alcune vicissitudini personali mi hanno spinto a ripensare a questo brano, tratto da uno spettacolo di paolo rossi.
al di la delle considerazioni politiche che ne derivano, secondo voi è vero che l'ipocrisia sia diventata una virtù?
ho come l'impressione che oggi, alzare la voce contro un ipocrita, sia diventato un rischio.
l'ipocrisia è contagiosa, soprattutto nei piccoli gruppi, è un seme che resta li latente finchè non esplode in tutto il suo splendore e si impossessa dei presenti.
io son sempre stato il tipo di persona che un problema preferisce affrontarlo a 4 occhi, faccia a faccia, senza maschere di cortesia, ruolo o circostanza, e per questo mi son sempre considerato in gamba, apposto e cazzuto.
oggi però mi sembra di combattere contro un mulino a vento, a portare avanti cause in cui nemmeno l'evidenza ha un fondamento di verità, ad avere a che fare con persone capaci di rovesciare la realtà solo perchè riescono a legittimare tutto quello che fanno.
che davanti alla domanda "che problema hai con me?" fanno spallucce e non sanno rispondere, ma appena lontani da orecchie indiscrete si scatenano orchestrando manipolazioni e false verità al fine di legittmare il loro comportamento.
e che per di più so che fanno passare me da pazzo perchè OSO risolvere una questione anzichè continuare la farsa, da qui la domanda fondamentale: ma l'ipocrisia è davvero una virtù, e son coglione io a starne lontano?

non so voi, ma son cose che mi fanno sentire vecchio, 28 anni e fuori dal tempo.

che culo.