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Risultati da 1 a 10 di 38

Discussione: siae: una storia italiana

  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    05/07/09
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    siae: una storia italiana

    La storia
    Veleni, dossier e denunce incrociate
    Il pasticciaccio nel carrozzone Siae
    Palazzi svenduti e permessi falsi. Il caso limite dei coniugi sempre assenti «Fanno attività pubblica ma a casa loro»

    Denunce, contro-denunce, avvocati, veleni, dossier... Alla Siae, da mesi, è in corso una guerra termonucleare. Di qua i nuovi vertici «mandati a mettere ordine» appoggiati da un pezzo del mondo politico. Di là i sindacati interni e un altro pezzo della politica. In palio, una società ridotta a un carrozzone sgangherato e traballante sotto i debiti.

    In quali condizioni la Società italiana autori editori sia entrata nel terzo millennio lo dice l'Istituto Bruno Leoni: «Il monopolio legale risulta anacronistico, oltre che lesivo della concorrenza». «La conservazione del regime di esclusiva impedisce la creazione di soluzioni più efficienti di tutela e gestione dei diritti d'autore». Le omologhe società inglesi pur chiedendo percentuali minori, «riescono a distribuire agli iscritti una quota più elevata». Insomma, la Siae è una macchina che per anni ha alimentato soprattutto se stessa.

    Per colpa di chi? Della società, denunciano i sindacati citando gestioni scellerate, stipendi da favola, piccoli e grandi lussi auto-concessi dai vertici. Della società e dei suoi vecchi vertici senz'altro, concorda la nuova dirigenza commissariale, ma anche dei sindacati che avrebbero profittato per spartirsi la torta.
    Ed ecco che di qua l'anziano commissario Gian Luigi Rondi, i suoi vice Domenico Luca Scordino e Mario Stella Richter e il direttore generale Gaetano Blandini (bollati come «le badanti del novantunenne, mai visto») sono accusati di avere «svenduto» il 28 dicembre scorso una serie di immobili di Siae e del Fondo Pensioni per un prezzo nettamente inferiore alla valutazione (260 milioni invece di 463 milioni) a due società, la Aida e la Norma. Di là quelli che rispondono di avere fatto «confluire gli immobili nei due fondi» proprio per «custodire il patrimonio» e sottrarlo agli abusi del passato dato che «Aida e Norma sono al 100% del Fondo Pensioni e di Siae». Quindi resta tutto in casa.
    Di qua la direzione viene denunciata da Cgil e Cisl, le quali chiedono ai giudici la revoca «della disdetta indiscriminata di tutti gli accordi sindacali» e la condanna «ad astenersi dall'attuare controlli e/o ingerenze sull'utilizzo dei permessi sindacali». Di là i vertici sventolano il verdetto che dà ragione alla società sancendo «l'infondatezza della doglianza in esame» e condannando Cgil e Cisl a pagare le spese processuali. E accusano a loro volta i sindacati di voler difendere un sistema indifendibile. Dove i dipendenti costano mediamente 64.200 euro (no, dice la controparte negando tutto: 41.700) cioè il doppio rispetto a quello (36.425) della pubblica amministrazione. Costo che contando anche la paga media dei dirigenti (157.700) schizzerebbe addirittura a 69.200. Per salire nel 2014, coi contratti vigenti, a 82.300. Troppi, accusa Blandini, che si è tagliato lo stipendio di 130 mila euro, per un'azienda in agonia che nel 2010 ha speso 127 euro ogni 100 incassati e quest'anno prevede comunque di andare sotto del 16%. Ma Fabio Scurpa, Cgil, contesta anche questo: «A parte il fatto che i soldi per i dirigenti li hanno trovati, la Siae è sana: dicono che è in rosso per massacrare chi ci lavora».

    Non basta. Mentre i sindacati dicono di non fidarsi «di un amico della Cricca», dato che l'allora direttore ai Beni culturali del settore «Cinema» finanziò in quella veste un film con Lorenzo Balducci, (intercettazione imbarazzante: «Senti oggi abbiamo approvato... Sono stati bravi, si sono spicciati...»), escono tabelline fitte di nomi di dipendenti con accanto il marchietto: «figlia di», «nipote di», «fratello di», «cognata di», «genero di»... Assunti («Scurpa compreso») per chiamata diretta. Magari con la benedizione del babbo o della mamma sindacalista.
    Per non dire del patrimonio immobiliare affittato a canoni assai convenienti a volte neppure pagati per mesi. Al punto che la Siae, nella denuncia penale contro l'ex direttore del Fondo Pensioni, Eugenio Truffa Giachet e altri 12 dirigenti, scrive che il ricco portafoglio di immobili (il quale violando il tetto del 20% fissato per legge costituiva il 98% del «tesoro») non solo non rendeva, ma danneggiava le casse: 2.368.768 di affitti incassati, 3.325.175 di manutenzione. Tesi respinta ancora dalla Cgil: «Vanno presi i bilanci pluriennali e lì i conti sono diversi. Giocano sui numeri per comportarsi come Torquemada».
    La stessa svendita di case offerte ai dipendenti (tra i primi proprio il direttore Truffa Giachet e sua figlia) in cambio di un anticipo talora di 500 euro e rate modeste da pagarsi in 40 comodi anni al 2% d'interessi era secondo Fabio Scurpa una buona idea: «Non è che i tassi, in quel momento, fossero molto più alti». Dunque sbaglia la Siae a contestare tutto? «Non è vero che non aveva garanzie d'essere pagata per 40 anni da un ottantenne: c'era l'ipoteca, se nessuno avesse poi pagato, tornava in possesso dell'immobile».

    Non mancano nello scontro frontale alcuni episodi, diciamo così, curiosi. Come la denuncia di due sindacalisti, marito e moglie, che stando a una lettera del direttore generale da molti anni risultavano «sistematicamente in permesso dalle ore 7.45 alle ore 10.00 /10.30». Sveglia mattutina: riunione sindacale. Caffè: riunione sindacale. Cornetto: riunione sindacale. Mai che Angelo D. e sua moglie Anna Rita avessero un solo giorno di normalità casalinga per lavarsi i denti, farsi una doccia, preparare un cappuccino alla figlia... Subito riunioni su riunioni. Tutti i giorni. Dalle sette e mezzo di mattina. O almeno così risultava in ufficio, dove si affacciavano a metà mattinata: «Scusate, eravamo in riunione».

    Agli atti, ovviamente contestati, c'è la lettera della UilPa, che commissaria il sindacato interno contestando ai due «di avere danneggiato il prestigio dell'organizzazione attraverso l'utilizzo dei permessi sindacali in contrasto con gli indirizzi stabiliti...» A quel punto ecco le provvidenziali testimonianze di alcuni colleghi: quei permessi usati poco dopo l'alba «venivano notoriamente fruiti dagli stessi per lo svolgimento del mandato sindacale presso la propria privata abitazione». Nuova richiesta di chiarimenti e nuova risposta UilPa: «Non è nostro uso autorizzare la fruizione di permessi sindacali presso abitazioni private». E via così...

    Il destino personale dei coniugi, ovvio, non ci interessa. I giudici diranno chi ha ragione. La storia, però, la dice lunga sui rapporti a lungo dominanti nell'ente. Dove si sono via via sedimentati dettagli contrattuali a volte «eccentrici». Tipo la cosiddetta «indennità di penna», concessa a quanti, deposti penna d'oca, calamaio e tampone assorbente, accettarono d'entrare nel XX secolo usando il computer. Per non dire del contributo di solidarietà nato per soccorrere artisti in difficoltà ma diventato, al di là della legge, una specie di pensioncina distribuita a pioggia. Perfino a chi incassa ogni anno diritti d'autore milionari e su questi paga peraltro una quota astronomica rispetto alla «pensioncina» che riceveva.

    Nelle audizioni e nella relazione al Parlamento c'è di tutto. La facoltà di mettersi in malattia senza certificato medico fino al terzo giorno («Che c'entra? Siamo disponibilissimi a cambiarlo, ma senza criteri punitivi», dice la Cgil) col risultato che qualcuno, come abbiamo raccontato, è arrivato a marcare visita «in franchigia» 87 giorni in un anno. Le trasferte degli «accertatori musicali» che se sforano la mezzanotte sono formalmente contate su due giorni... Il turno «serale» che comincia alle 13.45...

    Insomma, un pasticciaccio. Sul quale è bene che, al di là delle ragioni e dei torti che animano il micidiale scontro attuale, venga fatta in fretta chiarezza. E pulizia. Un paese poeti, santi, navigatori e artisti merita qualcosa di meglio.
    Gian Antonio Stella

    trovo che in questa storia ci siano molti spunti di riflessione e di discussione sullo stato della pubblica amministrazione italiana e su alcuni riflessi condizionati dei sindacati.

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  3. #2
    RAT Pack Leader Lucca L'avatar di D74
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    quello che resta è il tassare continuamente in modo "anacronistico" gli artisti che sono il 90% del totale ossia coloro che non ne fanno un lavoro....

    tassare con borderaux inutili i locali, affossando così tra un mare di spese quello che c'è di buono.

    le tasse delle tasse, per far guadagnare i soliti noti e mantenere i privilegi di pochi.....
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  4. #3
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da D74 Visualizza Messaggio
    quello che resta è il tassare continuamente in modo "anacronistico" gli artisti che sono il 90% del totale ossia coloro che non ne fanno un lavoro....

    tassare con borderaux inutili i locali, affossando così tra un mare di spese quello che c'è di buono.

    le tasse delle tasse, per far guadagnare i soliti noti e mantenere i privilegi di pochi.....
    vero, ma tu stai entrando nel merito "tecnico".

    quello che mi sembrava interessante era l'incrocio di diverse vicende tipicamente italiane:
    qualcosa non va-ci si mette un commissario, gradito al potere, rincoglionito e nella impossibilita' tecnica di controllare-i controllati continuano quindi a fare i caxxi loro-i dipendenti dei controllati dirigenti , siccome il pesce puzza dalla testa, si sentono legittimati a non fare un caxxo e a chiedere prifvilegi, anche perche' sono stati probabilmente assunti a fronte di qualche "buona parola" politica-i sindacati fanno il loro mestiere() e quindi chiedono sempre di piu' e tirano la corda finche' si puo' e difendono l'indifendibile, e quando non possono, si arrendono aggiungendo la postilla che, si, c'e' qualcosa da sistemare, ma senza atteggiamenti vessatori-intanto i numeri dei costi di struttura sono evidentemente spropositati, a fronte di una perdita di esercizio, ma i numeri vengono contestati..........e via cosi'

  5. #4
    TCP Rider L'avatar di Chinaski
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    Si scrive SIAE, si legge MERDA
    Ho detto.
    Se sei incerto......... accertati.

  6. #5
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da Chinaski Visualizza Messaggio
    Si scrive SIAE, si legge MERDA
    Ho detto.
    amen

  7. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di Stinit
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    feroce...
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    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    vero, ma tu stai entrando nel merito "tecnico".

    quello che mi sembrava interessante era l'incrocio di diverse vicende tipicamente italiane:
    qualcosa non va-ci si mette un commissario, gradito al potere, rincoglionito e nella impossibilita' tecnica di controllare-i controllati continuano quindi a fare i caxxi loro-i dipendenti dei controllati dirigenti , siccome il pesce puzza dalla testa, si sentono legittimati a non fare un caxxo e a chiedere prifvilegi, anche perche' sono stati probabilmente assunti a fronte di qualche "buona parola" politica-i sindacati fanno il loro mestiere() e quindi chiedono sempre di piu' e tirano la corda finche' si puo' e difendono l'indifendibile, e quando non possono, si arrendono aggiungendo la postilla che, si, c'e' qualcosa da sistemare, ma senza atteggiamenti vessatori-intanto i numeri dei costi di struttura sono evidentemente spropositati, a fronte di una perdita di esercizio, ma i numeri vengono contestati..........e via cosi'
    aggiungi un immancabile intreccio con la politica:

    Sul decreto Bondi e la tassa SIAE | Daniele Campogiani


    e il gioco è fatto
    Ultima modifica di Stinit; 23/03/2012 alle 10:52

  8. #7
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio
    aggiungi un immancabile intreccio con la politica:

    Sul decreto Bondi e la tassa SIAE | Daniele Campogiani


    è il gioco è fatto
    bah, adesso.........................gli intrecci con la politica ci sono, ma vederceli qui...............qualsiasi dispositivo di legge si intreccia con la politica.

    e' un sistemino per far entrare, questo si, un cavallo di troia che oggi vale pochissimo, e che si basa sempre sul solito assunto: tanto tu scarichi gratis e truffaldinamente, come evadi il fisco, pimpi la moto, ecc. ecc.

    certo, negare che ci sia un sacco di gente che scarica senza pagare i diritti d'autore, mi sembra arduo, e qualche difesa va trovata..............a meno che non si torni a volerla gratis, come dirritto......................roba gia' vista negli anni 70 (parcolambro e dintorni, quando gente come de gregori e venditti veniva contestata e ne venivano impediti i concerti, perche' si facevano pagare

  9. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di Stinit
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    feroce...
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    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    bah, adesso.........................gli intrecci con la politica ci sono, ma vederceli qui...............qualsiasi dispositivo di legge si intreccia con la politica.

    e' un sistemino per far entrare, questo si, un cavallo di troia che oggi vale pochissimo, e che si basa sempre sul solito assunto: tanto tu scarichi gratis e truffaldinamente, come evadi il fisco, pimpi la moto, ecc. ecc.

    certo, negare che ci sia un sacco di gente che scarica senza pagare i diritti d'autore, mi sembra arduo, e qualche difesa va trovata..............a meno che non si torni a volerla gratis, come dirritto......................roba gia' vista negli anni 70 (parcolambro e dintorni, quando gente come de gregori e venditti veniva contestata e ne venivano impediti i concerti, perche' si facevano pagare

    dici?...a parte l'evidente regalo fatto alla siae ricordo che questa tassa si estende a TUTTE le memorie che si vendono sul mercato...e poi bondi era quello che si è sempre voluto distinguere per essere un "garantista"...

  10. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di pippopoppi
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  11. #10
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    e dove sta la novità,per dire?
    Send with the butterfly d' mammt

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