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Discussione: Mafia di Stato...?

  1. #41
    TCP Rider Senior
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    Sbagliato?Esagerato?...un patto tra mafia e stato o stato e mafia non è uno sbaglio,un'esagerazione.E' UN'ABBERRANTE FATTO!...che mina le istituzioni sino al profondo.E' quanto di peggio ci si possa attendere dalla propria comunità che chiamar stato è infamante.
    Io non scendo a patti con chi scioglie i bambini nell'acido,non scendo a patti con chi taglieggia intere regioni.
    Ciancimino,dell'utri,Antonio Subranni, Mario e Giuseppe Donno, all'epoca il vertice e l'anima del Ros dei carabinieri, l'allora capo della polizia Vincenzo Parisi e il vice direttore generale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Francesco Di Maggio...macchè sbaglio,macchè esagerazione...
    Al momento mi pare che più che un patto tra stato e mafia si ipotizza una trattativa tra settori delle forze dell'ordine e alcuni capimafia. Senza magistrati oppure sono coinvolti anche alcuni di loro?
    Se risultasse coinvolto anche il governo o il ministero degli interni o della giustizia si potrebbe parlare di stato e mafia, se no sotto accusa sono le forze dell'ordine. Una certa differenza c'è, e non da poco.

    Dici che non scendi a patti con chi commette crimini odiosi: ma come la mettiamo coi pentiti, che pur sono serviti a far breccia nella malavita organizzata? Si è sceso a patti con personaggi che hanno commesso crimini orrendi, e non solo con la promessa di 30 anni invece dell'ergastolo, tanti sono tornati in libertà. Ciò è morale più del togliere il carcere duro a chi è dentro e ci resta?
    Ultima modifica di paper; 27/07/2013 alle 21:43

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  3. #42
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    Al momento mi pare che più che un patto tra stato e mafia si ipotizza una trattativa tra settori delle forze dell'ordine e alcuni capimafia. Senza magistrati oppure sono coinvolti anche alcuni di loro?
    Se risultasse coinvolto anche il governo o il ministero degli interni o della giustizia si potrebbe parlare di stato e mafia, se no sotto accusa sono le forze dell'ordine. Una certa differenza c'è, e non da poco.

    Dici che non scendi a patti con chi commette crimini odiosi: ma come la mettiamo coi pentiti, che pur sono serviti a far breccia nella malavita organizzata? Si è sceso a patti con personaggi che hanno commesso crimini orrendi, e non solo con la promessa di 30 anni invece dell'ergastolo, tanti sono tornati in libertà. Ciò è morale più del togliere il carcere duro a chi è dentro e ci resta?
    Dell'utri è un generale dei carabinieri,ros,polizia o un ministro?Cianciminio era uomo di stato non di polizia,Calogero Mannino era Ministro non uomo di polizia,Nicola Mancino era ministro non vigile urbano.

    Scendere a patti con i pentiti è ben diverso che scendere a patti con i boss.Il pentito è innanzitutto un prigioniero nelle condizioni di non nuocere e,collaborando in cambio di vari gradi di agevolazioni,a seconda di quanto è in gradi d'incidere con le sue rivelazioni,concorrere a smantellare l'organizzazione del nemico,i Boss sono il nemico.
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  4. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da rjng Visualizza Messaggio
    Dell'utri è un generale dei carabinieri,ros,polizia o un ministro?Cianciminio era uomo di stato non di polizia,Calogero Mannino era Ministro non uomo di polizia,Nicola Mancino era ministro non vigile urbano.

    Scendere a patti con i pentiti è ben diverso che scendere a patti con i boss.Il pentito è innanzitutto un prigioniero nelle condizioni di non nuocere e,collaborando in cambio di vari gradi di agevolazioni,a seconda di quanto è in gradi d'incidere con le sue rivelazioni,concorrere a smantellare l'organizzazione del nemico,i Boss sono il nemico.
    Dell'Utri non era ministro e se non erro fino al 96 non era nemmeno parlamentare ma un dipendente di Berlusconi.
    Ciancimino non era un uomo di stato ma sindaco di Palermo nei primi anni 70 e già da tempo sotto processo per mafia. E poi nella vicenda militava nella controparte.
    Mannino all'epoca non era più ministro per il mezzogiorno e fu poi completamente assolto dalle accuse fattegli nel 91 dal pentito Spatola.
    Mancino era ministro degli interni e negò al ministro della giustizia Martelli di essere a conoscenza del fatto che il ROS di Mori avesse scavalcato la DIA prendendo contatto con Ciancimino e la mafia. L'iniziativa di chiedere chiarimenti sui fatti venne da Martelli quando ne venne a conoscenza da un funzionario del ministero che aveva avuto una confidenza da un ufficiale dei carabinieri. Per questo l'incriminazione per falsa testimonianza. Come se adesso si incriminassero Bonino e Alfano per il caso Shalabayeva.

    Non nego sicuramente che i fatti possano essere accaduti, non so nel caso in questione quali risultati abbiano avuto. L'inchiesta dovrà stabilirlo.
    Al momento mi pare che tutto sia focalizzato sull'operato di Mori, Di Donno e i ROS più altre eventuali ramificazioni dell'inchiesta.
    La vicenda è stata portata alla luce per la richiesta di chiarimenti del ministro della giustizia al ministro degli interni, responsabile delle forze di polizia, per cui mi pare che prima di parlare di intervento dello stato nel contattare la mafia bisogna andarci cauti. Lo stato si identifica principalmente con presidenza della Repubblica, parlamento e governo. Partendo dal comando dei ROS, nemmeno da quello dell'Arma, c'è molto da risalire prima di coinvolgere lo stato, tanto più il presidente della repubblica che presentate come uno che raccoglieva le confidenze del per voi mafioso Mancino, in realtà ex ministro forse reticente nello svelare i segreti del ROS. Se Mancino è un criminale mafioso allora Cossiga tra Gladio e caso Moro sarebbe stato da fucilare alla schiena.

    Che alcuni rami dell'apparato statale forse abbiano agito in maniera non ortodossa non ci piove, ma anche qui i contatti "tra nemici" sono molto frequenti nelle operazioni di polizia a tutti i livelli. Non a caso citavo Arciere, maresciallo dei ROS braccio destro di Ultimo e tra coloro che arrestarono Riina, accusato di aver complottato coi sinti per recuperare i preziosi mobili di Stupinigi. Così come Ultimo fu accusato e assolto con Mori dall'accusa di aver coperto Riina prima del suo arresto. Spesso le indagini "coperte" hanno tempi e modalità che sfuggono alla comprensione di chi giustamente vorrebbe tutti i delinquenti arrestati al più presto, sfiorando o superando il favoreggiamento di personaggi criminali per poter ottenere risultati migliori. Ma io parlo solo per sentito dire, chi è del mestiere conosce meglio le cose e forse non ne può parlare tanto liberamente.
    Ultima modifica di paper; 29/07/2013 alle 08:12

  5. #44
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    Indipendentemente dai soggetti citati, ci vuole veramente una una gran buona fede a non pensare male, io personalmente ho pochi dubbi sul fatto che la mafia e lo stato vadano a braccetto da un bel pò, e parlando di fede mi sono imbattuto in questo articolo che ci butta in mezzo pure la chiesa.

    “Chiedete a Runi delle Bombe a Roma†| Cronache Italia

  6. #45
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    Dell'Utri non era ministro e se non erro fino al 96 non era nemmeno parlamentare ma un dipendente di Berlusconi.
    Ciancimino non era un uomo di stato ma sindaco di Palermo nei primi anni 70 e già da tempo sotto processo per mafia. E poi nella vicenda militava nella controparte.
    Mannino all'epoca non era più ministro per il mezzogiorno e fu poi completamente assolto dalle accuse fattegli nel 91 dal pentito Spatola.
    Mancino era ministro degli interni e negò al ministro della giustizia Martelli di essere a conoscenza del fatto che il ROS di Mori avesse scavalcato la DIA prendendo contatto con Ciancimino e la mafia. L'iniziativa di chiedere chiarimenti sui fatti venne da Martelli quando ne venne a conoscenza da un funzionario del ministero che aveva avuto una confidenza da un ufficiale dei carabinieri. Per questo l'incriminazione per falsa testimonianza. Come se adesso si incriminassero Bonino e Alfano per il caso Shalabayeva.

    Non nego sicuramente che i fatti possano essere accaduti, non so nel caso in questione quali risultati abbiano avuto. L'inchiesta dovrà stabilirlo.
    Al momento mi pare che tutto sia focalizzato sull'operato di Mori, Di Donno e i ROS più altre eventuali ramificazioni dell'inchiesta.
    La vicenda è stata portata alla luce per la richiesta di chiarimenti del ministro della giustizia al ministro degli interni, responsabile delle forze di polizia, per cui mi pare che prima di parlare di intervento dello stato nel contattare la mafia bisogna andarci cauti. Lo stato si identifica principalmente con presidenza della Repubblica, parlamento e governo. Partendo dal comando dei ROS, nemmeno da quello dell'Arma, c'è molto da risalire prima di coinvolgere lo stato, tanto più il presidente della repubblica che presentate come uno che raccoglieva le confidenze del per voi mafioso Mancino, in realtà ex ministro forse reticente nello svelare i segreti del ROS. Se Mancino è un criminale mafioso allora Cossiga tra Gladio e caso Moro sarebbe stato da fucilare alla schiena.

    Che alcuni rami dell'apparato statale forse abbiano agito in maniera non ortodossa non ci piove, ma anche qui i contatti "tra nemici" sono molto frequenti nelle operazioni di polizia a tutti i livelli. Non a caso citavo Arciere, maresciallo dei ROS braccio destro di Ultimo e tra coloro che arrestarono Riina, accusato di aver complottato coi sinti per recuperare i preziosi mobili di Stupinigi. Così come Ultimo fu accusato e assolto con Mori dall'accusa di aver coperto Riina prima del suo arresto. Spesso le indagini "coperte" hanno tempi e modalità che sfuggono alla comprensione di chi giustamente vorrebbe tutti i delinquenti arrestati al più presto, sfiorando o superando il favoreggiamento di personaggi criminali per poter ottenere risultati migliori. Ma io parlo solo per sentito dire, chi è del mestiere conosce meglio le cose e forse non ne può parlare tanto liberamente.
    La trattativa tra stato e mafia è da ricondurre all'indomani delle bombe del 1992/93,la definizione temporale pertanto può indicare un inizio della trattativa,che gli uomini delle forze dell'ordine siano stati i primi ad avere contatti con i mafiosi mi par scontato,visto che erano gli operativi sul campo,che abbiano imbastito una trattativa in solitario invece mi è del tutto impensabile.Il 23 maggio 1992 avvenne la strage di Capaci, in cui viene ucciso Giovanni Falcone. Qualche giorno dopo, il colonnello Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno incontrarono l'ex sindaco Vito Ciancimino,che non è possibile negare essere "UOMO DI STATO", per cercare di stabilire un contatto con il boss Salvatore Riina. Infatti Riina disse a Giovanni Brusca: «Si sono fatti sotto. Gli ho presentato un papello così grande di richieste».Quale che è stata la durata della trattativa al momento non è dato conoscere. Pertanto,Dell'utri era nella posizione di gestire questa trattativa,fondò forza italia con berlusconi nel 1993 ed era ministro nel 1996,se i magistrati ritengono abbia avuto contatti all'interno di questa trattativa,che partii con riina ma andò avanti con provenzano,che venne arrestato nel 2006, non vedo per quale motivo non crederci,i magistrati lo indagano come UOMO DI STATO,non come amico di berlusconi.
    Mannino nel 1992 venne eletto deputato nazionale tra le file della Democrazia Cristiana nel collegio Sicilia occidentale,pertanto è come UOMO DI STATO che viene indagato,non come pensionato.
    Vito Ciancimino era sindaco a Palermo,e cos'è un sindaco se non un "UOMO DI STATO"?anche lui,in tale qualità viene indagato.
    Mancino...è come UOMO DI STATO che viene accusato di falsa testimonianza in relazione alla trattativa stato-mafia.
    Infine...ma come non considerare UOMINI DI STATO anche tutti gli altri sciagurati interpreti?
    Il capitano dei ROS Di Donno è uomo di chi?
    Il generale dei CARABINIERI antonio subranni e capo dei ROS è uomo di chi?
    il colonnelo mario mori è uomo di chi?
    ...o forse vogliamo continuare a giocare a scaricabarile?

    In ultima analisi,che dell'utri avesse contati mafiosi è già stato stabilito da due sentenze,che partecipò alla trattativa come esponente politico di forza italia o come ministro ha importanza relativa,al massimo peggiora un quadro già così desolante.
    Ultima modifica di rjng; 29/07/2013 alle 15:22
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  7. #46
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    A parte Ciancimino che passava da un processo all'altro per mafia da 20 anni e che mi riesce difficile vedere come un rappresentante delle istituzioni solo perché fu sindaco e politico a livello locale, gli altri puoi benissimo chiamarli "uomini di stato" e i carabinieri "servitori dello stato", ma allo stato delle cose mi è difficile credere che la vicenda sia nata a livello governativo, con il ministro della giustizia che poi silura quello dell'interno.
    Secondo l'inchiesta l'ispiratore dei contatti sarebbe Mannino, preoccupato a livello personale dopo l'uccisione di Lima e desideroso di spostare l'attenzione della mafia dall'eliminazione dei "traditori" come lui ad altre faccende più paganti come ottenere l'esenzione dal carcere duro.

    Quanto a Mancino, se sapeva o non sapeva, se abbia prestato falsa testimonianza, dovrà renderne conto agli inquirenti.
    Le intercettazioni dei suoi contatti con D'Ambrosio sono agli atti, ma purtroppo questi non potrà più chiarire se davvero voleva aiutarlo mettendolo in contatto con le personalità che contavano oppure voleva solo togliersi dai piedi un ex vice presidente della Repubblica troppo assillante scaricandolo ad altri. Idem Napolitano, che potrebbe essere stato poco accorto, per amicizia o cortesia, nel dare corda al Mancino.

    La vicenda è comunque gustosa, ma prima di poter affermare che il complotto degli anni 90 coinvolga le più alte cariche dello stato ce ne manca ancora un bel pò.
    Per quanto mi riguarda non commento e

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