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Discussione: interventi umanitari Guardasigilli & co

  1. #31
    TCP Rider Senior L'avatar di oldbonnie
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    La signora Cancellieri è il Ministro di Grazia e Giustizia dell'attuale Governo italiano.

    Nella sua qualità, in quanto massima istituzione di una branca dello Stato apparato di questo Paese, avrebbe fatto molto meglio ed opportunamente ad esimersi dal fare una sia pure minima pressione per "sollecitare" disbrighi di pratiche riguardanti persone amiche o di chiunque altro, pratiche che ogni funzionario è comunque tenuto per legge a fare, ma nell'interesse esclusivo della Nazione e non nell'interesse personale di chiunque altro che non sia la collettività.

    Alla luce di quello che ormai è accaduto, ed anche per il clamore mediatico che la vicenda ha assunto a livello internazionale, è, ritengo, doveroso quanto opportuno ed elegante da parte del Ministro di rassegnnare al più presto, le sue dimissioni, anche ell'interesse del Governo e del'immagine, sebbene ormai già da tempo compromessa, del nostro Paese, nei confronti in specie degli altri Paesi della UE, nei quali, se fosse accaduto lo stesso evento, tale vicenda avrebbe certamente avuto ben altri e più solleciti esiti.

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  3. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da oldbonnie Visualizza Messaggio
    La signora Cancellieri è il Ministro di Grazia e Giustizia dell'attuale Governo italiano.

    Nella sua qualità, in quanto massima istituzione di una branca dello Stato apparato di questo Paese, avrebbe fatto molto meglio ed opportunamente ad esimersi dal fare una sia pure minima pressione per "sollecitare" disbrighi di pratiche riguardanti persone amiche o di chiunque altro, pratiche che ogni funzionario è comunque tenuto per legge a fare, ma nell'interesse esclusivo della Nazione e non nell'interesse personale di chiunque altro che non sia la collettività.

    Alla luce di quello che ormai è accaduto, ed anche per il clamore mediatico che la vicenda ha assunto a livello internazionale, è, ritengo, doveroso quanto opportuno ed elegante da parte del Ministro di rassegnnare al più presto, le sue dimissioni, anche ell'interesse del Governo e del'immagine, sebbene ormai già da tempo compromessa, del nostro Paese, nei confronti in specie degli altri Paesi della UE, nei quali, se fosse accaduto lo stesso evento, tale vicenda avrebbe certamente avuto ben altri e più solleciti esiti.
    da far imparare a memoria
    spesso un rutto vale più di mille parole

  4. #33
    TCP Rider Senior L'avatar di rori
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    OLD ..... non ti conosco più

    dai necrologi ai politogi

    Citazione Originariamente Scritto da mic56 Visualizza Messaggio
    Alla fine è sempre la stessa storia.
    Le persone per bene, e Cancellieri a detta di tutti lo è, devono assumersi responsabilità per piccole leggerezze commesse e lo fanno nella maggior parte dei casi, proprio perché persone per bene...e se ne vanno.
    I mascalzoni sfruttando la dignità delle persone perbene ne prendono il posto e rimangono.
    mi permetto di dissentire caro amico

    a Cuba non sarebbe successo a meno che non si chiamasse Castro .....
    Ultima modifica di rori; 05/11/2013 alle 10:40 Motivo: Unione Post Automatica

  5. #34
    TCP Rider Senior L'avatar di mic56
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    Per non parlare della corea del nord, mia nuova patria guida.
    A questo proposito consiglio il libro "Il signore degli orfani" di Johnson Adam; Marsilio.

  6. #35
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    Citazione Originariamente Scritto da oldbonnie Visualizza Messaggio
    La signora Cancellieri è il Ministro di Grazia e Giustizia dell'attuale Governo italiano.

    Nella sua qualità, in quanto massima istituzione di una branca dello Stato apparato di questo Paese, avrebbe fatto molto meglio ed opportunamente ad esimersi dal fare una sia pure minima pressione per "sollecitare" disbrighi di pratiche riguardanti persone amiche o di chiunque altro, pratiche che ogni funzionario è comunque tenuto per legge a fare, ma nell'interesse esclusivo della Nazione e non nell'interesse personale di chiunque altro che non sia la collettività.

    Alla luce di quello che ormai è accaduto, ed anche per il clamore mediatico che la vicenda ha assunto a livello internazionale, è, ritengo, doveroso quanto opportuno ed elegante da parte del Ministro di rassegnnare al più presto, le sue dimissioni, anche ell'interesse del Governo e del'immagine, sebbene ormai già da tempo compromessa, del nostro Paese, nei confronti in specie degli altri Paesi della UE, nei quali, se fosse accaduto lo stesso evento, tale vicenda avrebbe certamente avuto ben altri e più solleciti esiti.
    Ovviamente essendo in Itaia la ministra in questione adotta i costumi nostrani sbattendosene allegramente i coglioni, da noi purtroppo è normalità, eventuali dimissioni sarebbero invece una soluzione fuori a ogni logica.

  7. #36
    TCP Rider Senior L'avatar di rori
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    barcollo ma non mollo !!!

    ovviamente nell interesse supremo ed esclusivo del Paese di cui io mi servo........ehm servo

    Citazione Originariamente Scritto da mic56 Visualizza Messaggio
    Per non parlare della corea del nord, mia nuova patria guida.
    A questo proposito consiglio il libro "Il signore degli orfani" di Johnson Adam; Marsilio.
    Mio dotto ed edotto amico mi permetta di suggerire un titolo che ritengo complementare ...

    La fattoria dei malfattori - Paasilinna Arto - Libro - Iperborea - Narrativa - IBS
    Ultima modifica di rori; 05/11/2013 alle 14:05 Motivo: Unione Post Automatica

  8. #37
    TCP Rider Senior L'avatar di giorgiorox
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    Cancellieri e caso Ligresti: quando in cella finì il marito del ministro

    Più di trent'anni fa il marito del prefetto, Sebastiano Peluso, restò in carcere alcuni giorni per una truffa sui prezzi dei medicinali. Aveva una farmacia a Milano vicina allo studio del medico Antonino Ligresti, suo amico

    di Marco Lillo | 5 novembre 2013

    Quando Anna Maria Cancellieri il 17 luglio ha telefonato alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, per darle solidarietà dopo gli arresti, forse avrà ripensato a una triste giornata di 32 anni fa. Quel giorno dell’autunno del 1981 a finire in carcere non era stato l’uomo di Gabriella ma il suo: Sebastiano Peluso, 75 anni, oggi in pensione, allora farmacista con una avviata attività in via Val di Sole 22. Sono storie di trentadue anni fa. Che però i vecchi abitanti del quartiere Vigentino, periferia sud di Milano, ricordano bene.

    Quando Anna Maria Cancellieri risponde al messaggio inviato via sms il 21 agosto dallo zio di Giulia Maria Ligresti, probabilmente avrà tenuto bene in mente il comportamento del dottor Antonino Ligresti quando a trovarsi in condizione di debolezza era la famiglia Peluso.

    Antonino Ligresti era un medico della mutua con studio anche lui in via Val di Sole. Nasce lì l’amicizia tra le due famiglie che abitavano in via Ripamonti, a poca distanza. Anna Maria e Sebastiano Peluso si sposano nel 1966. Due anni dopo nasce Piergiorgio, cinque anni dopo Peluso apre la farmacia a Milano. Nel 1977 i coniugi comprano casa al secondo piano di via Ripamonti 166 e firmano 59 milioni di vecchie lire di cambiali al proprietario, tutte pagate entro il 1982. In quegli anni i Peluso crescono e i Ligresti decollano. Già erano ricchi ma Antonino non guidava ancora un impero della sanità e il costruttore Salvatore non spadroneggiava su giornali, banche e assicurazioni.

    Nuccio Peluso, nato in Libia e cresciuto in Sicilia come il medico Nino Ligresti, si vedevano sotto i portici di via Val di Sole e poi andavano a giocare a tennis insieme. Nel 1981 è la famiglia Peluso a essere scossa da un terremotto giudiziario: Sebastiano è arrestato nell’ottobre per lo “scandalo delle fustelle false”. Le cronache di allora raccontano che la truffa funzionava così: i medici compiacenti emettevano le ricette e i farmacisti applicavano le “fustelle” false. I talloncini, che teoricamente dovevano essere staccati dalle confezioni dei farmaci, erano invece fabbricati ad hoc da grossisti del falso e poi presentati all’incasso.

    Nella retata furono arrestate 23 persone, al processo nel 1983 furono 94 gli imputati. Tra questi c’era anche Sebastiano Peluso che nel 1981 finì in carcere a Lodi. Solo per pochi giorni, poi il pm Armando Perrone e il giudice istruttore Elena Riva Crugnola si resero conto che la sua posizione era marginale. Anche se il pm Perrone nel 1982 iscrisse un’ipoteca giudiziale di 50 milioni di vecchie lire sulla casa di Anna Maria Cancellieri e Sebastiano Peluso per ottenere il pagamento delle spese legali del marito. Il processo penale si concluse nei vari gradi con una progressiva riduzione delle pene, per tutti gli imputati e per Peluso in particolare. “Alla fine in Cassazione fu condannato per un reato ridicolo, mi sembra fosse l’incauto acquisto”, ricorda un farmacista coimputato che è stato difeso dagli stessi legali dello studio Astolfi. Né lo studio né il ministro Cancellieri (contattata tramite il suo portavoce) hanno voluto fornire dettagli.

    Bisogna affidarsi ai ricordi di alcuni arrestati, poi condannati con Peluso, che hanno accettato di parlare con Il Fatto. Ricordano bene le riunioni tra imputati nei retrobottega delle farmacie negli anni Ottanta per far fronte al vero rischio del procedimento: la decadenza della licenza da farmacista, con il suo valore. A quegli incontri talvolta si vedeva anche Anna Maria Cancellieri, che accompagnava il marito. Se è difficile ricostruire l’esito penale della posizione di Peluso, è più semplice sul piano amministrativo. Peluso e i suoi colleghi sono riusciti a evitare la decadenza dalla licenza di farmacista grazie a una sentenza del Consiglio di Stato del 2006 che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tar della Lombardia.

    I farmacisti erano difesi dal professor Carlo Malinconico (poi ministro tecnico con Monti assieme alla Cancellieri, finito nei guai per le vacanze all’hotel Pellicano, pagate da Piscicelli e per l’inchiesta sul Sistri a Napoli) che riuscì a ottenere l’annullamento di un decreto del presidente della giunta lombarda del 1992 che aveva disposto la “decadenza sanzionatoria” dalla titolarità della farmacia. Secondo il decreto del presidente della Lombardia “tutti (i farmacisti, ndr) hanno acquistato medicinali a più riprese, a prezzi inferiori a quelli praticati dai produttori, con ‘fustelle segnaprezzo’ false”, con “reiterate irregolarità nella conduzione dell’esercizio”. Secondo il Consiglio di Stato però quel provvedimento era basato su una “formula generica” che non distingueva le responsabilità dei singoli farmacisti. Quindi non c’era alcuna ragione per disporre la decadenza della licenza per Peluso come per gli altri. I Ligresti però non hanno atteso il 2006 per assolvere e frequentare i Peluso. E per capire perché un ministro decide di telefonare a due magistrati mettendo a rischio una carriera politica con ambizioni illimitate dal Viminale al Quirinale, bisogna tornare alle sensazioni provate a ruoli invertiti 32 anni fa.

    da Il Fatto Quotidiano del 5 novembre 2011


    che dire.... tutta sta immacolatezza del ministro non la vedo proprio....
    spesso un rutto vale più di mille parole

  9. #38
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    ma chi non ha mai avuto un pò di peluso sullo stomaco

    Citazione Originariamente Scritto da giorgiorox Visualizza Messaggio
    Cancellieri e caso Ligresti: quando in cella finì il marito del ministro

    Più di trent'anni fa il marito del prefetto, Sebastiano Peluso, restò in carcere alcuni giorni per una truffa sui prezzi dei medicinali. Aveva una farmacia a Milano vicina allo studio del medico Antonino Ligresti, suo amico

    di Marco Lillo | 5 novembre 2013

    Quando Anna Maria Cancellieri il 17 luglio ha telefonato alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, per darle solidarietà dopo gli arresti, forse avrà ripensato a una triste giornata di 32 anni fa. Quel giorno dell’autunno del 1981 a finire in carcere non era stato l’uomo di Gabriella ma il suo: Sebastiano Peluso, 75 anni, oggi in pensione, allora farmacista con una avviata attività in via Val di Sole 22. Sono storie di trentadue anni fa. Che però i vecchi abitanti del quartiere Vigentino, periferia sud di Milano, ricordano bene.

    Quando Anna Maria Cancellieri risponde al messaggio inviato via sms il 21 agosto dallo zio di Giulia Maria Ligresti, probabilmente avrà tenuto bene in mente il comportamento del dottor Antonino Ligresti quando a trovarsi in condizione di debolezza era la famiglia Peluso.

    Antonino Ligresti era un medico della mutua con studio anche lui in via Val di Sole. Nasce lì l’amicizia tra le due famiglie che abitavano in via Ripamonti, a poca distanza. Anna Maria e Sebastiano Peluso si sposano nel 1966. Due anni dopo nasce Piergiorgio, cinque anni dopo Peluso apre la farmacia a Milano. Nel 1977 i coniugi comprano casa al secondo piano di via Ripamonti 166 e firmano 59 milioni di vecchie lire di cambiali al proprietario, tutte pagate entro il 1982. In quegli anni i Peluso crescono e i Ligresti decollano. Già erano ricchi ma Antonino non guidava ancora un impero della sanità e il costruttore Salvatore non spadroneggiava su giornali, banche e assicurazioni.

    Nuccio Peluso, nato in Libia e cresciuto in Sicilia come il medico Nino Ligresti, si vedevano sotto i portici di via Val di Sole e poi andavano a giocare a tennis insieme. Nel 1981 è la famiglia Peluso a essere scossa da un terremotto giudiziario: Sebastiano è arrestato nell’ottobre per lo “scandalo delle fustelle false”. Le cronache di allora raccontano che la truffa funzionava così: i medici compiacenti emettevano le ricette e i farmacisti applicavano le “fustelle” false. I talloncini, che teoricamente dovevano essere staccati dalle confezioni dei farmaci, erano invece fabbricati ad hoc da grossisti del falso e poi presentati all’incasso.

    Nella retata furono arrestate 23 persone, al processo nel 1983 furono 94 gli imputati. Tra questi c’era anche Sebastiano Peluso che nel 1981 finì in carcere a Lodi. Solo per pochi giorni, poi il pm Armando Perrone e il giudice istruttore Elena Riva Crugnola si resero conto che la sua posizione era marginale. Anche se il pm Perrone nel 1982 iscrisse un’ipoteca giudiziale di 50 milioni di vecchie lire sulla casa di Anna Maria Cancellieri e Sebastiano Peluso per ottenere il pagamento delle spese legali del marito. Il processo penale si concluse nei vari gradi con una progressiva riduzione delle pene, per tutti gli imputati e per Peluso in particolare. “Alla fine in Cassazione fu condannato per un reato ridicolo, mi sembra fosse l’incauto acquisto”, ricorda un farmacista coimputato che è stato difeso dagli stessi legali dello studio Astolfi. Né lo studio né il ministro Cancellieri (contattata tramite il suo portavoce) hanno voluto fornire dettagli.

    Bisogna affidarsi ai ricordi di alcuni arrestati, poi condannati con Peluso, che hanno accettato di parlare con Il Fatto. Ricordano bene le riunioni tra imputati nei retrobottega delle farmacie negli anni Ottanta per far fronte al vero rischio del procedimento: la decadenza della licenza da farmacista, con il suo valore. A quegli incontri talvolta si vedeva anche Anna Maria Cancellieri, che accompagnava il marito. Se è difficile ricostruire l’esito penale della posizione di Peluso, è più semplice sul piano amministrativo. Peluso e i suoi colleghi sono riusciti a evitare la decadenza dalla licenza di farmacista grazie a una sentenza del Consiglio di Stato del 2006 che ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tar della Lombardia.

    I farmacisti erano difesi dal professor Carlo Malinconico (poi ministro tecnico con Monti assieme alla Cancellieri, finito nei guai per le vacanze all’hotel Pellicano, pagate da Piscicelli e per l’inchiesta sul Sistri a Napoli) che riuscì a ottenere l’annullamento di un decreto del presidente della giunta lombarda del 1992 che aveva disposto la “decadenza sanzionatoria” dalla titolarità della farmacia. Secondo il decreto del presidente della Lombardia “tutti (i farmacisti, ndr) hanno acquistato medicinali a più riprese, a prezzi inferiori a quelli praticati dai produttori, con ‘fustelle segnaprezzo’ false”, con “reiterate irregolarità nella conduzione dell’esercizio”. Secondo il Consiglio di Stato però quel provvedimento era basato su una “formula generica” che non distingueva le responsabilità dei singoli farmacisti. Quindi non c’era alcuna ragione per disporre la decadenza della licenza per Peluso come per gli altri. I Ligresti però non hanno atteso il 2006 per assolvere e frequentare i Peluso. E per capire perché un ministro decide di telefonare a due magistrati mettendo a rischio una carriera politica con ambizioni illimitate dal Viminale al Quirinale, bisogna tornare alle sensazioni provate a ruoli invertiti 32 anni fa.

    da Il Fatto Quotidiano del 5 novembre 2011


    che dire.... tutta sta immacolatezza del ministro non la vedo proprio....
    più che La fattoria dei malfattori - Paasilinna Arto - Libro - Iperborea - Narrativa - IBS direi la farmacia
    Ultima modifica di rori; 05/11/2013 alle 14:51 Motivo: Unione Post Automatica

  10. #39
    TCP Rider Senior L'avatar di Venanzio
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    Citazione Originariamente Scritto da mic56 Visualizza Messaggio
    Alla fine è sempre la stessa storia.
    Le persone per bene, e Cancellieri a detta di tutti lo è, devono assumersi responsabilità per piccole leggerezze commesse e lo fanno nella maggior parte dei casi, proprio perché persone per bene...e se ne vanno.
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    é proprio questo che differenzia la persona perbene da quella che non lo è, la persona onesta lascia, il disonesto resiste, la poltrona non la molla fino a quando puo' starci sopra...
    Ultima modifica di Venanzio; 05/11/2013 alle 17:32
    Quando l'acqua è poca la papera non galleggia!
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  11. #40
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    Mi dispiace, perché una volta lo apprezzavo.

    Citazione Originariamente Scritto da giorgiorox Visualizza Messaggio

    che dire.... tutta sta immacolatezza del ministro non la vedo proprio....
    E che avrebbe fatto il ministro?
    Questi scoop mi ricordano tanto "Il Vigile" di Sordi, quando per tagliargli l'erba sotto i piedi lo scoprono bigamo rintracciando l'ex marito fuggiasco della moglie e gli trovano la sorella puttana.
    Ultima modifica di paper; 05/11/2013 alle 17:47 Motivo: Unione Post Automatica

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