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Discussione: BUONE NOTIZIE dalla POLITICA (M5S inside)

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  1. #1
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  2. #2
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  3. #3
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    Imu-Bankitalia, tutti i perché dell'opposizione grillina
    Secondo il M5S il decreto approvato ieri regala soldi agli istituti di credito e rischia di far finire la nostra Banca centrale in mani straniere.

    di Giuseppe Cordasco


    La clamorosa iniziativa di occupare i banchi del governo, con cui ieri i deputati del Movimento 5 Stelle hanno cercato fisicamente di opporsi all’approvazione del decreto Imu-Bankitalia, ha registrato toni probabilmente inaccettabili in un consesso democratico dove si approvano leggi con maggioranze politiche, e non con le proteste. Dietro però alle manifestazioni decisamente censurabili degli onorevoli grillini, che hanno assunto alla fine le sembianze di una pura lotta di carattere politico, si annidano invece una serie di motivazioni economiche, che hanno portato il movimento guidato da Beppe Grillo a contestare per settimane nel merito un provvedimento ritenuto iniquo.
    DECRETO IMU-BANKITALIA, ECCO COSA PREVEDE
    E ci riferiamo ovviamente a quanto previsto dal decreto per Bankitalia e non certo all’annullamento della seconda rata dell’Imu, misura che i deputati grillini condividevano e che avevano chiesto perciò di stralciare per poterla approvare in sede separata. Il vero nodo dunque risiedeva nella cosiddetta rivalutazione delle quote di Bankitalia e nella più generale riorganizzazione della governance di Palazzo Koch voluta dal governo. Vediamo allora nel merito quali sono i pericoli che il M5S ha denunciato, lottando come detto fino alla fine per evitare l’approvazione del provvedimento.
    ABOLIZIONE SECONDA RATA IMU, ECCO CHI CI PERDE
    Innanzitutto il governo avrebbe utilizzato impropriamente 7,5 miliardi di riserve della Banca centrale, soldi ritenuti di tutti i cittadini perché costituiti da utili realizzati con le attività in regime di monopolio, regalandoli, secondo il M5S, alle banche e alle assicurazioni private. Il pretesto sarebbe stata appunto la rivalutazione, definita del tutto arbitraria da parte dei grillini e perciò contestata, delle quote di Bankitalia, ferme ai 156mila euro di valore del 1936. Di solito, hanno sostenuti i cinque stelle, dovrebbero essere i soci a sborsare danaro per ricapitalizzare la propria azienda, mentre in questo caso il meccanismo funzionerà a loro dire al contrario, come una sorta di scalata a debito.
    Inoltre, alle banche, secondo quanto previsto dal decreto, sarà garantito un dividendo del 6%, una remunerazione che il M5S definisce senza eguali sul mercato per quanto riguarda asset risk-free. Conti alla mano, secondo i grillini, le banche intascheranno per questa via ben 450 milioni di euro sui profitti della Banca d'Italia. Allo Stato invece, sempre secondo i cinque stelle, andranno gli spiccioli, visto che una tassazione delle quote al 12% dovrebbe garantire all'erario appena qualche centinaio di milioni, in netto contrasto con le previsioni del governo che ha stimato il gettito in questione in 900 milioni.
    LEGGE DI STABILITA', C'E' POCO PER LA CRESCITA
    Infine, e questo è certamente uno dei punti più controversi della riorganizzazione di Banca d’Italia, nessuno potrà detenere più del 3% (§) delle quote, mentre oggi ci sono gruppi bancari che hanno molte più azioni: basti pensare che solo Intesa e Unicredit assieme detengono oltre il 50%. In questo nuovo scenario dunque, i grillini prevedono che molte azioni torneranno in ballottaggio, e potrebbero finire a soggetti controllati da banche straniere. Il rischio paventato dal M5S è dunque quello di assestare un duro colpo alla nostra sovranità economica. Queste le ragioni dei cinque stelle che ieri sono state superate da un voto di fiducia che però certamente si porterà dietro ancora molti strascichi polemici.

    Decreto Imu-Bankitalia, tutti i perché dell'opposizione grillina - Panorama

    (§):
    I punti critici
    1) Con la rivalutazione prevista dal Decreto (finanziata con riserve dell’istituo centrale), il capitale di Bankitalia passa dall’attuale 156mila euro a 7,5 miliardi con emissione di 300mila quote che da un valore di 0,52 passano a 25mila euro ciascuna. La Legge di Stabilità prevede per le banche azioniste un’imposta una tantum del 12% (lo Stato ci guadagnerebbe 900 milioni di euro).

    2) Nessun socio potrà detenere oltre il 3% del capitale di Banca d’Italia (5% nel testo originario, poi modificato in Senato). Dunque, le banche che oggi possiedono di più dovranno mettere in vendità il surplus di quote ad altri soggetti italiani (banche, assicurazioni o altri organismi finanziari. Gli azionisti sopra il 3% sono IntesaSanpaolo (circa il 30%), Unicredit (22%), Assicurazioni Generali (6%), Cassa di Risparmio di Bologna, Inps e Banca Carige. Le altre partecipazioni (INAIL e una nutrita schiera di banche) sono sotto il 3%. Dalla vendita delle loro quote rivalutate alle stelle, guadagneranno miliardi.

    3) Per favorire la corretta distribuzione del capitale, la Banca d’Italia può «acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione» (tecnicamente, con soldi pubblici si finanzieranno le banche private).

    4) La norma prevede comunque che gli azionisti, finchè restano sopra il 3%, per la parte eccedente non possano incassare utili (vanno alla banca centrale) e non abbiano diritti di voto in quanto Bankitalia è un organo super partes.
    Ultima modifica di navigator; 30/01/2014 alle 16:06

  4. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da navigator Visualizza Messaggio
    Imu-Bankitalia, tutti i perché dell'opposizione grillina
    Secondo il M5S il decreto approvato ieri regala soldi agli istituti di credito e rischia di far finire la nostra Banca centrale in mani straniere.

    di Giuseppe Cordasco


    La clamorosa iniziativa di occupare i banchi del governo, con cui ieri i deputati del Movimento 5 Stelle hanno cercato fisicamente di opporsi all’approvazione del decreto Imu-Bankitalia, ha registrato toni probabilmente inaccettabili in un consesso democratico dove si approvano leggi con maggioranze politiche, e non con le proteste. Dietro però alle manifestazioni decisamente censurabili degli onorevoli grillini, che hanno assunto alla fine le sembianze di una pura lotta di carattere politico, si annidano invece una serie di motivazioni economiche, che hanno portato il movimento guidato da Beppe Grillo a contestare per settimane nel merito un provvedimento ritenuto iniquo.
    DECRETO IMU-BANKITALIA, ECCO COSA PREVEDE
    E ci riferiamo ovviamente a quanto previsto dal decreto per Bankitalia e non certo all’annullamento della seconda rata dell’Imu, misura che i deputati grillini condividevano e che avevano chiesto perciò di stralciare per poterla approvare in sede separata. Il vero nodo dunque risiedeva nella cosiddetta rivalutazione delle quote di Bankitalia e nella più generale riorganizzazione della governance di Palazzo Koch voluta dal governo. Vediamo allora nel merito quali sono i pericoli che il M5S ha denunciato, lottando come detto fino alla fine per evitare l’approvazione del provvedimento.
    ABOLIZIONE SECONDA RATA IMU, ECCO CHI CI PERDE
    Innanzitutto il governo avrebbe utilizzato impropriamente 7,5 miliardi di riserve della Banca centrale, soldi ritenuti di tutti i cittadini perché costituiti da utili realizzati con le attività in regime di monopolio, regalandoli, secondo il M5S, alle banche e alle assicurazioni private. Il pretesto sarebbe stata appunto la rivalutazione, definita del tutto arbitraria da parte dei grillini e perciò contestata, delle quote di Bankitalia, ferme ai 156mila euro di valore del 1936. Di solito, hanno sostenuti i cinque stelle, dovrebbero essere i soci a sborsare danaro per ricapitalizzare la propria azienda, mentre in questo caso il meccanismo funzionerà a loro dire al contrario, come una sorta di scalata a debito.
    Inoltre, alle banche, secondo quanto previsto dal decreto, sarà garantito un dividendo del 6%, una remunerazione che il M5S definisce senza eguali sul mercato per quanto riguarda asset risk-free. Conti alla mano, secondo i grillini, le banche intascheranno per questa via ben 450 milioni di euro sui profitti della Banca d'Italia. Allo Stato invece, sempre secondo i cinque stelle, andranno gli spiccioli, visto che una tassazione delle quote al 12% dovrebbe garantire all'erario appena qualche centinaio di milioni, in netto contrasto con le previsioni del governo che ha stimato il gettito in questione in 900 milioni.
    LEGGE DI STABILITA', C'E' POCO PER LA CRESCITA
    Infine, e questo è certamente uno dei punti più controversi della riorganizzazione di Banca d’Italia, nessuno potrà detenere più del 3% (§) delle quote, mentre oggi ci sono gruppi bancari che hanno molte più azioni: basti pensare che solo Intesa e Unicredit assieme detengono oltre il 50%. In questo nuovo scenario dunque, i grillini prevedono che molte azioni torneranno in ballottaggio, e potrebbero finire a soggetti controllati da banche straniere. Il rischio paventato dal M5S è dunque quello di assestare un duro colpo alla nostra sovranità economica. Queste le ragioni dei cinque stelle che ieri sono state superate da un voto di fiducia che però certamente si porterà dietro ancora molti strascichi polemici.

    Decreto Imu-Bankitalia, tutti i perché dell'opposizione grillina - Panorama

    (§):
    I punti critici
    1) Con la rivalutazione prevista dal Decreto (finanziata con riserve dell’istituo centrale), il capitale di Bankitalia passa dall’attuale 156mila euro a 7,5 miliardi con emissione di 300mila quote che da un valore di 0,52 passano a 25mila euro ciascuna. La Legge di Stabilità prevede per le banche azioniste un’imposta una tantum del 12% (lo Stato ci guadagnerebbe 900 milioni di euro).

    2) Nessun socio potrà detenere oltre il 3% del capitale di Banca d’Italia (5% nel testo originario, poi modificato in Senato). Dunque, le banche che oggi possiedono di più dovranno mettere in vendità il surplus di quote ad altri soggetti italiani (banche, assicurazioni o altri organismi finanziari. Gli azionisti sopra il 3% sono IntesaSanpaolo (circa il 30%), Unicredit (22%), Assicurazioni Generali (6%), Cassa di Risparmio di Bologna, Inps e Banca Carige. Le altre partecipazioni (INAIL e una nutrita schiera di banche) sono sotto il 3%. Dalla vendita delle loro quote rivalutate alle stelle, guadagneranno miliardi.

    3) Per favorire la corretta distribuzione del capitale, la Banca d’Italia può «acquistare temporaneamente le proprie quote di partecipazione» (tecnicamente, con soldi pubblici si finanzieranno le banche private).

    4) La norma prevede comunque che gli azionisti, finchè restano sopra il 3%, per la parte eccedente non possano incassare utili (vanno alla banca centrale) e non abbiano diritti di voto in quanto Bankitalia è un organo super partes.
    ho letto anch'io

    ma facendo la storia un po' piu' lunga, al momento della vendita delle azioni eccedenti il 3%, se l'acquirente e' un'altra banca o societa' assicurativa o fondazione, i soldi ai detentori attuali di quote, li darebbe il mercato

    altra cosa sarebbe se, come previsto come possibilita', e non come obbligo, quelle quote fossero temporaneamente acquistate da banca d'italia stessa. a quel punto e' vero che ci sarebbe unb esborso di denaro tratto dalle riserve tecniche (non necessariamente l'oro degli italiani), ma solo fino a quando quelle quote non fossero acquistate da quelli descritti sopra.

    sempre che abbia capito bene e non mi sia incasinato col ragionamento

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    ho letto anch'io

    ma facendo la storia un po' piu' lunga, al momento della vendita delle azioni eccedenti il 3%, se l'acquirente e' un'altra banca o societa' assicurativa o fondazione, i soldi ai detentori attuali di quote, li darebbe il mercato

    altra cosa sarebbe se, come previsto come possibilita', e non come obbligo, quelle quote fossero temporaneamente acquistate da banca d'italia stessa. a quel punto e' vero che ci sarebbe unb esborso di denaro tratto dalle riserve tecniche (non necessariamente l'oro degli italiani), ma solo fino a quando quelle quote non fossero acquistate da quelli descritti sopra.

    sempre che abbia capito bene e non mi sia incasinato col ragionamento
    Anch'io avevo capito qualcosa del genere. Se la BdI acquistasse le quote per togliere il surplus agli azionisti poi le reimmetterebbe sul mercato reincassando capitale proveniente dall'esterno.
    È vero che i vecchi azionisti si trovano quote di capitale rivalutate e liquidi derivanti dalla vendita delle eccedenze, ma io mi pongo una domanda a cui non ho ancora trovato risposta: ma le riserve di chi sono? Non appartengono ai soci come risorse inutilizzate? Forse metterle in circolazione non può essere positivo? Dico una stupidaggine: mi pare come un'azienda di trasporti in cui i soci dispongono dei camion ma il carburante rimane stoccato in un enorme serbatoio senza poter essere utilizzato.
    Come una simile frammentazione possa rischiare di mettere la BdI in mano alle banche straniere è un'altra cosa che non ho capito. Acquistando quote danno al posto denaro e riscuotono dividendi (sulla cui congruità si può discutere) ma non possono ottenere il controllo operativo, innanzitutto spero per statuto, e poi perchè mi pare difficile che almeno 16-17 azionisti si possano mettere d'accordo per manovrare in votazioni strategiche (sempre che ne esista la possibilità).

    Quanto allo stop all'ostruzionismo mi pare uno scandalizzarsi piuttosto strumentale. Non mi ricordo in tempi recenti casi in cui abbia avuto successo, mentre più volte si è assistito non alla tagliola ma a contingentamenti del tempo personale o voti di fiducia.
    E poi come diceva Maurino, al quale stavolta sono costretto ad appoggiarlo alla grande (spero che Armageddon non venga a leggere alla cinese ) in democrazia esistono anche i diritti della maggioranza a portare a termine in tempi decenti le votazioni. Non dimentichiamoci che è lavoro che paghiamo noi tutti. Se un risultato inevitabile viene procrastinato inutilmente invece di passare ad altro, cosa ci guadagniamo?
    Ultima modifica di paper; 30/01/2014 alle 19:30

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da paper Visualizza Messaggio
    Anch'io avevo capito qualcosa del genere. Se la BdI acquistasse le quote per togliere il surplus agli azionisti poi le reimmetterebbe sul mercato reincassando capitale proveniente dall'esterno.
    È vero che i vecchi azionisti si trovano quote di capitale rivalutate e liquidi derivanti dalla vendita delle eccedenze, ma io mi pongo una domanda a cui non ho ancora trovato risposta: ma le riserve di chi sono? Non appartengono ai soci come risorse inutilizzate? Forse metterle in circolazione non può essere positivo? Dico una stupidaggine: mi pare come un'azienda di trasporti in cui i soci dispongono dei camion ma il carburante rimane stoccato in un enorme serbatoio senza poter essere utilizzato.
    Come una simile frammentazione possa rischiare di mettere la BdI in mano alle banche straniere è un'altra cosa che non ho capito. Acquistando quote danno al posto denaro e riscuotono dividendi (sulla cui congruità si può discutere) ma non possono ottenere il controllo operativo, innanzitutto spero per statuto, e poi perchè mi pare difficile che almeno 16-17 azionisti si possano mettere d'accordo per manovrare in votazioni strategiche (sempre che ne esista la possibilità).

    Quanto allo stop all'ostruzionismo mi pare uno scandalizzarsi piuttosto strumentale. Non mi ricordo in tempi recenti casi in cui abbia avuto successo, mentre più volte si è assistito non alla tagliola ma a contingentamenti del tempo personale o voti di fiducia.
    E poi come diceva Maurino, al quale stavolta sono costretto ad appoggiarlo alla grande (spero che Armageddon non venga a leggere alla cinese ) in democrazia esistono anche i diritti della maggioranza a portare a termine in tempi decenti le votazioni. Non dimentichiamoci che è lavoro che paghiamo noi tutti. Se un risultato inevitabile viene procrastinato inutilmente invece di passare ad altro, cosa ci guadagniamo?
    tranquillo,posso sintetizzare in Italiano senza tanti complimenti:'ntuculu
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  7. #7
    TCP Rider Senior L'avatar di rjng
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    Continuo a non capirci un belino.
    Ma la rivalutazione delle quote non la fa banca italia con denari propri per poi rivenderle sul mercato?
    Pertanto le quote avrebbero un valore nominale rivalutato e banca italia dopo averle vendute rientrerebbe dell'esborso,sottraendolo
    altresì,con la legge del 3%massimo,al duopolio unicredit intesa?
    certo c'è il pericolo che intervengano massicciamente dall'estero ma in ogni caso risulterebbe un capitale estremamente frazionato.
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  8. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di ABCDEF
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    Citazione Originariamente Scritto da rjng Visualizza Messaggio
    Continuo a non capirci un belino.
    Ma la rivalutazione delle quote non la fa banca italia con denari propri per poi rivenderle sul mercato?
    Pertanto le quote avrebbero un valore nominale rivalutato e banca italia dopo averle vendute rientrerebbe dell'esborso,sottraendolo
    altresì,con la legge del 3%massimo,al duopolio unicredit intesa?
    certo c'è il pericolo che intervengano massicciamente dall'estero ma in ogni caso risulterebbe un capitale estremamente frazionato.
    capitale frazionato si

    regalo a qualche istituto bancario nostrano pure

    ora c'e' da vedere se questo regalo e' congruo, se cioe' il valore fissato per la rivalutazione e' corretto, e se e' congruo anche il dividendo, che comunque deve essere "invitante" per raccogliere cosi' tanti investitori.

    l'aumento ci doveva essere

    il regalo alle principali banche italiche, se finanziato da altri investitori, che potrebbero anche essere stranieri (purche' europei) e' utilissimo in vista degli stress test, la tassazione dei dividenti a me pare bassa, ma non sono un tecnico

    comunque non ci vedo pregiudizialmente tutto questo scandalo

    ma saro' io che non capisco

    detto questo, se ne poteva parlare in separata sede rispetto all'imu: su questo i cinquestelle hanno ragione

    anche se sospetto che quei 900 milioni di introiti per lo stato servissero proprio a permettere la cancellazione dell'imu..........boh

    cmque e' un'altra di quelle storie che dovrebbero essere illustrate bene agli italiani, che comunque per grande maggioranza non capirebbero una mazza (penso a mia madre, a mio suocero.......a quellasantadonnadimiamoglie)

    limiti della comunicazione politica da un lato, e della democrazia diretta dall'altro
    Ultima modifica di ABCDEF; 30/01/2014 alle 16:49

  9. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di Stinit
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    Citazione Originariamente Scritto da maurino Visualizza Messaggio
    ed allora che mandiamo a fare l'm5s in parlamento? marciamo su roma e tanti saluti
    Per cercare di invertire la rotta...se abbiamo perso ogni tipo di sovranità ciò è accaduto da lì dentro...e da lì dentro bisogna fare marcia indietro...la vita del cittadino comune è influenzata enormemente da scelte che di democratico non hanno nulla

    Citazione Originariamente Scritto da flag Visualizza Messaggio
    capitale frazionato si

    regalo a qualche istituto bancario nostrano pure

    ora c'e' da vedere se questo regalo e' congruo, se cioe' il valore fissato per la rivalutazione e' corretto, e se e' congruo anche il dividendo, che comunque deve essere "invitante" per raccogliere cosi' tanti investitori.

    l'aumento ci doveva essere

    il regalo alle principali banche italiche, se finanziato da altri investitori, che potrebbero anche essere stranieri (purche' europei) e' utilissimo in vista degli stress test, la tassazione dei dividenti a me pare bassa, ma non sono un tecnico

    comunque non ci vedo pregiudizialmente tutto questo scandalo

    ma saro' io che non capisco

    detto questo, se ne poteva parlare in separata sede rispetto all'imu: su questo i cinquestelle hanno ragione

    anche se sospetto che quei 900 milioni di introiti per lo stato servissero proprio a permettere la cancellazione dell'imu..........boh

    cmque e' un'altra di quelle storie che dovrebbero essere illustrate bene agli italiani, che comunque per grande maggioranza non capirebbero una mazza (penso a mia madre, a mio suocero.......a quellasantadonnadimiamoglie)

    limiti della comunicazione politica da un lato, e della democrazia diretta dall'altro
    Limiti??... a me sembra una macchina del fango ben oleata...mi è bastato il transatlantico su rai new24
    Ultima modifica di Stinit; 30/01/2014 alle 17:51 Motivo: Unione Post Automatica

  10. #10
    TCP Rider L'avatar di maurino
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    Citazione Originariamente Scritto da Stinit Visualizza Messaggio
    Per cercare di invertire la rotta...se abbiamo perso ogni tipo di sovranità ciò è accaduto da lì dentro...e da lì dentro bisogna fare marcia indietro...la vita del cittadino comune è influenzata enormemente da scelte che di democratico non hanno nulla
    allora bisogna decidersi. Se vogliamo rimanere una democrazia e cambiare come democrazia, la stessaprevede il voto come strumento. Non è possibile che si osteggi in maniera non democratica un qualsiasi provvedimento con l'ostruzionismo ad oltranza (questa sì degna di un regime).
    Se non ci sta bene perchè riteniamo che la situazione sia ormai andata oltre allora marciamo su roma e facciamo un bel reset. (che magari sarebbe pure positivo visto che è più veloce e sbrigativo rispetto al voto)

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