Il festival degli sprechi
Tra il 2000 e il 2006 la Sicilia ha ricevuto il quintuplo dei fondi assegnati a tutte le Regioni del Nord messe insieme
Fanno davvero male, di questi tempi, bastonate come quella che Bruxelles ha appena dato alla Regione Siciliana. Dove sono stati bloccati 600 milioni di fondi Ue, una boccata di ossigeno, perché l'Unione non si fida più di come vengono spesi nell'isola i soldi comunitari.
«C'è stata una difficoltà di comprensione...», ha detto un funzionario al Giornale di Sicilia. Testuale. Purché non si levino ritornelli contro la «perfida Europa» nella scia di quelli lanciati dal regime mussoliniano contro le sanzioni: «Sanzionami questo / amica rapace...». Prima che dai vertici europei, l'andazzo era già stato denunciato infatti dalla Corte dei conti.
In una dura relazione di poche settimane fa i magistrati contabili avevano scritto di «eccessiva frammentazione degli interventi programmati» (troppi soldi distribuiti a pioggia anziché investiti su pochi obiettivi-chiave), di «scarsa affidabilità» dei controlli, di «notevolissima presenza di progetti non conclusi», di «tassi d'errore molto elevati» tra «la spesa irregolare e quella controllata», di «irregolarità sistemiche relative agli appalti». Una per tutte, quella rilevata nella scandalizzata relazione che accompagna il blocco dei fondi: l'appalto dato a un signore con «procedimenti giudiziari a carico». Come poteva l'Europa non avere «difficoltà di comprensione»?
Dice Raffaele Lombardo, il quale ieri ha fatto un nuovo assessore alla Cultura destinato a restar lì un battito di ciglia fino alle dimissioni annunciate il 31 luglio, che si tratta solo di questioni «tecniche» di cui chiederà conto «ai dirigenti che se ne sono occupati». Mah...
Sono anni che la Sicilia, cui la Ue aveva inutilmente già dato un ultimatum a gennaio, è ultima nella classifica di chi riesce a spendere i fondi Ue. E la disastrosa performance , insieme con quella della Puglia e delle altre tre regioni già «diffidate» (Campania, Calabria e Sardegna) ci ha trascinato al penultimo posto, davanti solo alla Romania, nell'Europa a 27.
I numeri diffusi mesi fa dal ministro Fabrizio Barca sono raggelanti. Tra il 2000 e il 2006 l'isola ha ricevuto 16,88 miliardi di fondi europei pari a cinque volte quelli assegnati a tutte le regioni del Nord messe insieme. Eppure su 2.177 progetti finanziati quelli che un anno fa, il 30 giugno 2011, risultavano conclusi erano 186: cioè l'8,6%. La metà della media delle regioni meridionali. Uno spreco insensato negli anni discreti, inaccettabile oggi.
Dice il centro studi di Svimez che il Pil pro capite delle regioni del Sud dal 1951 al 2009, anziché crescere, ha subito rispetto al Nord un netto arretramento. Calando in valuta costante dal 65,3% al 58,8%. Quanto alle aree povere del cosiddetto «Obiettivo uno», quelle più aiutate da Bruxelles perché il Pil pro capite non arriva al 75% della media europea, la risacca è stata altrettanto vistosa.
In queste condizioni, buttare via quelle preziose risorse europee che non piovono da una magica nuvoletta ma sono accumulate con i contributi di tutti i cittadini Ue, italiani compresi, grida vendetta. Buttarle per incapacità politica, per ammiccamenti ai vecchi vizi clientelari, per cedimenti alla criminalità organizzata o per i favori fatti a questa o quella cricca di amici e amici degli amici, è una pugnalata. Non solo ai siciliani, non solo ai meridionali ma a tutti gli italiani. Quelli che giorno dopo giorno, Moody's o non Moody's, cercano di spiegare all'Europa d'avere imboccato davvero una strada diversa.
Gian Antonio Stella
e ancora....:
Un dirigente ogni sei dipendenti, la Regione Sicilia conta 192 dirigenti, guidati dal Governatore Raffaele Lombardo, e 1385 dipendenti della presidenza della Regione.
Numeri da capogiro, paragonabili soltanto a quelli che può vantare David Cameron, Premier britannico: 198 dirigenti e 1337 dipendenti all’ufficio che equivale alla nostra Presidenza del Consiglio, il Cabinet Office.
Quando si parla di spending review quindi, si dovrebbe pensare in primis ad applicarlo proprio alla Regione Sicilia; La Corte di conti ha reso noto che i dipendenti ufficiali della Regione Sicilia sono ben 17995, numero che ha fatto sorgere numerose polemiche.
Infatti il numero dei dipendenti è cinque volte quello della Regione Lombardia, che ha però il doppio degli abitanti rispetto alla Sicilia.
La cosa scandalosa di queste cifre è che ben 4857 di questi dipendenti, che fino al 2011 erano assunti con contratto a termine, sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato.
Ma il numero 17995 non è il reale numero dei dipendenti della Regione Sicilia, poichè ad essi vanno aggiunti 717 altri impiegati che sono distaccati presso altre strutture ma stipendiati sempre dalla Regione, più ancora altri 2293 dipendenti assunti con contratto a termine ma stipendiati sempre dalla Sicilia.
CI sono poi società controllate dalla Regione Sicilia (oppure ad essa collegate) che hanno altri 7291 dipendenti, che in qualche modo sono pagati sempre dall’Ente stesso, arrivando all’esorbitante numero di 28.796 dipendenti, ai quali non vengono aggiunti i forestali e coloro che sono impegnati in lavori socialmente utili, altri 24880 dipendenti.
La Regione Sicilia ha un debito record nei confronti dello Stato di 5,3 miliardi di euro; le spese per i dipendenti ammontano a 760 milioni di euro, ma se si aggiungono ad esse anche gli oneri sociali si giunge alla cifra di 1 miliardo e 80 milioni di euro.
Questa straordinaria cifra è pari a poco meno della metà di quello che impiegano in TOTALE le 15 regione a statuto ordinario italiane per pagare i propri dipendenti.
Ma c’è da specificare che i dirigenti totali delle 15 regioni italiane a statuto ordinario sono pari al numero dei dirigenti della Regione Sicilia:1836.
Al riguardo la Corte dei conti ha affermato “È poco plausibile, a fronte di oltre 1.800 dirigenti di ruolo, ritenere che non siano già disponibili idonee professionalità all’interno dell’amministrazione. La mancata valorizzazione delle risorse interne è in definitiva la causa dei costi sostenuti per retribuire i dirigenti esterni per i cui emolumenti è previsto un tetto massimo di 250 mila euro, di gran lunga superiore alla retribuzione massima dei dirigenti generali interni” quando sono stati chiamati, lo scorso anno, soggetti esterni a ricoprire cariche dirigenziali.
Le baby pensioni
La Regione Sicilia ha inoltre un altro triste primato, quello delle baby pensioni; in Sicilia all’inizio di quest’anno coloro che avevano un genitore disabile o erano loro stessi colpiti da disabilità potevano andare in pensione con soli 25 anni di servizio.
Ed allora ecco che ben 464 dipendenti regionali sono andati in pensione anticipatamente nel 2011 perchè avevano un genitore disabile, un numero nettamente superiore a quello degli anni precedenti.
Ma il totale delle baby pensioni dei dipendenti regionali dal 2004 ad oggi è di 1736 dipendenti.
Ma in Sicilia assumono in Regione soltanto figli di disabili?
P.S. e ci fermiamo alla Sicilia... poi c'è qualcuno qui sul forum che continua a sostenere che, poveretto, il Sud percepisce molto meno di quanto arriva al nord...
meglio tacere e documentarsi, prima di dar aria alla bocca..... PER DIRE