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Discussione: Mario Monti blinda l'Imu

  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    Mario Monti blinda l'Imu

    L'imposta che doveva tornare "light" nel 2015, con l'esenzione della prima casa, resterà così com'è per sempre.



    Liberarsi dell'Imu sarà difficile. Anzi, probabilmente impossibile. Anche perché nel consiglio di ministri di ieri, in silenzio, Mario Monti ha di fatto blindato la misura più impopolare del suo governo, garantendo all'Europa che tutto il gettito dell'imposta sarà disponibile anche dopo il 2015.

    È l'ultimo lascito - impegnativo - del presidente del Consiglio uscente, attraverso una modifica del Def, il Documento di Economia e Finanza.

    Non era scontato. L'imposta sugli immobili, protagonista della campagna elettorale appena conclusa, nei piani originari del governo era in realtà un'imposta a tempo. Meglio, un anticipo in versione "rafforzata" dell'imposta già decisa dal governo Berlusconi e che sarebbe entrata in vigore nel 2014. A differenza di quanto previsto dalla legge sul federalismo fiscale targata Tremonti -Calderoli, Monti aveva anticipato l'entrata in vigore dell'Imu al 2012. Con due differenze: l'estensione dell'applicazione alla prima casa (esentata da Tremonti) e calcolandola sul 160% della rendita catastale (rispetto al 105% precedentemente previsto). In questo modo l'Imu targata Monti ha garantito un gettito di circa 12 miliardi all'anno superiore a quello della versione più soft varata dall'ex ministro dell'Economia. A legislazione vigente, dopo il 2015, l'Imu sarebbe tornata "light". Insomma, via quella sulla prima casa e via la rivalutazione delle rendite prevista da Monti.

    modificadef

    Il problema è che, con la versione light, i conti pubblici dopo il 2015 non tornerebbero. Il punto è che Monti vuol farli tornare a tutti i costi. Per questo, nel Def presentato alla Commissione speciale, aveva inserito due previsioni: una con l'Imu confermata in cui filava tutto liscio, e una senza l'Imu con la necessità di una manovra lacrime e sangue per il 2015.

    I primi a sottolineare l'incongruenza erano stati i tecnici del Servizio del Bilancio del Senato, che nell'analisi del Def avevano rilevato come il Documento esponesse "due quadri di previsione tendenziali. Sulla base del primo (basato sull'ipotesi della mancata conferma del vigente regime di tassazione degli immobili), la manovra correttiva richiesta sarebbe stata pari a 0,9% del Pil nel 2015 e a 1,2 e 1,4 rispettivamente per il il 2016 e il 2017". Tirando le somme, interventi di correzioni variabili tra i 15 e i 20 miliardi l'anno. Diverso invece il caso di un secondo scenario - quello che a questo punto pare concretizzarsi - di conferma del vigente regime di prelievo anche dal 2015. In questi casi, gli interventi di correzioni - spiega il Servizio del Bilancio - più modesto "pari a a 0,2 per cento, 0,4 per cento e 0,6 punti di Pil in ciascuno degli esercizi 2015-2017".

    Due quadri tendenziali che gli stesso tecnici del Servizio del Bilancio avevano giudicato a rischio di contrasto "con la procedura di sorveglianza europea". Cosa che si è puntualmente verificata. La Commissione Europea ha fatto sentire la sua voce. Ha preso carta e penna e ha scritto a Monti e al ministro Vittorio Grilli per sapere quale delle due proiezioni sui conti pubblici fosse quella giusta: con l'Imu o senza. La risposta è arrivata nella correzione del Def decisa senza troppa pubblicità dal consiglio dei ministri. La versione corretta è quella che prevede l'Imu anche dopo il 2015. Ascoltato in audizione, questa sera, Grilli ha poi voluto sottolineare che "l'Imu è sperimentale non per dire c'è o non c'è, non perché si cancella". "Fare aggiustamenti - ha detto - è nelle prerogative del governo e del parlamento, ma l'imu è la fonte di finanziamento delle autonomie locali". La cosa importante, ha spiegato "è che non spariscano nel nulla entrate programmate". Tradotto: come ogni cosa provvisoria è destinata a diventare permanente. Il Parlamento la può pure abolire ma deve trovare da qualche altra parte 16 miliardi.

    Le incertezze di Bankitalia e Corte dei Conti. Rassicurazioni che hanno raffreddato le preoccupazioni raccolte oggi dalla Corte dei Conti, che è andata dritta al punto nel corso dell'audizione del presidente Luigi Giampaolino in Senato: "Nell'impostazione del Def non si ravvisano esigenze di nuove manovre correttive dei conti pubblici, se non a partire dal 2015 e condizionate nella dimensione dal mantenimento o meno del gettito Imu". Quasi un'eco delle parole pronunciate pochi minuti prima dal Direttore centrale per l'area ricerca economica della Banca d'Italia Daniele Franco, che aveva spiegato come andassero "immediatamente dissipate le incertezze sulla stabilità del gettito legato al vigente sistema di imposizione sugli immobili".
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  3. #2
    TCP Rider Senior L'avatar di armageddon
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    non avevo dubbi,ha fatto un favore ad Amato,che così non ci preleverà forzosamente i soldi e farà bella figura,ma Old quando serve dov'è?
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  4. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da natan Visualizza Messaggio
    L'imposta che doveva tornare "light" nel 2015, con l'esenzione della prima casa, resterà così com'è per sempre.



    Liberarsi dell'Imu sarà difficile. Anzi, probabilmente impossibile. Anche perché nel consiglio di ministri di ieri, in silenzio, Mario Monti ha di fatto blindato la misura più impopolare del suo governo, garantendo all'Europa che tutto il gettito dell'imposta sarà disponibile anche dopo il 2015.

    È l'ultimo lascito - impegnativo - del presidente del Consiglio uscente, attraverso una modifica del Def, il Documento di Economia e Finanza.

    Non era scontato. L'imposta sugli immobili, protagonista della campagna elettorale appena conclusa, nei piani originari del governo era in realtà un'imposta a tempo. Meglio, un anticipo in versione "rafforzata" dell'imposta già decisa dal governo Berlusconi e che sarebbe entrata in vigore nel 2014. A differenza di quanto previsto dalla legge sul federalismo fiscale targata Tremonti -Calderoli, Monti aveva anticipato l'entrata in vigore dell'Imu al 2012. Con due differenze: l'estensione dell'applicazione alla prima casa (esentata da Tremonti) e calcolandola sul 160% della rendita catastale (rispetto al 105% precedentemente previsto). In questo modo l'Imu targata Monti ha garantito un gettito di circa 12 miliardi all'anno superiore a quello della versione più soft varata dall'ex ministro dell'Economia. A legislazione vigente, dopo il 2015, l'Imu sarebbe tornata "light". Insomma, via quella sulla prima casa e via la rivalutazione delle rendite prevista da Monti.

    modificadef

    Il problema è che, con la versione light, i conti pubblici dopo il 2015 non tornerebbero. Il punto è che Monti vuol farli tornare a tutti i costi. Per questo, nel Def presentato alla Commissione speciale, aveva inserito due previsioni: una con l'Imu confermata in cui filava tutto liscio, e una senza l'Imu con la necessità di una manovra lacrime e sangue per il 2015.

    I primi a sottolineare l'incongruenza erano stati i tecnici del Servizio del Bilancio del Senato, che nell'analisi del Def avevano rilevato come il Documento esponesse "due quadri di previsione tendenziali. Sulla base del primo (basato sull'ipotesi della mancata conferma del vigente regime di tassazione degli immobili), la manovra correttiva richiesta sarebbe stata pari a 0,9% del Pil nel 2015 e a 1,2 e 1,4 rispettivamente per il il 2016 e il 2017". Tirando le somme, interventi di correzioni variabili tra i 15 e i 20 miliardi l'anno. Diverso invece il caso di un secondo scenario - quello che a questo punto pare concretizzarsi - di conferma del vigente regime di prelievo anche dal 2015. In questi casi, gli interventi di correzioni - spiega il Servizio del Bilancio - più modesto "pari a a 0,2 per cento, 0,4 per cento e 0,6 punti di Pil in ciascuno degli esercizi 2015-2017".

    Due quadri tendenziali che gli stesso tecnici del Servizio del Bilancio avevano giudicato a rischio di contrasto "con la procedura di sorveglianza europea". Cosa che si è puntualmente verificata. La Commissione Europea ha fatto sentire la sua voce. Ha preso carta e penna e ha scritto a Monti e al ministro Vittorio Grilli per sapere quale delle due proiezioni sui conti pubblici fosse quella giusta: con l'Imu o senza. La risposta è arrivata nella correzione del Def decisa senza troppa pubblicità dal consiglio dei ministri. La versione corretta è quella che prevede l'Imu anche dopo il 2015. Ascoltato in audizione, questa sera, Grilli ha poi voluto sottolineare che "l'Imu è sperimentale non per dire c'è o non c'è, non perché si cancella". "Fare aggiustamenti - ha detto - è nelle prerogative del governo e del parlamento, ma l'imu è la fonte di finanziamento delle autonomie locali". La cosa importante, ha spiegato "è che non spariscano nel nulla entrate programmate". Tradotto: come ogni cosa provvisoria è destinata a diventare permanente. Il Parlamento la può pure abolire ma deve trovare da qualche altra parte 16 miliardi.

    Le incertezze di Bankitalia e Corte dei Conti. Rassicurazioni che hanno raffreddato le preoccupazioni raccolte oggi dalla Corte dei Conti, che è andata dritta al punto nel corso dell'audizione del presidente Luigi Giampaolino in Senato: "Nell'impostazione del Def non si ravvisano esigenze di nuove manovre correttive dei conti pubblici, se non a partire dal 2015 e condizionate nella dimensione dal mantenimento o meno del gettito Imu". Quasi un'eco delle parole pronunciate pochi minuti prima dal Direttore centrale per l'area ricerca economica della Banca d'Italia Daniele Franco, che aveva spiegato come andassero "immediatamente dissipate le incertezze sulla stabilità del gettito legato al vigente sistema di imposizione sugli immobili".
    L'IMU visto cosa va a finanziare è necessaria ma i suoi parametri prima o poi andranno corretti pena lo sprofondamento del settore immobiliare e la crisi degli affitti. Già ora nessuno può più permettersi di investire nel mattone se la quasi totalità del reddito che ne ottiene serve a pagare le imposte. Investimenti onerosi che andranno a rendere l'1-2%. Come pure diventerà impossibile mantenere una casa di vacanze.
    Lasciarla così e toglierla dalla prima casa invece che rimodularla in base al reddito finirà col mettere tutto il patrimonio immobiliare italiano nelle mani di banche e imprese di compravendita a prezzi di liquidazione. Poi ne vedremo delle belle.

  5. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di F@bio
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    fanculo dovevamo votare Silvietto che ce la toglieva e ce la ridava

  6. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da F@bio Visualizza Messaggio
    fanculo dovevamo votare Silvietto che ce la toglieva e ce la ridava
    Allorea non ci tocca che sperava che al Governo vada Renzi....


  7. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di edotto
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    Ogni tanto una buona notizia.

    A luglio l'iva su di un punto ....e via!...l'Italia riparte....
    "Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).

  8. #7
    TCP Rider L'avatar di triplexperience
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    Paghiamo ancora la guerra in Abissinia, perchè mai avrebbe dovuto togliere l'IMU? A parte l'ICI, c'è un altro esempio di tassa abolita e non sostituita?
    Si stava meglio quando si stava meglio.

  9. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di Exo
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    Zioporco.
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    "Ho un fucile, una vanga e due ettari dietro casa......"

  10. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di F@bio
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    Citazione Originariamente Scritto da triplexperience Visualizza Messaggio
    Paghiamo ancora la guerra in Abissinia, perchè mai avrebbe dovuto togliere l'IMU? A parte l'ICI, c'è un altro esempio di tassa abolita e non sostituita?
    la tassa sul'autoradio

  11. #10
    TCP Rider Senior L'avatar di natan
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    Citazione Originariamente Scritto da F@bio Visualizza Messaggio
    la tassa sul'autoradio
    quella sugli sms?
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