
Originariamente Scritto da
Warsteiner
Paper, le ultime elezioni ci hanno consegnato tre forze politiche con un simile numero di eletti:
- il Movimento 5 Stelle
- "il centrosinistra": PD e SEL
- "il centrodestra": PDL e Lega Nord
Secondo l'art. 92 della Costituzione, il Presidente della Repubblica, a seguito di consultazioni con (di prassi e non di norma) i capogruppi delle Camere, i Presidenti delle Camere, i precedenti Presidenti della Repubblica, i rappresentanti di coalizioni e partiti eletti, valuta quali forze politiche rappresentano una maggioranza parlamentare ed affida l'incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri ad una persona che suppone possa formare un Governo capace di ottenere la fiducia di quella maggioranza parlamentare suddetta.
A seguito delle ultime elezioni, c'è stata una forte stortura della volontà popolare espressa tramite voto e normata dalla legge elettorale, stortura consistente in una maggioranza parlamentare formatasi da due partiti eletti in coalizioni diverse, i quali per far ciò hanno ripudiato le liste ed i programmi di tali coalizioni la cui esistenza è vincolante giuridicamente per le coalizioni stesse.
In altre parole, i partiti PD e PDL si sono presentati agli elettori con le rispettive coalizioni, ognuna di esse comprendente liste, programma ed un rappresentante della stessa, in base a tali coalizioni hanno ricevuto i seggi secondo quanto prevede la legge elettorale, ma subito dopo le elezioni e già prima che il Presidente della Repubblica avviasse le consultazioni (non era ancora stato eletto, un Presidente), hanno ripudiato tali coalizioni per creare una maggioranza parlamentare differente e di certo non rappresentativa, sempre secondo legge elettorale, della volontà popolare.
Questa nuova maggioranza, nel Parlamento, ha eletto il Presidente della Repubblica che subito dopo ha avviato le consultazioni per formare il nuovo Governo.
Cerco ora di portarmi al dunque della questione che intendo porti riportando ad un tema precedentemente discusso con flag ma poi arenatosi giorni fa.
Parlavamo del confronto tra forze politiche, prendendo spunto da considerazioni sulla definita "indiscutibilità" di alcune proposte del Movimento al PD, "indiscutibilità" che sarebbe probabilmente definibile tale con criteri soggettivi più che oggettivi:
Posto che, giuridicamente, sia legittima la maggioranza post elettorale tra PD e PDL, alla luce della realtà sopra riportata e della considerazioni nel mio messaggio quotato, vorrei chiederti:
Tu, io, noi tutti, da liberi cittadini elettori oggi viventi in uno Stato il cui potere esecutivo è in mano ad un Governo che gode della fiducia di una maggioranza parlamentare non eletta e che sta decretando con tutt'altro interesse rispetto alle emergenze sociali ed economiche della popolazione, da quale punto di vista e, soprattutto, perché, dobbiamo giudicare il modo in cui si è formato l'attuale Governo?
- Dobbiamo essere tranquilli e fiduciosi, perché il tutto si è svolto con rispetto delle leggi al tempo vigenti?
- Dobbiamo essere felici perché il partito da noi votato, a prescindere dalla coalizione, è ora costituente la maggioranza parlamentare?
- Dobbiamo indignarci perché il partito da noi votato è stato escluso dalla coalizione elettorale è finito in minoranza?
- ....?
Ti esprimo, al termine dell'esposizione oggettiva dei fatti e della questione da me posta, il mio giudizio:
Sono certamente indignato perché il Movimento 5 Stelle, primo partito per numero di voti al netto delle coalizioni elettorali degli altri partiti rivelatesi subito incosistenti per gli stessi già prima delle consultazioni, è stato escluso dalla possibilità di formare un Governo.
Un Governo che ai tempi era definito "di emergenza e transizione" e che avrebbe potuto, sotto il consiglio e l'auspicio del Presidente della Repubblica, avere una maggioranza parlamentare per un breve periodo necessario a fare quei pochi ed urgenti decreti "di riforma" che tutte le altre forze politiche rivendicavano da due decenni ma che tutt'ora dimostrano non aver interesse a fare.
Sarebbe stata l'occasione giusta per obbligare tali venditori di fumo, che pure per i loro interessi di maggioranze larghe e bipartisan ne hanno sempre trovate a dispetto della presunta "ingovernabilità" del Paese, a smetterla di auspicare e dimostrare la loro presunta buona volontà.
Fatti i decreti, cambiata magari la legge elettorale, tutti a casa in breve tempo e si riparte da zero.
Il Movimento è stato invece messo da parte e ci siamo ritrovati l'ennesimo "Governo dei soliti" che pubblicamente piange la sua difficoltà a trovare una maggioranza per le "auspicabili e necessarie riforme", ma non fa fatica ad avere i voti per le solite porcate come la cancellazione di fatto dell'evasione fiscale da 97 e passa miliardi di euro perpetrata dalle concessionarie del gioco d'azzardo (con una cifra del genere, facilmente riscuotibile, avremmo potuto ad evitarci ad esempio l'IMU sugli immobili aziendali e congelare le tasse per gli abitanti di zone disastrate).
Prima ancora della non considerazione dell'enormità dei voti ricevuto dal Movimento 5 Stelle a riguardo della formazione di Governo, sono indignato perché per l'ennesima volta i soliti uomini di potere italiani si sono spartiti le cariche pubbliche a loro comodo per continuare a fare gli interessi delle lobby di milionari, mafiosi e malaffaristi in genere che costituiscono il cancro di questo Paese, impoverendo, imbruttendo e svuotando di diritti la società tutta di cittadini per il conseguimento di tali interessi.
Da cittadino, prima ancora che da elettore, il problema di cui sento il peso non è quello di avere una legge elettorale che faccia vincere il partito politico da cui mi sento rappresentato: il fatto che ora sia il Movimento 5 Stelle è solo frutto della sua esistenza, poteva chiamarsi "Partito Italiano" ed esser composto da tutt'altre persone se avesse seguito e conseguito le medesime idee.
Il problema che mi assilla, ferocemente, è liberare questo Paese dalla classe politica del malaffare e sostituirla con una nuova ed onesta, liberare questo Paese dall'ignoranza e dalla schiavitù della ricchezza di pochi sostituendole con la volontà di garantire i diritti sanciti dalla Costituzione e la possibilità di vivere nell'equità e nella dignità a tutti.
Ragionare, da comune cittadino, su come imbastire la legge elettorale per fare gli interessi di questa o quell'altra forza politica, di come legiferare per garantire la soprvvivenza di questa o quell'altra forza politica, del perché siano "indiscutibili" proposte rivolte a questa o quell'altra forza politica sull'eliminazione degli enormi privilegi economici delle stesse,
ragionare di "convenienza",
lo trovo assolutamente grottesco, se non ridicolo, nella nostra posizione di comuni cittadini continuamente truffati da questi vecchi politici a prescinere dalla fiducia elettorale a loro riposta.