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non scrivete mai su il mio vecchio nickname, quello con la x! grazie
La "Festa del 25 aprile" era chiamata, fino a qualche anno fa, Festa della Liberazione.
Infatti questa data ricorda la fine del periodo nazi-fascista e, appunto, la liberazione dell'Italia dalla dittatura di Mussolini (alleato di Hitler) e la vittoria dei Partigiani antifascisti che organizzarono la Resistenza per riconquistare la libertà e la democrazia.
Proprio il 25 aprile 1945 i Partigiani (con l'aiuto e l'appoggio degli Alleati americani e inglesi) entrarono vittoriosi nelle principali città, liberando l'Italia e gettando le basi per una nuova democrazia.
I Partigiani erano uomini, donne, ragazzi, soldati, sacerdoti, lavoratori, operai, contadini, socialisti, cattolici, comunisti: insomma, gente di diverse idee politiche o fede religiosa, e di diverse classi sociali, ma che avevano deciso di impegnarsi in prima persona (rischiando la propria vita) per porre fine al fascismo e fondare in Italia una democrazia, basata sul rispetto dei diritti umani, della libertà individuale, senza distinzione di razza, di idee, di sesso e di religione.
La Costituzione Italiana attuale, nata dalle idee di democrazia e di libertà degli antifascisti, fu elaborata negli anni successivi proprio da quegli uomini che avevano lottato contro il fascismo. Si dice, infatti, che la nostra Costituzione è figlia della Resistenza antifascista.
Oggi la "Festa del 25 aprile" viene chiamata Festa della Libertà: è un'occasione per ricordare che la libertà non è un valore gratuito che esiste automaticamente o una condizione che si mantiene da sola.
La libertà va difesa giorno per giorno: ancora oggi, nella nostra nazione, esistono persone e politici che non sempre agiscono nel rispetto della libertà e della democrazia e tutti noi dobbiamo tenere sempre gli occhi ben aperti se vogliamo custodire questo bene prezioso che garantisce alle persone di vivere al meglio possibile.
Attenziò Concentraziò Ritmo e Vitalità Devo dare di gas voglio energia metto carbone e follia se mi rilasso, collasso mi manca l'aria e l'allegria perciò...
Ottimo Andre!
L'avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona, l'avidità chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. L'avidità in tutte le sue forme, l'avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l'umanità.
Chi vuole cancellare il 25 aprile
di Giorgio Bocca
MI è tornato fra le mani un libro, il primo, che scrissi nel maggio del '45, a memoria freschissima. Si intitolava "Partigiani della montagna", era la storia delle divisioni di Giustizia e libertà del Cuneese e sfogliandolo ho pensato: sarà un libro ingenuo, in un italiano un po' tradotto dal piemontese ma qui, quanto a storia, non c'è proprio niente da rivedere, le cose sono andate davvero così, sulle montagne di casa mia e su quelle di tutto il resto di Italia.
Con quella guerra, più o meno civile, più o meno decisiva nel conflitto mondiale, è finito il regime fascista, durato ventidue anni. Dunque non si può mescolarla, commemorarla, parificarla a quella di chi quel regime ha difeso fino all'ultimo giorno. Il partito dei combattenti, delle medaglie d'oro, del siamo tutti italiani allora non esisteva e ciò che non è esistito non fa parte della storia, fa parte del revisionismo che manipola la storia a fini politici. Esso può piacere a quanti tengono presente ai loro fini e comodi che oggi i neofascisti stanno al governo in ministeri importanti e che al Polo delle libertà fa comodo confondere la Resistenza italiana con il sanguinario comunismo stalinista, ma non piace a noi che c'eravamo e che ricordiamo molto bene che il denominatore comune dei partigiani era la guerra ai nazisti e ai fascisti.
NON la guerra della propaganda politica che poi seguì per il comunismo, o il liberalismo, o l'azionismo di cui sapevamo poco o niente. Nelle discussioni che ebbi con Montanelli e altri dissacratori della Resistenza, ripetevo inutilmente: senti, un giorno del '44 in una mattina limpida stavo su una collina delle Langhe da cui si vedeva l'intero arco alpino. E mi dicevo in ogni valle c'è una formazione partigiana, in ogni città o villaggio c'è un comitato di liberazione, qualcosa di importante partendo da niente lo abbiamo pur fatto in questi mesi. Quella Italia grigia di cui ora parlano i revisionisti era pure dalla parte nostra, ci sfamava, ci ospitava, ci aiutava. Ci danno perciò un grande fastidio i faccendieri della politica che starnazzano e si agitano per mettere assieme partigiani e camicie nere, morti di Marzabotto e morti nelle foibe, la commemorazione di sinistra alla Risiera di San Sabba e quella alla Foiba di Basovizza che mette assieme fascisti e vittime dei titini che non sono sempre la stessa cosa. Il sindaco di Bologna Guazzaloca lasci perdere le commemorazioni dei caduti "tutti uguali". Siamo stati molto diseguali da vivi, e lì ci fermiamo. La vicenda politica che ne è seguita non è esaltante è la solita vicenda del trasformismo italiano, dei comunisti o dei socialisti che passano al polo della libertà, dei fascisti che fanno i democratici, dei tira a campare che cercano di servire i due padroni.
Mi è tornato fra le mani quel piccolo libro: le confusioni allora non erano possibili, chi sorpassava la linea di divisione ci lasciava la pelle. E chi ha dei ricordi veri li custodisca senza guastarli con i pastrocchi commemorativi.
Thunderbird.... per molti e non per tutti
buona liberazione a tutti!!!!
Cos'è il genio ? E' fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione!!
Buon San Marco![]()