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Se si vuole credere alle storie dei nostalgici si è liberissimi, ma fatto sta che tra le quattro divisioni repubblichine addestrate in Germania (Monterosa, San Marco, Littorio ed Italia) e le cosiddette SS italiane, una volta rinviati in Italia per attività antipartigiana le defezioni e i passaggi al nemico furono numerosi.
I dati esistono nei libri, è difficile trovarne adesso online.
Qui
http://www.anrp.it/edizioni/altre_pu...ata-2%20ed.pdf alcuni cenni su chi fossero gli "optanti"
GLI “OPTANTI” NEI LAGER PER HITLER E MUSSOLINI – Dopo i 94.000 optanti iniziali, alla cattura (fascisti, idealisti, paurosi, op- portunisti...), nei primi 17 mesi di sofferenza degli IMI, nei Lager e di pressing dei nazisti, si verificò uno stillicidio di 103.000 optanti (il 14%) arruolatisi, soprattutto per fame, nelle Waffen-SS (23.000 alla fine di novembre del ‘43), nelle forze armate della RSI (19.000 dal novembre 1943 al giugno del ’44, nelle quattro “divisioni Graziani”, nella GNR o nella Riserva (oltre 5500 ufficiali di complemento, in esubero e restituiti al loro precedente lavoro civile in Italia!) e negli ausiliari-lavoratori del- la Wehrmacht e particolarmente della Luftwaffe (61.000 al gennaio del ‘45).
Gli altri 613.000 IMI, irriducibili ad ogni collaborazione coi tede- schi, furono sfruttati come schiavi (Sklaven), anzi subumani come i rus- si e gli ebrei (Untermenschen) o ”pezzi” (Stcken) numerati “usa e get- ta“ di magazzino, nelle miniere, fabbriche, campi o a scavare trincee, macerie e riassettare tetti e ferrovie bombardati, sempre sotto minaccia delle armi, violenze, degrado, fame, epidemie e malattie non curate, tra- sporti massacranti e bombardamenti aerei
Per ora non ho voglia di leggere tutte le 40 pagine ma lo farò. A casa ho una discreta biblioteca sul movimento partigiano in Piemonte, particolarmente il Canavese (zona di mio padre) e Langhe, e i riferimenti a diserzioni e adesione alla Resistenza di elementi di corpi specializzati tedeschi provenienti dalla prigionia sono numerosi. Quanto alle "divisioni Graziani" le ripetute intimidazioni nei confronti delle leve richiamate alle armi seguite da ben due amnistie la dicono lunga sulla difficoltà di formare ma anche mantenere un organico collaborazionista nell'azione antipartigiana.
Ciò, che piaccia o no è storia e deriva da materiale d'archivio consultabile. Il mito della SS italiana fiera e fraternamente fedele all'alleato germanico è pura illusione nostalgica. Naturalmente è (purtroppo) innegabile che molti elementi fanatici parteciparono con i nazisti a rastrellamenti e stragi, come pure è innegabile è il fuggi fuggi da tali formazioni durante le ultime settimane di disfatta, al punto da mettere in crisi i comandi partigiani che non potevano e non si fidavano ad accoglierli. Se ne parla nel link del post precedente.