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Discussione: Fiorucci licenzia il 50% dei dipendenti. “Niente crisi, il lavoro in appalto costa meno”

  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    Fiorucci licenzia il 50% dei dipendenti. “Niente crisi, il lavoro in appalto costa meno”

    pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 15 aprile 2012 alle ore 19.47 ·

    di Ilaria Giupponi

    Immediato lo sciopero di tutti i lavoratori dello stabilimento parmense. La Cgil: "Intraprenderemo ulteriori iniziative di lotta con lo scopo di fare cambiare idea all'azienda e ottenere il ritiro della procedura di mobilità"

    L’ondata di licenziamenti in corso nel nostro paese non risparmia le aziende alimentari: Fiorucci licenzia la metà dei suoi dipendenti. Sui 61 lavoratori impiegati nei due stabilimenti della provincia parmense, Mulazzano Ponte e Felino, sono 27 quelli che la settimana scorsa (il 2 aprile) si sono visti aprire unilateralmente una procedura di mobilità da parte del gruppo industriale.

    Ma i lavoratori hanno subito risposto mercoledì 11 aprile con uno sciopero di otto ore che ha raccolto il 100% di adesione. Davanti ai cancelli dello storico marchio originario di Norcia, hanno incrociato le braccia anche i dipendenti appartenenti allo stabilimento di Felino.

    Alla base dei licenziamenti avviati dal gruppo Fiorucci la settimana scorsa, stando a quanto dichiarato dalla Flai Cgil, non vi sarebbero problemi di produzione o di tipo industriale, ma “unicamente la volontà di ridurre il costo del lavoro con appalti e terziarizzazioni”. L’azienda, nata nel 1850 e diventata leader nazionale nella produzione di salumi, è stata acquisita l’anno scorso dal gruppo spagnolo Campofrio Food Group. Eppure, come dichiarato sul sito dell’azienda che è presente in ben 60 paesi del mondo grazie al più grande patrimonio di prodotti tipici regionali – andando dal noto prosciutto fino alla produzione di balsamico – è tra le più grandi industrie del settore, con una produzione annuale di 400 tonnellate di prosciutto per rimanere nel parmense, a cui si aggiungono 330.000 prosciutti crudi che ogni anno escono dal sito di Felino.

    L’acquisizione di storici marchi italiani nell’agroalimentare, è stata denunciata a più riprese da Coldiretti. “Nell’ultimo anno – sottolinea la federazione – sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando un appetibile terra di conquista per gli stranieri con la tutela dei marchi nazionali che è diventata una priorità per il Paese”. Restando il zona, basti ricordare il caso della francese Lactalis, “protagonista – prosegue Coldiretti – dell’operazione che ha portato la Parmalat finire sotto controllo transalpino”. Niente licenziamenti nel caso del colosso di Collecchio, passato in mano francese l’anno scorso. Al contrario di quanto invece sta succedendo al prosciuttificio di Parma.

    È per questo motivo che “nei prossimi giorni – annuncia il sindacato – verranno intraprese ulteriori iniziative di lotta con lo scopo di fare cambiare idea all’azienda e ottenere il ritiro della procedura di mobilità”. La compattezza e la determinazione dimostrata dai lavoratori, racconta la Federazione dei Lavoratori dell’AgroIndustria, secondo cui questo “è il modo migliore per proseguire la vertenza”, lascia presumere che verrà data battaglia al colosso dei salumi.

    Fiorucci licenzia il 50% dei dipendenti. “Niente crisi, il lavoro in appalto costa meno” | Ilaria Giupponi | Il Fatto Quotidiano
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  3. #2
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    è la legge sull'articolo 18 non è stata ancora cambiata, e quando cambiarenno l'articolo 19 in 17 che succede?
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    http://www.forumtriumphchepassione.c...ia-bonnie.html

  4. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Venanzio Visualizza Messaggio
    è la legge sull'articolo 18 non è stata ancora cambiata, e quando cambiarenno l'articolo 19 in 17 che succede?
    Queste politiche, purtroppo, non sono tutte e solo italiane ... il mondo ne sta facendo una normalità, quella che si chiama "legge di mercato" e che taluni ritengono "legge divina".

    Ci sono assicurazioni, come le "casse malattia" in Svizzera, che a fine anno dichiarano degli utili

    ..... ma come si può concepire? degli utili a discapito della salute della gente?

    Sono formule oramai internazionalizzate e solo una lotta trasversale a questo genere di anomalia potrà portare, forse, nel caso, a qualche piccolo o grande cambiamento ...
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  5. #4
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  6. #5
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  7. #6
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    “Niente crisi, il lavoro in appalto costa meno”

    Citazione Originariamente Scritto da natan Visualizza Messaggio
    pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 15 aprile 2012 alle ore 19.47 ·

    di Ilaria Giupponi

    Immediato lo sciopero di tutti i lavoratori dello stabilimento parmense. La Cgil: "Intraprenderemo ulteriori iniziative di lotta con lo scopo di fare cambiare idea all'azienda e ottenere il ritiro della procedura di mobilità"

    L’ondata di licenziamenti in corso nel nostro paese non risparmia le aziende alimentari: Fiorucci licenzia la metà dei suoi dipendenti. Sui 61 lavoratori impiegati nei due stabilimenti della provincia parmense, Mulazzano Ponte e Felino, sono 27 quelli che la settimana scorsa (il 2 aprile) si sono visti aprire unilateralmente una procedura di mobilità da parte del gruppo industriale.

    Ma i lavoratori hanno subito risposto mercoledì 11 aprile con uno sciopero di otto ore che ha raccolto il 100% di adesione. Davanti ai cancelli dello storico marchio originario di Norcia, hanno incrociato le braccia anche i dipendenti appartenenti allo stabilimento di Felino.

    Alla base dei licenziamenti avviati dal gruppo Fiorucci la settimana scorsa, stando a quanto dichiarato dalla Flai Cgil, non vi sarebbero problemi di produzione o di tipo industriale, ma “unicamente la volontà di ridurre il costo del lavoro con appalti e terziarizzazioni”. L’azienda, nata nel 1850 e diventata leader nazionale nella produzione di salumi, è stata acquisita l’anno scorso dal gruppo spagnolo Campofrio Food Group. Eppure, come dichiarato sul sito dell’azienda che è presente in ben 60 paesi del mondo grazie al più grande patrimonio di prodotti tipici regionali – andando dal noto prosciutto fino alla produzione di balsamico – è tra le più grandi industrie del settore, con una produzione annuale di 400 tonnellate di prosciutto per rimanere nel parmense, a cui si aggiungono 330.000 prosciutti crudi che ogni anno escono dal sito di Felino.

    L’acquisizione di storici marchi italiani nell’agroalimentare, è stata denunciata a più riprese da Coldiretti. “Nell’ultimo anno – sottolinea la federazione – sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando un appetibile terra di conquista per gli stranieri con la tutela dei marchi nazionali che è diventata una priorità per il Paese”. Restando il zona, basti ricordare il caso della francese Lactalis, “protagonista – prosegue Coldiretti – dell’operazione che ha portato la Parmalat finire sotto controllo transalpino”. Niente licenziamenti nel caso del colosso di Collecchio, passato in mano francese l’anno scorso. Al contrario di quanto invece sta succedendo al prosciuttificio di Parma.

    È per questo motivo che “nei prossimi giorni – annuncia il sindacato – verranno intraprese ulteriori iniziative di lotta con lo scopo di fare cambiare idea all’azienda e ottenere il ritiro della procedura di mobilità”. La compattezza e la determinazione dimostrata dai lavoratori, racconta la Federazione dei Lavoratori dell’AgroIndustria, secondo cui questo “è il modo migliore per proseguire la vertenza”, lascia presumere che verrà data battaglia al colosso dei salumi.

    Fiorucci licenzia il 50% dei dipendenti. “Niente crisi, il lavoro in appalto costa meno” | Ilaria Giupponi | Il Fatto Quotidiano
    Dice tutto il titolo e le parti da me evidenziate...
    Il giorno che i sindacati "lotteranno" per abbassare il costo del lavoro sarà un grande giorno.
    Se sei incerto......... accertati.

  8. #7
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    Citazione Originariamente Scritto da Chinaski Visualizza Messaggio
    Dice tutto il titolo e le parti da me evidenziate...
    Il giorno che i sindacati "lotteranno" per abbassare il costo del lavoro sarà un grande giorno.
    concordo su una cosa: i sindacati perseguono obiettivi nobili ma limitati al non cambiamento.
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  9. #8
    RAT Pack Leader Lucca L'avatar di D74
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    Citazione Originariamente Scritto da natan Visualizza Messaggio
    concordo su una cosa: i sindacati perseguono obiettivi nobili ma limitati al non cambiamento.
    già, alla fine non ottengono mai il potenziale ottenibile perchè verrebbe meno il loro senso d'esistere.

    infatti nella storia i lavoratori hanno ottenuto di più quando si sono mossi autonomamente, ma tantè, vuoi la pigrizia vuoi il menefreghismo è più comodo far fare la fatica ad altri...
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  10. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di drfelix
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    Poi vorrebbero più flessibilità in uscita....

  11. #10
    TCP Rider Senior L'avatar di tbb800
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    In casi come questi per usare una metafora direi che loro utilizzano, nei confronti dei dipendenti, "molta rigidità in entrata e estrema rapidità in uscita".

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