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Detto questo, per quanto mi riguarda il problema lo risolverei velocemente al livello normativo, le assicurazione dovrebbero per legge coprire i dati anche in pista (e non che io mi devo informare se in pista sono coperto o meno) e gli autodromi e piste (che ci usano come carne da macello!!) dovrebbero fare solo un'altra cosa oltre a contare i soldi, controllare che le moto siano assicurate a prescindere dal fatto che sia radiata o immatricolata.
Perchè ad oggi diciamo che è sempre andata bene, ma in casi più gravi, chi ha subito un danno deve essere risarcito, poi stabilire le colpe quella ovviamente è la parte più noiosa...
Ma se tutto fosse come sulle strade pubbliche sarebbe molto semplice, assicurazioni che per legge risarciscono i danni causati in circuito e circuiti che non ti fanno entrare senza assicurazioni.
Perchè secondo me è doveroso dire per quanto ovvio che un conto è essere consapevole di essere scoperti e quindi di poter essere paradossalmente rovinati nei casi più gravi ed un conto è sapere che cmq si è coperti dall'assicurazione e quindi si è più propensi visto che nella peggiore delle ipotesi aumenterà un pò la rata della polizza...
Come dice un mio amico "+ tranquillo" nelle girate domenicali: "...voi andate che io in moto ci voglio tornare anche domenica prossima perchè mi piace"...e secondo me anche in pista bisogna valutare bene quanto costa raggiungere il limite, anche senza coinvolgere nessuno, ma solo pensando al fatto di farmi male seriamente...
Ma che te lo dico a fare...the life is short, good luck!!!






			
			
			
			
			
				
				bravo.
anche perchè a lordmario c'ha rimesso un piede e se invece ci rimetteva la schiena rimanendo paralizzato? cazzi sua?
eh no cari.....
l'accettare il rischio è una cosa e in qualunque attività ce n'è.... di più o di meno... ma l'incoscenza beh è cosa diversa.





