"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
e ricordate che.....eg37u0js1v-non-c-e-musica-pregiata-della-scoreggia-della-patata_a.jpg
"Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."
Post di livello eccelso, per cui mi ci butto raccontandovi un paio di storie (verissime) a tema...
Mio bisnonno materno passeggiava sotto al portico del Pavaglione in centro Bologna.
Non accorgendosi di una signora dietro di lui, mollò una deflagrante ad elevata potenza, e la signora dietro di lui gli urló: “Hou master, l’ha d’aver pérs quèl” (Ehi, maestro, deve aver perso qualcosa).
Il mio bisnonno non si scompose, si voltò verso la signora e rispose “Parché, l’a vul tor sò lii?” (Perché, la vuol raccogliere lei?).
Dopo questa perla di saggezza, vi dico l’altra...
Estate 1981, Gabicce mare.
Eravamo un gruppo di giovani (abbastanza cretini) tutti in ferie assieme, e alloggiavamo in un hotel dotato di ascensore (non così comune per quei tempi, probabilmente perché aveva molti piani).
Al rientro dalla spiaggia, circa a mezzogiorno, scattava la canonica gara delle bronze in ascensore.
Vincevano quasi sempre il mio amico Andrea, detto l’Ascaro, oppure Claudio, detto Clivia, quello che sarebbe diventato il mio attuale cognato.
Niente di particolarmente strano, senonchè quasi tutte le volte che uscivamo al nostro piano, trovavamo la stessa donnina ad aspettare l’ascensore (per scendere nel salone ristorante).
La sua faccia si trasformava letteralmente quando entrava nella camera a gas, assumendo sembianze di pesce (e difatti la soprannominammo Streggia, un pesce molto comune nei nostri fiumi emiliano/romagnoli).
Fu festa grande quando vedemmo la Streggia tutta sorridente a braccetto di un baffuto “chissachì”.
Nonostante i nostri effluvi che la tramortivano, era riuscita lo stesso a trovare il manzo!
Ripeto, tutto vero verissimo....
Ultima modifica di _sabba_; 18/11/2019 alle 21:24
Sabba