
Originariamente Scritto da
rjng
Qui sarebbe il contendere...
.... - Ma c’è un attacco diretto da Grillo e Casaleggio anche a come il M5S prende le decisioni in Parlamento: «Non siamo d’accordo all’emendamento approvato mercoledì in Senato nel metodo perche’ un portavoce (il capogruppo al Senato ndr) non può arrogarsi una decisione cosi’ importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno». L’attacco di Grillo arrivava decisamente a sorpresa se si pensa che mercoledì Grillo sul suo blog aveva pubblicato la nota del Senato del M5S sull’abolizione del reato di clandestinità, quasi a volerla condividere. IL GRUPPO - In ogni caso, dopo la mossa di Grillo e Casaleggio è gelo nel M5S. Nessuno risponde al telefono, tutti tacciono. E grande è la consapevolezza che sulla questione saranno particolarmente forti le tensioni nelle prossime ore. Il tutto mentre è attesa per le 20 una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato sull’argomento. A rompere per primo il silenzio è il deputato Manlio Di Stefano che su Facebook scrive: «Facciamo un po’ di chiarezza sul reato di clandestinità, io nel merito lo detesto per il semplice fatto che l’Italia non è la Francia, noi subiamo sbarchi continui e questo reato non fa altro che complicare i rimpatri e affollare le carceri. Resta il problema del metodo e le colpe sono varie e condivise. I nostri senatori hanno agito in buona fede, la tragedia di questi giorni ha accelerato il processo decisionale senza consultare niente e nessuno. Errare è umano e quando si è in buona fede si può sempre rimediare. A riveder le stelle». Poco dopo parlano anche gli stessi Buccarella e Cioffi che difendono così la loro scelta: «Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori». «Probabilmente- dice Buccarella in Senato- ci possono essere sistemi da affinare e da migliorare nella condivisione di scelte più delicate. Potremmo aver sottovalutato la portata di quell’emendamento, magari potendo difficilmente immaginare che sarebbe passato in commissione». Cioffi aggiunge: «E’ tutto molto tranquillo, molto semplice, qual e’ il problema? Noi abbiamo un regolamento, decidiamo a maggioranza. Grillo? Io non ci ho parlato, nessuno di noi ci ha parlato»] TTACCO - Ma c’è un attacco diretto da Grillo e Casaleggio anche a come il M5S prende le decisioni in Parlamento: «Non siamo d’accordo all’emendamento approvato mercoledì in Senato nel metodo perche’ un portavoce (il capogruppo al Senato ndr) non può arrogarsi una decisione cosi’ importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno». L’attacco di Grillo arrivava decisamente a sorpresa se si pensa che mercoledì Grillo sul suo blog aveva pubblicato la nota del Senato del M5S sull’abolizione del reato di clandestinità, quasi a volerla condividere.
IL GRUPPO - In ogni caso, dopo la mossa di Grillo e Casaleggio è gelo nel M5S. Nessuno risponde al telefono, tutti tacciono. E grande è la consapevolezza che sulla questione saranno particolarmente forti le tensioni nelle prossime ore. Il tutto mentre è attesa per le 20 una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato sull’argomento. A rompere per primo il silenzio è il deputato Manlio Di Stefano che su Facebook scrive: «Facciamo un po’ di chiarezza sul reato di clandestinità, io nel merito lo detesto per il semplice fatto che l’Italia non è la Francia, noi subiamo sbarchi continui e questo reato non fa altro che complicare i rimpatri e affollare le carceri. Resta il problema del metodo e le colpe sono varie e condivise. I nostri senatori hanno agito in buona fede, la tragedia di questi giorni ha accelerato il processo decisionale senza consultare niente e nessuno. Errare è umano e quando si è in buona fede si può sempre rimediare. A riveder le stelle».
Poco dopo parlano anche gli stessi Buccarella e Cioffi che difendono così la loro scelta: «Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori». «Probabilmente- dice Buccarella in Senato- ci possono essere sistemi da affinare e da migliorare nella condivisione di scelte più delicate. Potremmo aver sottovalutato la portata di quell’emendamento, magari potendo difficilmente immaginare che sarebbe passato in commissione». Cioffi aggiunge: «E’ tutto molto tranquillo, molto semplice, qual e’ il problema? Noi abbiamo un regolamento, decidiamo a maggioranza. Grillo? Io non ci ho parlato, nessuno di noi ci ha parlato»
l'intero articolo del corriere..
Grillo sconfessa senatori M5S: «Abolizione reato di clandestinità non fa parte del programma» - Corriere.it
Chi ha ragione?...Grillo che chiede il rispetto del programma o i due senatori che han fatto una cosa,per me,corretta?
Grillo poi,sarebbe un falso perchè conosceva la proposta prima di contestarla?...mi par questione di lana caprina,grillo,in parlamento,non c'è fisicamente.