Massimo Moratti commissionò a Giuliano Tavaroli, l'ex capo della security di Telecom e Pirelli la pratica 'Ladroni', quella che riguarda in particolare l'ex arbitro Massimo De Santis. Lo ha detto oggi lo stesso Tavaroli convocato come testimone al processo sul caso dei dossier illegali, rispondendo a una domanda di Irma Conti, legale dell'ex-direttore di gara. I fatti risalgono al 2003, quando, secondo Tavaroli, fu pedinato anche Bobo Vieri.
L'ex-responsabile della sicurezza ha inoltre precisato di aver preso contatti con l'allora dirigente neroazzurro Giacinto Facchetti per i termini organizzativi dell'operazione. E quando il legale ha chiesto se dunque l'input provenisse da Moratti, Tavaroli ha confermato con un ''si'''. Come risulta agli atti dell'inchiesta, il dossier che riguardava De Santis e altre quattro persone, tra cui l'ex direttore sportivo di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, e' stato confezionato tra il gennaio e il luglio del 2003. Il fischietto romano sarebbe stato fatto seguire dal presidente dell'Inter perché sospettato di "danneggiare" i nerazzurri e favorire la Juventus. De Santis ha denunciato di essere stato seguito e controllato dalla security di Telecom e ha presentato l'astronomica richiesta di risarcimento di 21 milioni di euro.
Dell'operazione aveva anche parlato l'investigatore privato Emanuele Cipriani, ora imputato al processo milanese con una decina di persone. Cipriani, il 13 ottobre 2006, aveva messo a verbale: ''Tavaroli si limito' a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare societa' sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. L'incarico - aveva sottolineato l'investigatore privato - mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli''.