Ho deciso di scomodare Carletto Von Clausewitz, utilizzando la sua citazione estratta dal "Vom Kriege" (in tedesco fa più colpo, rispetto alla traduzione italiana "Della guerra" ...), per chiaccherare su alcuni concetti venuti fuori nella discussione sul caso dei due militari italiani imprigionati ed in attesa di processo in India; mi sembrava meglio parlare di argomenti più generali attinenti ai rapporti tra stati sovrani al fuori da quel 3d, che è specifico di una situazione drammatica per le persone coinvolte.
Iniziamo proprio dalla citazione di Von Clausewitz: uno stato A "debole" che voglia perseguire una propria politica antitetica a quella di un'altra nazione B, quali possibilità ha di essere preso "sul serio" ? In questo caso molto difficilmente la "politica" di A potrà tramutarsi in "guerra" contro B, per motivi pratici (debolezza militare) e vincoli internazionali.
Ma allora, A che cosa deve fare ? Abbassare il capo ? Probabilmente si, ma questa soluzione a me non piace ...
Ma se A avesse armamenti nucleari ... ? Si, lo so, non sarebbe allora una nazione debole ... oppure, vista la non usabilità di questo tipo di armi, A sarebbe comunque debole ? Oppure, se A si impegnasse a danneggiare B con forme di guerra non convenzionali ? Ovviamente, A e B non sono confinati, e sono molto lontani tra loro , in questo risiko immaginario ...
La discussione non l'ho aperta volutamente nella sezione politica, perchè sono solo chiacchere da bar ...![]()