Nessun campione è "un uomo facile", anche quelli venuti dopo di lui non è che sian stati angioletti, i sorpassi di Villeneuve junior e di Schummy lo testimoniano, piuttosto a loro, a mio avviso, manca quel trasmettere all'esterno la passione cristallina che si vedeva nello sguardo del brasiliano, quella tensione rivolta al primato nello sport e non nel circus ma forse parlo da tifoso e l'ho vista solo io.
20 anni fa comunque moriva il mio idolo, ero piccolo quando toccò a Villeneuve ma con quello che ho saputo dopo sul francese forse è l'unico paragone che calzi per entrambi, gente che non sapeva far calcoli ed il cui primo avversario in pista eran sé stessi. Nei loro emuli odierni vedo a sprazzi delle somiglianze ma finora non ho colto omogeneità durature.
Sono morti, Ayrton e Gilles, e questo mi consola, facendo ciò che amavano da morire.
Addio angeli del vento e mentre scrivo, ancora adesso, a distanza di 20 anni, nel ripensarci, gli oggetti intorno li vedo sfocati attraverso un velo liquido.