Lascia tutti attoniti l'improvvisa dipartita di E.C.
Se n'è andato sul letto matrimoniale extralarge dell'hotel di lusso che già ha ospitato d'Annunzio, Charlie Chaplin, Evita Peron, Woody Allen, i Take That e Madonna, attorniato da tre signorine nude che aveva provveduto a comprare alla pari di una confezione biancazzurrablu di Viagra e di qualche sbuffo di cocaina, in tutti i casi senza badare a spese.
Gli è saltato il cuore, lui è caduto in coma, si è spento in ospedale. Ottant'anni, ricco, noto imprenditore veneziano con dimora a San Marco, proprietario di società e di alberghi, il signor E. C. era venuto a Milano e s'era regalato una botta di vita.
«Botta certamente estrema», spiega la professoressa Alessandra Graziottin chiamata subito in causa per entrare nell'analisi medico-scientifica e tralasciare gli immediati pensieri di molti alla lettura (morire mentre si fa sesso), poiché stiamo comunque trattando un fatto luttuoso, di cronaca nera.
I poliziotti nella camera dello storico hotel, simbolo nel mondo di Milano e ovviamente estraneo alla vicenda, a perquisire fra guêpière, slip, pilloline e polvere bianca.
Il referto del medico dopo l'esame del cadavere; gli approfondimenti del commissariato che ha confermato il decesso per... cause naturali.
Il dolore della famiglia e degli amici.
L'ottantenne morto nell'hotel di lusso Giallo in camera nell'età del Viagra - Corriere.it