettile (come sostengono gli indiani).
La logica vorrebbe che fosse nel primo caso, ma la logica indiana percorre strade che sono diverse da quella aristotelica che usiamo qui in occidente.
Ad ogni modo almeno n passo in avanti è stato fatto...stiamo a vedere che succederà...
E' poco, ma almeno non è niente.
Peccato che la regìa televisiva inquadrerà poche volte e mai in primissimo piano la bandiera della marina.
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."